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la torre

È che ci vuole il fisico, per sapere non fare la guerra

Angelino Alfano, ministro agli Esteri: «L’Italia comprende le ragioni di un’azione militare USA proporzionata nei tempi e nei modi, quale risposta a un inaccettabile senso di impunità nonché quale segnale di deterrenza verso i rischi di ulteriori impieghi di armi chimiche da parte di Assad, oltre a quelli già accertati dall’ONU».

Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio: «L’azione ordinata dal presidente Trump. È una risposta motivata a un crimine di guerra. L’uso di armi chimiche non può essere circondato da indifferenza e chi ne fa uso non può contare su attenuanti o mistificazioni».

Nicola La Torre, senatore del PD, presidente della Commissione Difesa al Senato: «L’azione USA è un’opportunità. Obama con Mosca sbagliava strategia. Ogni sforzo diplomatico era azzerato. L’attacco ha fermato la china criminale e può riaprire il negoziato».

Queste le dichiarazioni. E il commento, alla fine, non c’è nemmeno bisogno di scriverlo perché l’ha già detto come meglio non si poteva dire George Orwell nel 1938:

(continua su Left)

Forse sarebbe il caso di riflettere (a proposito di circhi antimafia)

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Ora è La Torre (l’articolo è qui) ma i segnali sono molti e nonostante il timore reverenziale generale cominciano a fare rumore. Forse sarebbe il caso che Libera si ponga qualche domanda. Senza paura. Con l’energia dei moltissimi che si spendono ogni giorno in ogni angolo d’Italia. I giovani sono una meraviglia, l’idea e lo spirito sono altissimi ma la classe dirigente è tutt’altro che infallibile. E i soldi sono troppi.