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Leghista, Kebab e la labirintite lombarda

Siamo in aula a discutere della legge ‘Harlem’ con cui la Lega (in pratica) vuole liberare la Lombardia da kebabbari e affini (trovate info qui). Anzi, in realtà in aula saremo si o no una decina per esempio sui banchi del PDL ci sono sedute 2 persone e sui banchi sella Lega si fa una gran caciara. Anche nei banchi della minoranza galleggia una certa desolazione. E sembra che non si riesca a cogliere la portata culturale che sta dietro alla proposta leghista: la discriminazione come unico ingrediente credibile per combattere la paura. E le discussioni in aula si perdono nei rivoli costituzionali. Mentre qui si chiacchiera come dei ragazzetti in gita fuori i lavoratori ALCATEL manifestano per i tagli che subiscono. Sarebbe un incubo kafkiano ma Kafka in Lombardia non potrebbe aprire una bancarella di incubi. La Lega non vorrebbe.

Le riforme che contano

Ognuno ha il suo modo per salvare la finanza pubblica. A Bergamo il nemico è stato individuato: kebabbari, fast food e sexy shop.  ”Porre dei limiti sui prodotti, in modo da garantire un’offerta differenziata a servizio del cittadino” ha detto l’Assessore al Commercio Foppa Pedretti. Ha trovato il tempo di votare anche il doppio incarichista Daniele Belotti (assessore regionale al territorio). L’unico neurone in consiglio applaude gaudente. In dialetto bergamasco.