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Referendum: per chiarirsi le idee

Una scheda com­pleta sui quat­tro que­siti re­fe­ren­dari del 12 e 13 Giu­gno 2011, che ri­guar­dano: il le­git­timo im­pe­di­mento, la pri­va­tiz­za­zione di fatto dell’acqua pre­vi­sto dal de­creto “Ron­chi” (due que­siti) e il ri­torno all’energia nucleare.

Cosa sono i referendum

Il re­fe­ren­dum è uno stru­mento di eser­ci­zio della so­vra­nità po­po­lare, san­cita all’articolo 1 della Co­sti­tu­zione della Re­pub­blica Ita­liana, e l’esito re­fe­ren­da­rio è una fonte del di­ritto pri­ma­ria che vin­cola i le­gi­sla­tori al ri­spetto della vo­lontà del po­polo. Sono quat­tro le ti­po­lo­gie di re­fe­ren­dum con­tem­plate dalla Co­sti­tu­zione italiana:

  • il re­fe­ren­dum abro­ga­tivo di leggi e atti aventi forza di legge,
  • quello sulle leggi co­sti­tu­zio­nali e di re­vi­sione costituzionale,
  • quello ri­guar­dante la fu­sione di re­gioni esi­stenti o la crea­zione di nuove regioni,
  • quello ri­guar­dante il pas­sag­gio da una Re­gione ad un’altra di Pro­vince o Comuni.

Il re­fe­ren­dum abro­ga­tivo di leggi e atti aventi forza di legge (ar­ti­colo 75) si uti­lizza come so­lu­zione per abo­lire una legge già esi­stente o parte di questa.

De­scri­zione breve dei re­fe­ren­dum del 12 e 13 giu­gno 2011

  • Il 12 e 13 giu­gno 2011 i cit­ta­dini ita­liani sono chia­mati ad espri­mere il pro­prio voto su 4 que­siti referendari.
  • L’elettore, per vo­tare, deve esi­bire al pre­si­dente del seg­gio la tes­sera elet­to­rale ed un do­cu­mento di riconoscimento.
  • L’elettore ri­ceve da un com­po­nente del seg­gio 4 schede di di­verso colore:
  • Il voto “SI”, trac­ciato sulla scheda, in­dica la vo­lontà di abro­gare la nor­ma­tiva ri­chia­mata dal que­sito referendario.
  • Il voto “NO”, trac­ciato sulla scheda, in­dica la vo­lontà di man­te­nere la vi­gente nor­ma­tiva ri­chia­mata dal que­sito referendario.

Quando si vota

Le ope­ra­zioni di voto si svolgono:

Do­me­nica 12 giu­gno 2011, dalle 8:00 alle 22:00

e

Lu­nedì 13 giu­gno 2011, dalle 7:00 alle 15:00.

Se­condo legge po­te­vano es­sere svolti tra il 15 aprile e il 15 giu­gno, ma i re­fe­ren­dum abro­ga­tivi sono stati in­fine fis­sati per il 12 e 13 giu­gno, quindi senza unire il voto con le ele­zioni am­mi­ni­stra­tive del 15–16 maggio.

Tale scelta è stata cri­ti­cata quale enorme spreco di de­naro pub­blico e come ten­ta­tivo di non far rag­giun­gere il quo­rum ai re­fe­ren­dum. Un ten­ta­tivo di boi­cot­tag­gio. In­fatti se non an­dranno a vo­tare il 50% + 1 de­gli aventi di­ritto i re­fe­ren­dum non sa­ranno validi.

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Il Mi­ni­stro de­gli In­terni Ro­berto Ma­roni (della Lega di “Roma la­drona”) ha scelto per la di­vi­sione delle due con­sul­ta­zioni. Di fatto que­sta de­ci­sione co­sterà alle casse dello stato, come evi­den­ziano al­cune stime ri­por­tate dalla stampa, uno spreco di 400 mi­lioni di euro in più ri­spetto ad un ipo­te­tico ac­cor­pa­mento delle ele­zioni am­mi­ni­stra­tive col referendum.

Dove si vota

Gli elet­tori de­vono vo­tare nel pro­prio Co­mune di re­si­denza, nella se­zione elet­to­rale in­di­cata sulla prima fac­ciata della tes­sera elettorale.

Re­fe­ren­dum, in campo la so­cietà ci­vile: Quat­tro sì per cam­biare l’Italia

È im­por­tante – il 12–13 giu­gno – rag­giun­gere il quo­rum di 25 mi­lioni di vo­tanti ai Re­fe­ren­dum e sce­gliere il SI a tutti i que­siti. È un voto che può porre al­cuni li­miti a un mo­dello di svi­luppo in­so­ste­ni­bile, che ignora i co­sti am­bien­tali, so­ciali e i beni co­muni, e a un po­tere po­li­tico che cal­pe­sta giu­sti­zia e democrazia.

Un suc­cesso dei SI al Re­fe­ren­dum co­strin­ge­rebbe la po­li­tica – sia del go­verno che dell’opposizione – a fare i conti con la vo­lontà dei cit­ta­dini. L’impegno delle mo­bi­li­ta­zioni so­ciali non si li­mi­te­rebbe a ma­ni­fe­sta­zioni fi­nora ina­scol­tate, ma can­cel­le­rebbe al­cune delle peg­giori leggi in­tro­dotte dal governo.

[Leggi an­che: la lettera-appello di Adriano Ce­len­tano con­tro il nu­cleare, con­tro la priva­tizzazione dell’acqua, con­tro il le­git­timo im­pe­di­mento. Con il vi­deo di Adriano Ce­len­tano tra­smesso du­rante An­no­zero]

Que­sito n. 1 – re­fe­ren­dum ac­qua pub­blica – abro­ga­zione af­fi­da­mento ser­vi­zio ad ope­ra­tori privati

Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 1 – SCHEDA DI COLORE ROSSO

“Vo­lete voi che sia abro­gato l’art. 23 bis (Ser­vizi pub­blici lo­cali di ri­le­vanza eco­no­mica) del de­creto legge 25 giu­gno 2008 n.112 “Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria” con­ver­tito, con mo­di­fi­ca­zioni, in legge 6 ago­sto 2008, n.133, come mo­di­fi­cato dall’art.30, comma 26 della legge 23 lu­glio 2009, n.99 re­cante “Di­spo­si­zioni per lo svi­luppo e l’internazionalizzazione delle im­prese, non­ché in ma­te­ria di ener­gia” e dall’art.15 del de­creto legge 25 set­tem­bre 2009, n.135, re­cante “Di­spo­si­zioni ur­genti per l’attuazione di ob­bli­ghi co­mu­ni­tari e per l’esecuzione di sen­tenze della corte di giu­sti­zia della Co­mu­nità eu­ro­pea” con­ver­tito, con mo­di­fi­ca­zioni, in legge 20 no­vem­bre 2009, n.166, nel te­sto ri­sul­tante a se­guito della sen­tenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.

Nota: Il primo que­sito sulla pri­va­tiz­za­zione dell’ac­qua pub­blica ri­guarda le mo­da­lità di af­fi­da­mento e ge­stione dei ser­vizi pub­blici lo­cali di ri­le­vanza economica.

Si deve vo­tare SÌ se si è con­tro la pri­va­tiz­za­zione dell’acqua e con­tro la ge­stione dei ser­vizi idrici da parte di pri­vati.

Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione attuale.

Que­sito n. 2 – re­fe­ren­dum ac­qua pub­blica – abro­ga­zione cal­colo ta­riffa se­condo lo­gi­che di “mercato”

Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 2 – SCHEDA DI COLORE GIALLO

“Vo­lete voi che sia abro­gato il comma 1, dell’art. 154 (Ta­riffa del ser­vi­zio idrico in­te­grato) del De­creto Le­gi­sla­tivo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in ma­te­ria am­bien­tale”, li­mi­ta­ta­mente alla se­guente parte: “dell’adeguatezza della re­mu­ne­ra­zione del ca­pi­tale investito”?”.

Nota: Il se­condo que­sito sulla pri­va­tiz­za­zione dell’ac­qua pub­blica ri­guarda la de­ter­mi­na­zione della ta­riffa del ser­vi­zio idrico in­te­grato in base all’adeguata re­mu­ne­ra­zione del ca­pi­tale in­ve­stito. In que­sto caso agli elet­tori viene pro­po­sta una abro­ga­zione par­ziale della norma.

Si deve vo­tare SÌ se si è con­tro la norma che per­met­tere il pro­fitto (non il re­cu­pero dei co­sti di ge­stione e di in­ve­sti­mento, ma il gua­da­gno d’impresa) nell’erogazione del bene Ac­qua po­ta­bile.

Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione at­tuale che am­mette tale guadagno.

Que­sito n. 3 – re­fe­ren­dum ener­gia nucleare

Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 3 – SCHEDA DI COLORE GRIGIO

“Vo­lete voi che sia abro­gato il decreto-legge 25 giu­gno 2008, n. 112, con­ver­tito con mo­di­fi­ca­zioni, dalla legge 6 ago­sto 2008, n. 133, nel te­sto ri­sul­tante per ef­fetto di mo­di­fi­ca­zioni ed in­te­gra­zioni suc­ces­sive, re­cante Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria, li­mi­ta­ta­mente alle se­guenti parti: art. 7, comma 1, let­tera d: rea­liz­za­zione nel ter­ri­to­rio na­zio­nale di im­pianti di pro­du­zione di ener­gia nucleare?”.

