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Salvini, leggi qui.

guerra-successioneGrazie ad una segnalazione di Cristiana sono incappato in un pezzo sull’Eritrea. Sapete l’Eritrea? Quel paese massacrato da cui fuggono molti dei profughi che starebbero invadendo l’Italia? Ecco date un’occhiata qui a chi sono stati gli ottimi sponsor politici della tirannia. Così magari abbattete anche loro, con le ruspe.

Ah, l’articolo risale ai tempi del Governo Berlusconi. Con la Lega al Governo, insomma.

10 domande a Formigoni per il prossimo Consiglio

RIFIUTOPOLI: DIECI DOMANDE, FORMIGONI RISPONDA. E POI SI DIMETTA

“Caro Presidente Formigoni,

appreso che lunedì sarà presente in Aula per riferire sulle circostanze che hanno portato all’arresto del vicepresidente del Consiglio Nicoli Cristiani e considerato che di norma i suoi interventi su qualsiasi tema si riducono a relazioni conclusive senza alcuna possibilità di confronto, abbiamo preparato in anticipo dieci domande per facilitarle il compito di chiarire ogni aspetto politico della vicenda. Le lasciamo tutto il tempo per ponderarle. Aspettandoci, naturalmente, risposte esaustive. 

  1. Lei ha dichiarato a più riprese che la sua Giunta e la sua persona siano del tutto estranee alla questione. Oltre all’arresto di un dirigente di un’agenzia del sistema regionale, oltre all’arresto del vicepresidente Pdl del Consiglio che è stato due volte assessore in sue Giunte e che si dichiara tuttora in stretto contatto con lei, oltre a un iter procedurale come la Via che è di stretta competenza della Giunta, può spiegarci cosa serve ancora affinché vi sentiate chiamati in causa?
  1. Lei ha sostenuto che l’iter della Via alla discarica per amianto di Cappella Cantone sia stato impeccabile. Ma da garantista qual è, non dovrebbe spingersi a ipotizzare una regolarità che allo stato attuale è tutta da dimostrare. Dobbiamo altrimenti credere che l’eventuale tangente sulla quale ruota l’impianto accusatorio sia stata pagata per un’autorizzazione che sarebbe arrivata con gli stessi tempi anche gratis?
  1. Sempre in nome del suo garantismo, non ritiene opportuno annullare immediatamente l’iter autorizzativo a Cavenord per il nuovo impianto in attesa dello sviluppo delle indagini e del giudizio?
  1. Lei ha affermato di “aver detto sì” a Nicoli Cristiani per l’incontro tra il sottosegretario Paolo Alli e “un imprenditore che voleva partecipare ad Expo”. Indipendentemente dal fatto che tale imprenditore sia identificabile nell’arrestato Pierluca Locatelli, perché ha avallato questo incontro? Dobbiamo dedurre che per la partecipazione a Expo esista una via differente dall’appalto pubblico, che passa da incontri tra le imprese e la Giunta al fine di ottenere un placet politico?
  1. Noi lo pensiamo doveroso: lei non ritiene opportuno che Arpa e Regione Lombardia si costituiscano parte civile nel processo?
  1. Passiamo al “presunto confluire sulla Brebemi di materiale difforme”. Lei ha dichiarato che “la Regione non ha responsabilità precise” sui cantieri dell’infrastruttura. Ci sta forse dicendo che, allo stesso modo, non ci saranno responsabilità sue e della Giunta regionale sui canteri di Expo, pronti a diventare boccone succulento per la criminalità organizzata?
  1. Regione Lombardia sta discutendo in Commissione di rifiuti speciali, amianto e cave. Con quale credibilità ci si appresta a legiferare su questi temi?
  1. L’arresto di Nicoli Cristiani arriva a pochissimi giorni da un’altra inquietante vicenda che ha lambito Regione Lombardia con il fermo di Pierangelo Daccò, intermediario tra l’ospedale San Raffaele e il Pirellone. Nonché suo personale amico di lunga data. Come pensa di arginare il millantato credito presso di lei di personaggi di dubbia moralità che le sono vicini?
  1. Alla luce di quanto sta accadendo, ha cambiato idea rispetto alla sua dichiarata contrarietà sulla commissione di inchiesta per il San Raffaele, il cui iter è stato avviato dalle forze di opposizione in Consiglio?
  1. In conclusione, un elenco e la domanda delle domande. Chiriaco, Pezzano, Pilello, figure di nomina regionale. Ciocca, Giammario, Minetti, Puricelli, Rinaldin, consiglieri regionali. Ponzoni, segretario dell’Ufficio di Presidenza. Belotti, Rizzi, assessori regionali. Daccò, oltre che suo amico, suocero dell’assessore Buscemi. E infine, Nicoli Cristiani, ex assessore regionale e vicepresidente del Consiglio. Sono i nomi di tutti gli indagati o in qualche modo coinvolti nei molteplici filoni di inchiesta in corso, che spaziano dai rapporti con la ‘ndrangheta alla corruzione e alla malasanità, dai festini a luci rosse al dossieraggio. Senza  aprire i capitoli delle passate legislature, da Bombarda a Prosperini, da Pagnoncelli alla moglie di Abelli. Dal punto di vista giudiziario vale, laddove gli iter siano ancora in corso, la presunzione di innocenza. Ma dal punto di vista della politica, è evidente a tutti come lei e la sua maggioranza abbiate un problema enorme. Non crede, a questo punto, che sarebbe meglio restituire la parola agli elettori e dedicarsi con tutta calma alle primarie del suo partito?

Restiamo in attesa di risposte convincenti. E soprattutto delle sue dimissioni”.  

Milano, 2 dicembre 2011

Tangentopoli che non è mai esistita e non è mai finita

Vogliono farci credere che Tangentopoli sia un incidente di percorso di una politica sostanzialmente onesta che è inciampata più per presunzione e disattenzione piuttosto che per una naturale inclinazione al compromesso. Ci hanno raccontato che l’accanimento dei magistrati “rossi” e “antropologicamente diversi” ha dipinto un quadro dai toni troppo accesi rispetto alle buone pratiche lombarde. Fior fiore di giustizialisti hanno esercitato l’arte del giudizio bifronte passando sottovoce dalle condanne urlate ad alta voce contro Craxi & co. ad una nuova era di memoria: intitolazione di piazze e mani giunte di fronte al carisma dello Statista.

Così, come in ogni involuzione morbida di questo Paese, oggi nella coscienza permeabile lombarda la corruzione è un capitolo di storia nemmeno troppo contemporanea buona per i ripassi nei circoli politici; un’ombra di “qualcosa che (forse) è stato” che galleggia in mezzo alla gente, nei mercati, sopra alla testa dei pendolari, con l’indifferenza che conviene alle cose superate e nemmeno troppo importanti.

Eppure nell’ultimo anno in Lombardia gli indagati e arrestati illustri non mancano. Sottovoce.

Sono stati arrestati (e hanno patteggiato) l’illustre Prosperini e l’ex assessore a Pavia Rossana Gariboldi (finita in carcere per riciclaggio).

A Como il rieletto consigliere regionale Rinaldin ha un appuntamento in agenda per il 6 luglio: dovrà presentarsi in tribunale per l’avvio del processo, accusato di avere intascato tangenti per appalti per i lavori del lido di Menagagio, Rinaldin respinge fin da subito ogni accusa.

A Trezzano sul Naviglio l’ex sindaco PDS Tiziano Butturini e il consigliere comunale PDL Michele Iannuzzi (quando si dice “larghe intese”) sono stati arrestati con l’accusa di avere favorito alcune società nella distribuzione degli appalti. L’ex sindaco Butturini è il marito del primo cittadino (dimissionario) di Trezzano e presidente di TASM spa e di AMIACQUE srl, due aziende pubbliche di tutela e gestione di risorse idriche. Per non farsi mancare niente dietro agli arresti si sente anche puzza dei soliti noti della ‘ndrangheta calabrese della cosca Barbaro-Papalia.

Il prossimo mese anche Giuseppe Grossi (leader indiscusso delle bonifiche)  ha l’agenda occupata dall’inizio del processo per il caso Montecity-Santa Giulia. Grossi è accusato di avere gonfiato i costi per lo smaltimento dei rifiuti.

A Rho due finanzieri infedeli sono stati condannati a 4 anni per concussione: sono accusati di essersi “ammorbiditi” per la modica cifra di 300 mila euro.

Senza dimenticare il fuoriclasse Milko Pennisi che è stato pescato con un pacchetto di sigarette senza sigarette ma con un bel mazzo di 5 mila euro dentro. Poi dicono che il fumo nuoce gravemente alla salute.

Le banconote nel pacchetto di sigarette ricordano tanto i lingotti e i rubli di un tale Poggiolini. Ma sarà malafede. Sarà questa mia nostalgia canaglia per le bustarelle che non sono ma esistite e non esistono più.

Che fine ha fatto Prosperini?

«Ecco, sappiate che non desidero che vada più niente in onda se non c’è la mia presentazione… perché a ottobre si vota e… l’opportunità sono io che la giudico, e dico che è opportuno che il dottore (Prosperini parla di se stesso, ndr) ci sia sempre… se noi adesso facciamo una cosa, è per la campagna elettorale… non per far vedere la cosa bella!».  P.G. Prosperini

Sul suo sito malinconicamente languono le sue ultime crociate politiche: raccolte firme per il crocifisso, la castrazione e il fiore all’occhiello di quell’articolo 52 bis da inserire nel codice penale perchè “La difesa legittima in luoghi privati e loro pertinenze adibiti ad abitazioni ed esercizi pubblici deve essere considerata sempre possibile indipendentemente dai metodi, dalla condotta e dai mezzi usati da colui che pone in essere la necessità di difendersi.: i resti (deliranti) dell’attività politica di un Ras in salsa padana.

Che Pier Gianni Prosperini abbia ricevuto da Babbo Natale un bel paio di manette accusato di corruzione e turbativa d´asta (oltre ad altre amene irregolarità come l’avere fatto pagare agli elettori lombardi i manifesti elettorali dell’onorevole La Russa) è fatto arcinoto. Forse si sa un po’ meno che l’assessore Prosperini è stato sostituito dalla deputata Pdl – e oggi neoconsigliere regionale lombardo- Paola Frassinetti, avvocato genovese di 53 anni, che si è subito messa in luce chiedendo l’istituzione di un albo nazionale per le associazioni autorizzate a parlare nelle scuole della tragedia delle foibe per evitare che «come purtroppo è già successo in passato, negli istituti a parlare del dramma dei confini orientali vadano associazioni comuniste che, avvalorando tesi riduzioniste, arrivino al paradosso di cercare di dar ragione agli aguzzini anziché alle vittime». Ma non è questo il punto.

Pier Gianni Prosperini è stato assessore in Regione Lombardia e quindi uomo di fiducia di Roberto Formigoni: quello stesso Formigoni che oggi si ripresenta con il sorriso al borotalco sui manifesti per l’ennesimo mandato elettorale di un sultanato lombardo che ha superato i tempi fisici del “mandato” per sfociare in “un’epoca” di governo, coccolato da Comunione e Liberazione e il suo ramo confindustriale Compagnia delle Opere. La decisione di un arresto cautelare non può (e non deve) essere un timbro di colpevolezza assodata; certo pone degli interrogativi che sono almeno politici. Mentre Formigoni e le truppe pidielline colgono la palla al balzo per la solita accusa di giustizia ad orologeria, mentre il centro destra si interroga se sia il caso o no di permettere la candidatura all’ex assessore, rimane di fondo una domanda: qualcuno si è accorto che oggi, come nel 1992, c’è in carcere un assessore accusato di quegli stessi reati dei bei tempi craxiani? E’ possibile che l’esercizio lombardo alla distrazione sia riuscito a non chiedere risposte (o almeno opinioni) politiche al sempreverde Formigoni? Lui dirà: tocca alla magistratura dare risposte. Quella magistratura che però secondo la sua stessa tesi non è credibile perchè politicizzata.

E così ricomincia il gioco sadico di del Lombardismo: accuse, spot (strapagati con soldi e ombre), propagandismo e sempre nessuna presa di responsabilità  politica. Alle solite.

Intanto Prosperini è stato “licenziato” (come nei partiti azienda che si rispettino) da una nota di Palazzo Chigi del 21 gennaio scorso. Formigoni l’ha ufficialmente scaricato nella seduta del Consiglio Regionale del 18 dicembre dihiarando “Infine, come il Presidente De Capitani ha dato notizia, ho trasmesso al Presidente De Capitani nella giornata di ieri il Decreto da me firmato che dispone l’assunzione da parte mia dell’esercizio di tutte le funzioni e le attività connesse all’ambito delle materie oggetto dell’incarico attribuito al sig. Piergianni Prosperini”. Comunque vada a finire l’inchiesta e il processo, l’obbligo di un Presidente regionale dovrebbe essere  altro che dettare comunicati stampa contenitivi.

Presidente Formigoni, che fine ha fatto (politicamente) Prosperini?