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Pippo Civati

No, Pippo, su Penati non sono d’accordo

Tutti sanno quanto sia vicino a Pippo Civati (politicamente ma soprattutto amico) ma questa intervista su Penati è condivisibile su molti aspetti ma manca un punto. Quando dice “la valutazione di opportunità politica sulle dimissioni spetta solo a lui. E la farà nel caso in cui ci fosse il rinvio a giudizio” dissento: Penati è (stato) il portabandiera della coalizione di centrosinistra. Lì dove sta Formigoni noi proponevamo di metterci Penati (sbagliando) e le sue responsabilità (e le sue decisioni) non possono essere scaricate “nel gruppo misto”. Senza polemica, eh. E senza dimenticare che il punto qui è la sfacciata e criminogena lobby formigoniana.

Sit in al Pirellone: l’assemblea condominiale dei lombardi

Mentre dentro tutto tracima e si sbriciola fuori dal Pirellone il mondo sembra tranquillo. Anzi, tutti si sforzano di avere l’espressione rilassata come insegna Formigoni: ci dicono che non è successo poi nulla di così grave, che stiamo parlando di indagini e che bisogna essere garantisti e che è solo strumentalizzazione politica. Eppure il numero impressionante di indagati (oltre agli arresti, oltre ai rinviati a giudizio e a tutte le inopportunità di questi tempi) è riuscito ad accendere uno sdegno che non si potrà lasciare a lungo fuori dall’Aula. E non è questione di partito, il modello Formigoni ha dimostrato tutte le sue lacune morali, amministrative e lobbystiche. Formigoni cade proprio sull’affidabilità della propria cintura di sicurezza rimpolpata di continuo tra fedelissimi servitori che hanno tradito i cittadini oltre che il capo.

E allora ha ragione Pippo Civati quando dice che forse sarebbe ora di pubblicizzare questa Lombardia sempre più privatistica e privatizzata. Portare il Consiglio Regionale e i suoi membri (quelli che hanno il gusto e la dignità di metterci la faccia, almeno) sotto il Pirellone per “mettere in piazza” le idee, le crisi, il nuovo che sotto questa coltre noi ci ostiniamo a volere costruire. Una riunione condominiale (con e seggiole al seguito, mi raccomando) nel cortile del nostro condominio, con la franchezza e lo sdegno delle assemblee cruciali. L’avevo già scritto e oggi vale più che mai: il Consiglio Regionale della Lombardia ha poco meno di due anni ed è in pieno disfacimento morale, etico e rappresentativo. Dopo due anni si ritrova già una credibilità logorata e sconfitta. Formigoni dimostra di avere frequentazioni, amici, assessori, ex assessori e compagni di partito scelti con una chirurgica precisione negativa, il centrosinistra ha il portabandiera della scorsa battaglia elettorale (Filippo Penati) che ha dimostrato predisposizioni “sistemistiche” che non hanno certo avuto il sapore dell’alternativa e che sono finite nello stesso rivolo giudiziario e di inopportunità politiche.

Ci si vede sabato (gli aggiornamenti e le modalità le stiamo definendo in queste ore) per occuparsi di una Lombardia che dovrebbe occuparsi di noi e troppo spesso è stata più latitante di alcuni suoi membri dell’Ufficio di Presidenza. Ci sediamo per ripartire e perché non ci accontentiamo di scrivere la prossima mozione di sfiducia che si spegne in un Consiglio Regionale scollegato dalla Lombardia reale e troppo intento all’autodifesa. Ci ritroviamo perché l’opportunità è un valore da esercitare in piazza. Ci siamo mica per urlare contro Formigoni e la sua Giunta ma perché abbiamo qualcosa da dire ed è arrivato il tempo di prenderci la responsabilità di raccontarlo.

E poi in fondo ci troviamo perché in queste ore ci stanno dicendo che bisognava consultare prima le segreterie, le dirigenze; ci dicono che vorrebbe essere la presentazione di un nuovo ticket elettorale di questo o quel nome e invece a noi interessa un progetto. E quello, spiace per gli strateghi, noi ce l’abbiamo chiaro in testa.

Marta Vincenzi come Ipazia e l’eleganza del PD

Un lunghissimo sfogo, un’ora di messaggi su Twitter per raccontare la delusione e la rabbia di avere perso ieri le primarie del centrosinistra a Genova, vinte da Marco Doria. E Marta Vincenzi non è stata tenera con nessuno ed è arrivata a paragonarsi a Ipazia, la filosofa di Alessandria d’Egitto assassinata da fanatici cristiani nel V secolo d.C.. «Ora bisogna ricominciare», ha esordito il sindaco, «il rischio di una città che muore e non vuole riconoscerlo è lì. Nel voto a Doria come voto anticasta del tutti uguali. Viva i predicatori». Lo scrive La Stampa (ma potete toccare con mano su twitter). Per questo quando mi chiedono cosa penso del PD mi viene sempre più spesso da rispondere: quale? Perché questo nelle parole di Pippo Civati è una ricchezza ma le parole della Vincenzi sono quanto di più lontano. E il problema è che continuano a coesistere. Ed è un nostro problema.

Appello per la cultura in Lombardia. Raccolta firme

Lombardia senza cultura. Lo dimostra la drammatica riduzione dei fondi da parte della Regione al settore culturale negli ultimi anni e la previsione per l’anno prossimo: dai 51 milioni di euro del 2010, si è passati infatti ai 25,7 milioni nel 2011, e ai 7,8 previsti per il 2012.

Una voce in particolare dà la misura del crollo dei sostegni, ed è quella relativa agli “interventi regionali per lo spettacolo”, passati dai 2,5 milioni del 2011 ai 167 mila euro per il 2012. Un calo drammatico per spese correnti e anche per gli investimenti.

Una caduta in picchiata clamorosa, che mette a rischio vere e proprie imprese che redistribuiscono a migliaia di lavoratori e alle loro famiglie tutto quello che ricevono, promuovendo cultura, strumento indispensabile per contribuire a diffondere e a far crescere tra i cittadini conoscenza, consapevolezza e capacità di osservazione critica del mondo che ci circonda, proprio come chiede la Costituzione della nostra Repubblica.

In un periodo di crisi drammatica in cui i tagli si abbattono su tutto, dai trasporti al lavoro alle famiglie, è indispensabile che tutti gli sforzi che si stanno promuovendo affinché le misure siano eque e sostenibili, vengano fatti anche per tutelare e anzi rilanciare il settore culturale. Anche in Lombardia.

Perché la cultura è indispensabile e va tutelata. Come ha detto il maestro Claudio Abbado: “La cultura è un bene primario come l’acqua; i teatri, le biblioteche e i cinema sono come tanti acquedotti”.

L’azzeramento dei fondi da parte di Regione Lombardia è quindi inaccettabile, e a questo punto ci chiediamo che senso abbia ancora un assessorato che non è in grado neanche di ottenere le risorse per permettere alle convenzioni con gli enti teatrali attualmente in corso di poter proseguire nei prossimi mesi. Come avviene per il settore socio sanitario, crediamo sia indispensabile anche per il settore culturale una programmazione di più ampio respiro.

Chiediamo a tutti di sostenere e rilanciare il più possibile questo appello, anzitutto alla giunta Formigoni, affinché vengano dati da subito i necessari sostegni e l’indispensabile programmazione al settore culturale lombardo.

Giulio Cavalli
Giuseppe Civati
Gabriele Sola

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Pippo e Debora

Loro in testa (ma con moltissimi altri) hanno preso una piazza, espresso, ospitato e ascoltato le proposte, hanno ospitato buone pratiche, hanno illustrato progetti, hanno invitato tutti (gli amici e i meno amici) e raccontato le priorità, le soluzioni possibili e gli scenari da costruire. Li ho seguiti in streaming (mentre cercavo di raggiungerli bloccato, come dice Pippo, nel tunnel Gelmini) e mi sono piaciuti perché hanno fatto politica. Costruire un progetto collettivo per superare i problemi. Il resto è noia: le accuse di corrente, i complotti, i personalismi. Qualcuno mi dovrebbe spiegare perché gli abituali all’onda contraria non possano scendere sul piano politico. Raccontare le loro controproposte e evidenziare le criticità. Perché non farlo lì a Bologna. E perché in questo centrosinistra di soloni l’unica politica dei lìder massimi (che navigano in tutti i partiti della coalizione che non c’è) gareggiano nel ‘mors tua vita mea’ arroccati sempre in difesa. In un eccesso di difesa che tende a dividere. Per imperare. Come si usa da tempo. Io i ragazzi de il nostro tempo li ringrazio per il contributo e mi dispiaccio per la mia assenza. Però, almeno, io non ero influenzato.

Gli appuntamenti della settimana

Domani (martedì 18 ottobre) si torna in Aula per la seduta di Consiglio. All’ordine del giorno le nostre iniziative sulle spese dell’Ufficio di Presidenza, l’elezione del Consiglio delle Pari Opportunità, il rinnovo delle tariffe di escavazione, la nostra richiesta di deroga per i nuovi ticket e la nostra mozione per il sostegno alla disabilità nelle scuole.

Mercoledì 19 ottobre in Commissione San(t)ità per il centro biomedico di Siziano, chiarire sull’Ospedale di Bergamo e la solita retorica dell’eccellenza. Nel pomeriggio Commissione Ambiente per rivedere il piano cave e studiare il piano rifiuti. Ci sarà da divertirsi.

Giovedì 20 ottobre al lavoro nel comitato ristretto per il nuovo progetto di legge su indennità ai consiglieri, vitalizio e costi della politica. Alle 18 alla Feltrinelli di p.za Duomo sono con Biagio Simonetta per la presentazione del suo libro “Faide. L’impero della ‘ndrangheta”. Con noi anche Claudio Messora e David Gentili.

Sabato 22 ottobre al congresso di Legambiente Lombardia e alle 21 in scena con “Nomi, cognomi e infami” presso L’altro Teatro, Galleria Giuseppe Carretti 2/a Cadelbosco di Sopra (Reggio Emilia)

Domenica 23 ottobre a Bologna ore 10, p.zza Maggiore per il Nostro Tempo con Pippo Civati e Debora Serracchiani e Prossima Italia. A parlare di buona politica e di futuro. Al pomeriggio, alle 16 in scena con spettacolo “Linate 8 ottobre 2001: la strage” Teatro De Andrè Piazza Roberto Ruffilli 1 Casalgrande (Reggio Emilia).

Calendario referendario: dove sono questa settimana

Sono gli ultimi giorni e per questo sono importanti:

  • mercoledì alle 21 “Vota 4 sì per il futuro” partecipano con me Pippo Civati, consigliere regionale PD e Chiara Cremonesi, consigliere regionale SEL nell’Aula Consiliare di Cassina de Pecchi (Mi).
  • giovedì sempre alle 21 nell’aula consiliare di San Donato Milanese con me ci sono Stefano Zamponi, consigliere regionale IDV e l’avvocato Felice Besostri.
  • venerdì a Trezzano sul Naviglio, Sala EXPO (si chiama proprio così) con me, Salvatore Borsellino, Jole Garuti (direttrice associazione Omicron), Marilisa D’Amico (professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano) e Walter Mapelli (Sostituto Procuratore presso la procura di Monza).
  • Sabato mattina a Milano con Pippo Civati, al Circolo Arci Bellezza con i ragazzi di Prossima Italia.

Venite perché c’è da parlare e da parlarne, c’è un Paese da attraversare e costruire, discutere, mettersi insieme. E nel fine settimana votare con 4 sì (e i 5 milanesi). Auguriamoci un buon lavoro, vi aspetto.

 


EXPO NO CRIME: parte la commissione che a Milano non deve esistere

Gli arresti di ieri  a Milano che hanno portato in carcere 15 uomini legati a Francesco Valle (classe 1937), per gli amici Don Ciccio, ha i soliti disgustosi ingredienti della ‘ndrangheta in Lombardia. Le solite caratteristiche che non dobbiamo mai dare per scontate in una Regione in piena fase di alfabetizzazione, che non dobbiamo stancarci di scrivere, che non dobbiamo smettere di raccontare sui giornali, sui blog, per strada, agli amici, nelle istituzioni. La presa di coscienza deve essere un trauma che distrugge i collusi, condanna gli indifferenti  e isola i negazionisti.

Ma soprattutto gli arresti ci dicono che le mafie sono già al lavoro su Expo al di là dei toni rassicuranti di qualcuno. Hanno concordato le strategie, oliato le amicizie, stretto nuovi rapporti e sono passate alla “fase d’opera”.

Adesso tocca a noi. Ognuno con il proprio ruolo e la propria storia siamo chiamati ad assumerci la responsabilità di un’azione politica e civile che diventa sempre più urgente: per questo nasce EXPO NO CRIME.

EXPO NO CRIME è il primo intergruppo interistituzionale che vuole coagulare i rappresentati della Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano in un percorso di vigilanza, dibattito e confronto nella realizzazione di EXPO 2015. Un luogo di partecipazione di politici, associazioni, movimenti, giornalisti, liberi cittadini dove fare domande ma soprattutto provare a costruire risposte. Un segnale chiaro per chi oggi infila il malaffare nelle pieghe della sonnolenza lombarda. Per dire che sappiamo chi sono “le famiglie” e quali sono “i modi” al banchetto dell’Expo ma adesso ci siamo anche noi.

EXPO NO CRIME è la sede che a Milano non deve esistere che si riunisce sotto l’unico simbolo della responsabilità.

Il silenzio è un atto politico e non è nel nostro programma.

Adesso è l’inizio, costruiamolo insieme.

Per adesioni exponocrime@gmail.com

Giulio Cavalli (IDV), Pippo Civati (PD), Chiara Cremonesi (SEL)

6 marzo: A 100 PASSI DAL DUOMO a Cinisello Balsamo

Sabato 6 marzo 2010 alle h21:00 si terrà lo spettacolo teatrale di Giulio Cavalli “A cento passi dal Duomo” a Cinisello Balsamo (Mi). L’evento avrà luogo in una splendida sala di Villa Ghirlanda, sita in Via Frova 14. L’ingresso è libero. Dopo lo spettacolo si terrà un breve dibattito alla presenza del candidato indipendente Idv al Consiglio Regionale Giulio Cavalli e Giuseppe Civati, candidato del Partito Democratico.