Nota: Lungo e ar­ti­co­lato il que­sito re­fe­ren­da­rio per abro­gare la norma per la “rea­liz­za­zione nel ter­ri­to­rio na­zio­nale di im­pianti di pro­du­zione di ener­gia nu­cleare”. Si tratta di una parte del de­creto legge re­cante “Di­spo­si­zioni ur­genti per lo svi­luppo eco­no­mico, la sem­pli­fi­ca­zione, la com­pe­ti­ti­vità, la sta­bi­liz­za­zione della fi­nanza pub­blica e la pe­re­qua­zione tri­bu­ta­ria” fir­mato il 25 giu­gno 2008 e con­ver­tito in legge “con mo­di­fi­ca­zioni” il 6 ago­sto dello stesso anno. An­che que­sto que­sito è stato pre­sen­tato dall’Idv.

Si deve vo­tare SÌ se si è con­tro la co­stru­zione di Cen­trali Nu­cleari in Italia.

Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione at­tuale che le prevede.

Que­sito n. 4 – re­fe­ren­dum le­git­timo impedimento

Re­fe­ren­dum po­po­lare n. 4 – SCHEDA DI COLORE VERDE CHIARO

“Vo­lete voi che siano abro­gati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 non­chè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 nu­mero 51 re­cante “di­spo­si­zioni in ma­te­ria di im­pe­di­mento a com­pa­rire in udienza?”.

Nota: Que­sto que­sito, per abro­gare la legge sul le­git­timo im­pe­di­mento, è quello dalle pos­si­bili ri­per­cus­sioni po­li­ti­che più forti. A pro­porre il re­fe­ren­dum è stata l’Italia dei Va­lori. Dopo la di­chia­ra­zione di par­ziale in­co­sti­tu­zio­nale della legge sul le­git­timo im­pe­di­mento, la Corte di Cas­sa­zione ha au­to­riz­zato, con or­di­nanza, lo svol­gi­mento del referendum.

Si deve vo­tare SÌ se si è con­trari al prin­ci­pio che Pre­si­dente del con­si­glio o mi­ni­stro pos­sano de­ci­dere di non com­pa­rire in tri­bu­nale nei pro­cessi che li ri­guar­dano.

Si deve vo­tate NO se si è a fa­vore della le­gi­sla­zione at­tuale che pre­vede que­sto “scudo” nei con­fronti del si­stema giudiziario.

Le po­si­zioni

Dif­fi­cile par­lare delle po­si­zioni rac­colte da Fo­rum Ci­vico, senza ca­dere nell’espressione di pa­reri. Ci pro­viamo qui. In­vi­tiamo i let­tori ad espri­mere la loro posizione/parere nella se­zioni con­tri­buti dei let­tori a fondo pagina.

Per i “NO” si schiera chi ac­cetta, so­prat­tutto per coe­renza ad una “lo­gica” di mer­cato, sia la spe­cu­la­zione sull’acqua (pur sa­pendo che sia un bene pub­blico es­sen­ziale per la vita); sia la spe­cu­la­zione sul nu­cleare (pur sa­pendo che que­sto sia gio­care d’azzardo con il di­sa­stro nu­cleare a spese del pia­neta e delle ta­sche dei con­tri­buenti); sia la “li­bertà” di farla sem­pre franca, in quanto po­tenti, nei pa­lazzi di giustizia.

Per i 4 “SI” vo­te­ranno quei cit­ta­dini in­ter­vi­stati che cre­dono in un’Italia pu­lita, so­li­dale, giu­sta e li­bera dai ten­ta­coli an­che po­li­tici della ma­la­vita. Che cre­dono che la giu­sti­zia, per es­sere tale, deve es­sere as­so­lu­ta­mente uguale per tutti, an­che per i ric­chi e i po­tenti, e so­prat­tutto per i pro­pri am­mi­ni­stra­tori (pre­si­denti del con­si­glio in­clusi). Cit­ta­dini che, pre­vi­denti se non per sé, per i pro­pri fi­gli, vo­gliono vi­vere in un’Italia al si­curo dai di­sa­stri nu­cleari (la “pe­ste ra­dioat­tiva”), al ri­paro delle spe­cu­la­zioni dei po­chi sulla vita dei molti. E che re­cla­mano l’acqua come un bene ine­sti­ma­bile, pro­prietà ir­ri­nun­cia­bile di ogni italiano.

Il re­fe­ren­dum sul nucleare

No­no­stante l’approvazione della mo­ra­to­ria di un anno sul nu­cleare in Ita­lia, il re­fe­ren­dum non si ferma. An­che per que­sto si vo­terà a giugno.

Ed è as­sai pro­ba­bile che con il re­fe­ren­dum del pros­simo giu­gno gli ita­liani di­ranno ‘no’ al nu­cleare. Se­condo al­cuni son­daggi, in­fatti, il 90 per cento circa de­gli ita­liani pre­fe­ri­sce le fonti rin­no­va­bili al nu­cleare. Non solo. A quanto pare, dopo il di­sa­stro in Giap­pone il 17 per cento della po­po­la­zione ha cam­biato idea sulla si­cu­rezza delle cen­trali nu­cleari, ora è pari al 69 per cento il nu­mero di per­sone con­tra­rie a que­sta misura.

[Si noti che il go­verno giap­po­nese ha man­te­nuti se­greti i dati su li­velli di ra­dia­zioni molto mag­giori a quelli ri­ve­lati si­nora. Si veda: Giap­pone: di­sa­stro nu­cleare di Fu­ku­shima peg­gio di Cher­no­byl]

Si legga an­che:Di­sa­stro Fu­ku­shima: es­sere mamma e do­ver mi­su­rare le ra­dia­zioni ai pro­pri bimbi (vi­deo e te­sto: D. Mastrogiacomo)

Per i Sì, o per i No, ma vo­tiamo tutti


Non vo­tare, adesso che tanto è stato fatto per ga­ran­tire una scelta de­mo­cra­tica del po­polo, vor­rebbe dire per­dere un’occasione im­por­tan­tis­sima per af­fer­mare con chia­rezza che i cit­ta­dini de­vono es­sere ascol­tati. Vo­tiamo tutti. Per i Sì o per i No, cia­scuno voti a se­conda della pro­pria co­scienza. Ma vo­tiamo tutti. Non la­sciamo la de­mo­cra­zia nelle mani dei pochi.

Ri­cor­diamo inol­tre, per cor­ret­tezza, che è pos­si­bile sce­gliere quali re­fe­ren­dum vo­tare, ri­ti­rando solo le schede che in­te­res­sano. Il quo­rum in­fatti viene cal­co­lato per ogni sin­golo quesito.

Il voto dei cit­ta­dini ita­liani re­si­denti all’estero

I cit­ta­dini ita­liani iscritti nelle li­ste elet­to­rali e re­si­denti all’estero vo­tano, di norma, per cor­ri­spon­denza, a meno che non ab­biano eser­ci­tato il di­ritto di op­zione per il voto in Ita­lia, dan­done co­mu­ni­ca­zione alla rap­pre­sen­tanza di­plo­ma­tica o con­so­lare com­pe­tente en­tro il de­cimo giorno suc­ces­sivo alla in­di­zione dei re­fe­ren­dum. Il ter­mine per i re­fe­ren­dum 2011 è sca­duto il 14 aprile 2011. Co­loro che non hanno eser­ci­tato tale op­zione, an­che se in Ita­lia nei giorni delle vo­ta­zioni, non pos­sono in al­cun modo es­sere am­messi al voto.

Il voto per cor­ri­spon­denza non è pos­si­bile, co­mun­que, per i cit­ta­dini che ri­sie­dono in stati che non hanno sot­to­scritto con l’Italia una ap­po­sita con­ven­zione (c.d. “stati senza in­tesa”). In que­sto caso, quindi, per eser­ci­tare il loro di­ritto di voto, de­vono rien­trare in Italia.

I cit­ta­dini ita­liani re­si­denti all’estero, che vo­tano per cor­ri­spon­denza, ri­ce­vono, al pro­prio do­mi­ci­lio estero, un plico con­te­nente le quat­tro schede re­la­tive ai quat­tro que­siti re­fe­ren­dari, un cer­ti­fi­cato elet­to­rale, una bu­sta bianca, una bu­sta pre­af­fran­cata (Bu­si­ness Re­ply En­ve­lope) con l’indirizzo del Con­so­lato ed un li­bretto con­te­nente il te­sto della Legge re­cante “Norme sul di­ritto di voto dei cit­ta­dini ita­liani re­si­denti all’estero”.

I cit­ta­dini ita­liani tem­po­ra­nea­mente all’estero che ap­par­ten­gono alle se­guenti categorie:

  • mi­li­tari o ap­par­te­nenti a forze di po­li­zia in mis­sione internazionale;
  • di­pen­denti di am­mi­ni­stra­zioni pub­bli­che per mo­tivi di ser­vi­zio qua­lora la du­rata pre­vi­sta della loro per­ma­nenza all’estero sia su­pe­riore a tre mesi, e loro fa­mi­liari conviventi;
  • pro­fes­sori e ri­cer­ca­tori uni­ver­si­tari, e i ri­spet­tivi fa­mi­liari con­vi­venti, che si tro­vano all’estero per una du­rata di al­meno sei mesi e che alla data del de­creto di in­di­zione delle con­sul­ta­zioni si tro­vano all’estero da al­meno tre mesi,

pos­sono espri­mere il voto per corrispondenza.

Gli ap­par­te­nenti alle ca­te­go­rie di cui ai punti 1 e 2 (mi­li­tari o ap­par­te­nenti a forze di po­li­zia, di­pen­denti di am­mi­ni­stra­zioni pub­bli­che in ser­vi­zio e loro fa­mi­liari con­vi­venti) de­vono far ri­chie­sta al co­mando a alla am­mi­ni­stra­zione di ap­par­te­nenza en­tro e non ol­tre il tren­ta­cin­que­simo giorno an­te­ce­dente la vo­ta­zione in Ita­lia (os­sia en­tro il giorno 8 mag­gio 2011).

I cit­ta­dini ap­par­te­nenti alla ca­te­go­ria di cui al punto 3 (pro­fes­sori o ri­cer­ca­tori uni­ver­si­tari, e loro fa­mi­liari) de­vono fare ri­chie­sta di­ret­ta­mente al Con­so­lato di ap­par­te­nenza, sem­pre en­tro e non ol­tre il tren­ta­cin­que­stimo giorno an­te­ce­dente la vo­ta­zione (os­sia sem­pre en­tro il giorno 8 mag­gio 2011).

Que­sti elet­tori ri­ce­vono a do­mi­ci­lio, da parte dell’Ufficio con­so­lare com­pe­tente, il plico elet­to­rale con­te­nente le schede e le istru­zioni sulle mo­da­lità di voto. In ogni caso, en­tro il ven­ti­tree­simo giorno dalle vo­ta­zioni (os­sia en­tro 20 mag­gio 2011), la ri­chie­sta di voto per cor­ri­spon­denza può es­sere re­vo­cata tra­mite espressa di­chia­ra­zione da in­viare al pro­prio Consolato .

Chi si trova tem­po­ra­nea­mente all’estero e non ap­par­tiene alle ca­te­go­rie so­pra in­di­cate, può vo­tare per i re­fe­ren­dum so­la­mente rien­trando in Ita­lia, nelle li­ste elet­to­rali del Co­mune presso cui sono iscritti.

L’elettore che non ri­ce­vesse il plico elet­to­rale en­tro il 29 mag­gio 2011, può re­carsi di per­sona all’Ufficio con­so­lare com­pe­tente per ve­ri­fi­care la sua po­si­zione elettorale.

Con­cluse le ope­ra­zioni, le schede vo­tate da­gli ita­liani re­si­denti all’estero per­ve­nute ai Con­so­lati en­tro le ore 16:00 del 9 giu­gno 2011 ven­gono tra­smesse in Ita­lia, dove ha luogo lo scru­ti­nio a cura dell’Ufficio cen­trale per la cir­co­scri­zione estero isti­tuito presso la Corte di Ap­pello di Roma.

Vo­tare per i re­fe­ren­dum dall’estero, op­pure non nel co­mune di residenza

Per in­for­ma­zioni se e come sia pos­si­bile vo­tare per gli ita­liani re­si­denti all’estero, si veda an­che (nella se­zioni com­menti): Come vo­tare ai re­fe­ren­dum dall’estero (n. 6); si no­tino an­che le pre­ci­sa­zioni al com­mento n. 19 e al n. 34.

Per in­for­ma­zioni se sia pos­si­bile vo­tare in un co­mune che non sia quello di re­si­denza, si veda an­che (nella se­zione com­menti): Per le ele­zioni o re­fe­ren­dum, posso vo­tare in una città di­versa dalla mia città di re­si­denza? (n. 32)

Per in­for­ma­zioni se sia pos­si­bile vo­tare per chi, come la si­gnora Mad­da­lena (com­mento n. 42), ha fatto la ri­chie­sta per la cit­ta­di­nanza ita­liana, ma è an­cora in at­tesa di re­sponso fi­nale, si veda: Vo­tare senza cit­ta­di­nanza ita­liana si può? (n. 43).

In caso di ma­lat­tia che com­porti l’intrasportabilità del ma­lato al seg­gio si veda an­che il com­mento n. 78

Age­vo­la­zioni di viaggio

Gli elet­tori che de­vono re­carsi nel Co­mune nelle cui li­ste sono iscritti hanno di­ritto, in al­cuni casi, ad al­cune age­vo­la­zioni di viag­gio. Sono pre­vi­ste ri­du­zioni del 60% per l’acquisto di bi­glietto fer­ro­via­rio e sui tra­ghetti. Inol­tre, sono pre­vi­ste an­che al­cune age­vo­la­zioni per l’acquisto del bi­glietto ae­reo di an­data alla sede elet­to­rale di iscri­zione e ri­torno. Per i viaggi ae­rei ef­fet­tuati sul ter­ri­to­rio na­zio­nale, la legge in­tro­duce un’agevolazione di viag­gio nella mi­sura del 40 per cento del prezzo del bi­glietto. L’importo mas­simo rim­bor­sa­bile, co­mun­que, non può es­sere su­pe­riore a 40 euro per il viag­gio di an­data e di ri­torno per ogni elet­tore (Legge 26 mag­gio 1969, n. 241 e suc­ces­sive modifiche).

Al­tre no­ti­zie sui rim­borsi di viag­gio pos­sono es­sere re­pe­rite sul sito di Tre­ni­ta­lia www.trenitalia.com, della so­cietà di na­vi­ga­zione Tir­re­nia www.tirrenia.it e su Ali­ta­lia www.alitalia.it.

Voto as­si­stito

Gli elet­tori che sof­frono di una me­no­ma­zione fi­sica tale da im­pe­dire loro di vo­tare au­to­no­ma­mente (ad esem­pio i cie­chi, gli am­pu­tati di en­trambe le mani, ecc.) pos­sono farsi as­si­stere in ca­bina da un al­tro elettore.

Per usu­fruire di que­sto di­ritto è suf­fi­ciente pre­sen­tare al pre­si­dente del seg­gio un cer­ti­fi­cato ri­la­sciato da un me­dico di­ri­gente dell’Ulss o, per i non ve­denti, il li­bretto no­mi­na­tivo ri­la­sciato dall’Istituto Na­zio­nale della Pre­vi­denza So­ciale (Inps), op­pure ri­chie­dere all’Ufficio Elet­to­rale l’apposizione di un tim­bro spe­ciale sulla tes­sera elet­to­rale, pre­sen­tando la se­guente documentazione:

  • la carta di iden­tità o al­tro do­cu­mento di ri­co­no­sci­mento (pa­tente, pas­sa­porto, ecc.)
  • la tes­sera elet­to­rale ri­la­sciata dal Comune
  • cer­ti­fi­cato me­dico che at­te­sti l’invalidità fi­sica per­ma­nente. Gli elet­tori non ve­denti, per es­sere am­messi al voto as­si­stito, è suf­fi­ciente che esi­bi­scano il li­bretto no­mi­na­tivo ri­la­sciato dall’Inps.

La tes­sera con il tim­bro del Co­mune eso­nera l’elettore dall’esibire al pre­si­dente di seg­gio il cer­ti­fi­cato me­dico in tutte le elezioni.

La ri­chie­sta del cer­ti­fi­cato me­dico per avere di­ritto ad es­sere ac­com­pa­gnati in ca­bina va fatta presso una delle sedi de­gli am­bu­la­tori me­dici, senza bi­so­gno di appuntamento.

Du­rante le gior­nate di sa­bato 11 giu­gno e di do­me­nica 12 giu­gno non sono aperti gli am­bu­la­tori; in caso di as­so­luta ne­ces­sità la ri­chie­sta della cer­ti­fi­ca­zione deve es­sere ri­volta di­ret­ta­mente al me­dico re­pe­ri­bile di pronta di­spo­ni­bi­lità – tra­mite il cen­tra­lino dell’Azienda Ospe­da­liera della pro­pria città.

L’accompagnatore deve es­sere in pos­sesso della tes­sera elet­to­rale, e non può svol­gere que­sta fun­zione di so­ste­gno per più di una persona.

Sulla tes­sera elet­to­rale, all’interno dei uno de­gli spazi per la cer­ti­fi­ca­zione del voto, il pre­si­dente del seg­gio vi ap­pone una ap­po­sita an­no­ta­zione (“ac­com­pa­gna­tore”, con data e firma del pre­si­dente, senza ap­porre il tim­bro della se­zione elettorale).

