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Marco Cappato

Una notizia sensazionale: chi non è d’accordo con il biotestamento può continuare a non farlo (di Marco Cappato)

(di Marco Cappato, fonte)

La “notizia sensazionale” è che da oggi chi non vuole fare testamento biologico o interrompere terapie vitali… può continuare a non farlo. Come per chi non ha voluto e non vuole abortire, divorziare, unirsi civilmente, il riconoscimento di una nuova libertà civile non ha tolto nulla a nessuno.

Sottolineare tale scontatezza serve in realtà a collocare l’approvazione della legge sul biotestamento come tappa di un percorso che nasce con la grande stagione referendaria radicale degli anni 70, si interrompe con la barriera della Corte anti-Costituzionale contro il referendum per l’abolizione del Concordato, arretra nell’era della “reazione” ruiniana, della legge 40 e del boicottaggio al referendum di Luca Coscioni, e riprende finalmente nell’ultima legislatura con le unioni civili e – appunto – il biotestamento. E’ un percorso che ora deve proseguire: matrimonio egualitario, legalizzazione dell’eutanasia e del testamento biologico, delle droghe oggi proibite e della ricerca sulle staminali embrionali e la modificazione del genoma, per citare soltanto alcuni dei fronti aperti come Associazione Luca Coscioni.

Al contrario di ciò che ci si imputa, non si tratta qui di pretendere il diritto a tutto o di confondere libertà e licenza. Tutte le scelte che investono la nascita, la vita, la morte, le cure, la ricerca portano con loro responsabilità anche drammatiche. Di fronte a tali scelte il cittadino non va lasciato solo, e nemmeno gli basterà avere in tasca il diritto di scegliere. Avrà invece bisogno del diritto a conoscere, ad essere informato e – se lo vuole – curato e assistito da parte di uno Stato capace di garantire condizioni minime di uguaglianza nell’accesso a tali scelte.

Il grande problema “etico” del nostro tempo non deve più essere quello dell’alternativa tra libertà e divieto, ma deve sempre più divenire quello delle migliori condizioni per l’effettivo esercizio della libertà. Il diritto, e non certo la clandestinità, è strumento fondamentale e condizione minima per un intervento pubblico che non sia persino controproducente.

Viva la legge sul biotestamento, dunque! E andiamo avanti!

 

Quando si scambia malainformazione per disturbatori

Ieri i Radicali Italiani hanno manifestato durante l’insediamento del Consiglio Regionale in Lombardia. I Radicali hanno organizzato un presidio davanti al Consiglio Regionale per denunciare le gravi violazioni che hanno afflitto tutto il procedimento elettorale e ribadire che il Consiglio e il Presidente Formigoni sono stati eletti illegalmente. La notizia è scomparsa, sommersa, inghiottita nella sola nota di costume dell’irruzione di Marco Cappato durante la seduta. Come uno svilente santino che dipinge l’ennesimo “disturbatore” per le foto ricordo. Eppure le accuse dei Radicali sono circostanziate e dello stesso sapore di un malcostume elettorale tutto italiano. Nascondere sotto il tappeto della “pittoresca irruzione” una situazione che dovrebbe quantomeno aprire un dibattito è oscurantismo della libera circolazione delle idee. Alzi la mano chi oggi, dopo aver letto i quotidiani, conosce i reali motivi della protesta. Per tutti gli altri li potete ascoltare qui: