Che Paese ha in testa Salvini?
Gli sbarchi non si sono fermati, anzi quelli “fantasma” sono in aumento. I porti non sono, formalmente, chiusi. Il decreto sicurezza scontenta perfino i leghisti… Leggi tutto »Che Paese ha in testa Salvini?
Gli sbarchi non si sono fermati, anzi quelli “fantasma” sono in aumento. I porti non sono, formalmente, chiusi. Il decreto sicurezza scontenta perfino i leghisti… Leggi tutto »Che Paese ha in testa Salvini?
Doveva accadere, prima o poi. A forza di allenarsi come rabdomante in cerca di nemici Matteo Salvini alla fine è arrivato fin qui, scagliandosi contro… Leggi tutto »Salvini e Goebbels sono arrabbiati con noi
Bisogna raccontarla bene, questa storia, senza cadere nella paura di essere ripetitivi. Bisogna raccontarla anche se ogni mattina mi chiedo quanto valga la pena ogni… Leggi tutto »Chi ha abbracciato Salvini?
Bisogna raccontarla bene, questa storia, senza cadere nella paura di essere ripetitivi. https://media.blubrry.com/giuliocavalli/p/www.giuliocavalli.net/wp-content/uploads/2018/12/abbracciosalvini.mp3Podcast: Play in new window | Download | EmbedSubscribe: Google Podcasts | Email… Leggi tutto »Chi ha abbracciato Salvini?
Sia chiaro, nulla di nuovo sotto al sole. Che Salvini (o meglio, il suo social manager Luca Morisi) abbia un senso istituzionale che nella sua esposizione mediatica rasenta lo zero è una storia vecchia a cui siamo abituati però nel tweet di oggi c’è tutta la fallacia della sua strategia: non ci si inventa ministri dell’interno, non basta essere uno “come noi”.
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Dov’è questa improvvisa credibilità guadagnata da Salvini nel giro di qualche mese dopo essere stato a lungo ai margini del berlusconismo come cameriere che guardava a destra? Sta tutto nella mollezza di compagni di governo che ogni giorno, tutti i giorni, gli permettono di alimentare l’epica di un personaggio che in tutto il mondo viene visto come tronfio provocatore degli istinti bassi e goffa fotocopia di un Trump rivisto in salsa padana.
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In pratica il ministro dell’interno, colui che per ruolo dovrebbe essere l’argine contro le mafie, travolto dalla brama di cercare una voce dissonante nei confronti del sindaco Lucano per colpire un nemico politico è riuscito nella brillante impresa di fare da megafono (solo sulla sua pagina siamo ora a 550.000 visualizzazioni) a un mafioso.
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Ma il punto sostanziale non è la questione economica della vicenda giudiziaria: ciò che dovrebbe indignare (e invece vedrete che anche questa volta passerà sotto silenzio da parte della maggioranza) è che un governo che si rivende (e il ministro dell’interno Salvini ne è il protagonista principale) come sceriffo senza pietà contro i furbi e i delinquenti proprio oggi non riesca a proferire parola su questo.
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Che sia stato lui o che sia merito del suo social manager Luca Morisi poco importa: il ministro dell’inferno Matteo Salvini ci ha messo poco… Leggi tutto »La Bestia di Salvini
Lasciate perdere per un secondo le nazionalità di vittime e carnefici: l’Italia di questo ultimo mese non è sicura e il ministro alla sicurezza (che sulla percezione ha costruito le sue fortune) evidentemente non riesce (o non vuole) farsi carico di fatti che lui stesso dovrebbe evitare, condannare. Le possibilità sono due: o il ministro è palesemente inefficace e ammette che la situazione non è sotto controllo oppure si prende la responsabilità di dichiarare che i reati valgono in base all’etnia delle vittime e allora si professi coraggiosamente razzista. Tertium non datur.
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