Voto do­mi­ci­liare

Per gli elet­tori che sof­frono di grave in­fer­mità e che si tro­vano in di­pen­denza vi­tale da spe­ciali mac­chi­nari me­dici (chia­mate “ap­pa­rec­chia­ture elet­tro­me­di­cali”) o che sof­frono di una ma­lat­tia che rende loro im­pos­si­bile l’allontanamento dall’abitazione, è pos­si­bile vo­tare a casa. Per po­terlo fare bi­so­gna far per­ve­nire all’ufficio elet­to­rale al­meno venti giorni prima della data delle ele­zioni (quindi en­tro il 23 mag­gio 2011) la di­chia­ra­zione at­te­stante la vo­lontà di espri­mere il voto presso la pro­pria abi­ta­zione. La di­chia­ra­zione va re­datta in carta sem­plice e deve con­te­nere i dati esatti del pro­prio do­mi­ci­lio e il re­ca­pito te­le­fo­nico. Alla di­chia­ra­zione deve es­sere al­le­gato il cer­ti­fi­cato sa­ni­ta­rio ri­la­sciato dal fun­zio­na­rio me­dico de­si­gnato dall’Azienda sa­ni­ta­ria lo­cale nel quale è at­te­stato che l’elettore, per il suo stato di sa­lute, ha il di­ritto di vo­tare presso la pro­pria abi­ta­zione e, se ne­ces­sa­rio, che ha di­ritto a es­sere as­si­stito da un al­tro elet­tore per po­ter espri­mere il suo voto.

Il cer­ti­fi­cato deve es­sere ri­la­sciato in una data non an­te­riore al qua­ran­ta­cin­que­simo giorno prima delle ele­zioni (quindi non prima del 29 aprile 2011).

ATTENZIONE: I CERTIFICATI PER IL VOTO ASSISTITO E PER IL VOTO DOMICILIARE NON POSSONO ESSERE RILASCIATI DAL MEDICO DI GUARDIA MEDICA, NÈ DAL MEDICO DI MEDICINA GENERALE.

Nor­ma­tiva di riferimento

  • Decreto-legge 11 aprile 2011, n. 37 “Di­spo­si­zioni ur­genti per le com­mis­sioni elet­to­rali cir­con­da­riali e per il voto dei cit­ta­dini tem­po­ra­nea­mente all’estero in oc­ca­sione delle con­sul­ta­zioni re­fe­ren­da­rie che si svol­gono nei giorni 12 e 13 giu­gno 2011″.
  • Legge n. 40 del 28 aprile 2009 “Di­sci­plina tran­si­to­ria per lo svol­gi­mento dei re­fe­ren­dum pre­vi­sti dall’articolo 75 della Co­sti­tu­zione da te­nersi nell’anno 2009″.
  • Legge n. 173 del 17 mag­gio 1995 “In­di­ca­zione sulle schede di vo­ta­zione della de­no­mi­na­zione di re­fe­ren­dum popolari”.
  • De­creto del Mi­ni­stero dell’Interno del 9 mag­gio 1995 “Ca­rat­te­ri­sti­che es­sen­ziali della parte esterna della scheda di vo­ta­zione in caso di svol­gi­mento di più re­fe­ren­dum po­po­lari pre­vi­sti dall’art. 75 della Costituzione”.
  • Decreto-legge n. 67 del 9 marzo 1995 “Mo­di­fi­che ur­genti alla legge 352 del 1970, re­cante norme sui re­fe­ren­dum pre­vi­sti dalla Co­sti­tu­zione e sulla ini­zia­tiva le­gi­sla­tiva del popolo”.
  • Legge n. 199 del 22 mag­gio 1978 “Mo­di­fi­ca­zioni alla legge 352 del 1970 sui re­fe­ren­dum pre­vi­sti dalla Co­sti­tu­zione e sulla ini­zia­tiva le­gi­sla­tiva del popolo”.
  • Legge n. 352 del 25 mag­gio 1970 “Norme sui re­fe­ren­dum pre­vi­sti dalla Co­sti­tu­zione e sulla ini­zia­tiva le­gi­sla­tiva del popolo”.
  • Co­sti­tu­zione della Re­pub­blica Ita­liana: ar­ti­coli 48, 71, 75, 132 e 138.

Nuove vergini

Fini sul referendum del 12 e del 13 giugno: “E’ profondamente sbagliato confidare sul mancato quorum per bocciare i quesiti”. Chi si ricorda cosa fece Fini a proposito del referendum sull’art. 18?  Perché quando si cambia posizione è sempre una bella soddisfazione poterlo raccontare e spiegare.

Fermateli

La Nestlè ha lanciato pochi giorni fa in Canada la proposta di creare una borsa mondiale dell’acqua, soggetta alle stesse regole della borsa per gli altri prodotti, che consentirebbe quindi a poche multinazionali di avere il controllo completo sull’acqua che finisce sulle nostre tavole, ma anche su quella che esce dal rubinetto, se l’acqua venisse privatizzata. Se prima avevamo molti buoni motivi per andare a votare il referendum del 12 e 13 giugno per evitare la privatizzazione degli acquedotti, adesso ne abbiamo uno in più. Ovviamente i media non ne parlano…. facciamolo noi. Un paio di link alla notizia: http://www.ilcambiamento.it/acque/nestle_borsa_acqua.html; http://www.nigrizia.it/sito/notizie_pagina.aspx?Id=10859&IdModule=1

 

Almeno la dignità di andare a votare

Certi cattolici come Mario Segni, controcorrente rispetto alle stesse scelte della Chiesa, decisero ad esempio di andare a votare anche sulla fecondazione assistita. Votarono da cattolici, non da atei, laicisti, anti-clericali. Ma votarono. Convinti che, se avessero vinto nelle urne, sarebbe stata una vittoria più bella che non quella ottenuta col trucco. Meglio votare: fa bene a tutti.

Le strane curve sui referendum

Mi ero augurato mesi fa che i referendum unissero tutte le forze sane di questo Paese (dai comitati ai partiti) in una battaglia che proprio perché interessava un bene comune e doveva essere di tutti. Oggi le consultazione referendarie vedono tutti (quasi) uniti. Mi arrivano notizie di litigi adolescenziali tra i comitati sui tabelloni referendari (che spesso in giro come risultato rimangono vuoti) e di repentini cambi di strategia che non fanno bene a nessuno. Prima si diceva dalle nostre parti che i referendum erano per mandare a casa B. (e noi scrivevamo quanto fosse sbagliato) oggi ci dicono che non deve essere politicizzato. E’ vero che solo gli stolti non cambiano idea ma qui (ce lo racconta IlNichilista) sono veramente in troppi. E con poche idee.

I referendum di Milano

Cara amica, caro amico, domenica 12 e lunedì 13 giugno, in concomitanza con i referendum nazionali, i cittadini milanesi sono chiamati a votare anche sui 5 referendum comunali per l’ambiente e la qualità della vita promossi dal Comitato MIlanosìmuove e sottoscritti da 24.000 cittadini.  La consultazione sarà valida solo se saranno andati a votare più del 30% degli aventi diritto. E’ perciò fondamentale usare i pochi giorni rimasti per informare più persone possibile dell’importanza, per il futuro della città, di recarsi alle urne il 12-13. Sabato 4 giugno ci sarà una giornata di mobilitazione straordinaria con decine di tavoli d’informazione e volantinaggi in tutta la città, che continueranno poi nei giorni successivi fin al voto. Per farcela, c’è bisogno del tuo aiuto. Ecco quello che puoi fare: – partecipare alla mobilitazione come volontario, sia per sabato che per altri giorni, comunicando la tua disponibilità di tempo a referendum.milano@gmail.com cell. 339-7214236  – girare questa email al tuo indirizzario, e fare telefonate di sollecito alle persone che conosci – dare un contributo finanziario (link), che sarà totalmente utilizzato per informare i cittadini (il nostro Comitato non ha infatti alcuna spesa di struttura né personale retribuito) Milanosìmuove

Ti ricordi Fukushima?

La notizia in televisione e sui giornali sembra essere sparita. Eppure l’IAEA ha dato gli ultimi aggiornamenti che meriterebbero almeno mezza pagina. Cortesemente ci informa che l’incidente nucleare giapponese fa impallidire Chernobyl e che l’incidente (e questo è un bene ricordarlo a tutti ma proprio tutti) non è ancora concluso. Non si sa con chiarezza quale sia lo stato reale dei reattori e sta finendo lo spazio per stoccare l’acqua irradiata. Con i referendum (confermati proprio poche ore fa) non possiamo spegnere Fukushima ma almeno raffreddare i bollori lobbystici dei soliti noti. Per chi è indeciso qui può sedersi a vedere in diretta quanto vale la pena dire no (scrivendo sì) al nucleare oggi.

Nucleare e il paese ‘reale’

La Germania molla il nucleare: nel 2021 sarà spento l’ultimo reattore e tra il 2020 e il 2030 il 70/80% dell’energia sarà prodotta da fonti rinnovabili. La notizia sta rimbalzando un po’ ovunque ma mi colpisce una frase dell’articolo su RepubblicaLa Merkel ha deciso di ignorare riserve e ‘nyet’ dei poteri economici, pure sostenuti dall’ala destra del suo partito e dai suoi alleati di governo liberali (Fdp), e di seguire la scelta degli elettori e del paese reale. E’ il passaggio finale da ottenere qui da noi.

Referendum: per votare fuori sede

Domenica 12 e lunedì 13 giugno saremo chiamati ad esprimerci su quattro quesiti referendari che riguardano la privatizzazione dell’acqua (i primi due), la produzione di energia nucleare e il mantenimento del legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri.

Ai due quesiti sull’acqua pubblica è necessario votare sì perché l’acqua, bene comune e diritto umano universale, non venga venduta a privati e alle grandi multinazionali. Mentre in altri paesi, come la Francia, dopo anni di privatizzazione dell’acqua, a fronte di un’espansione enorme dei costi si sta cercando di ritornare all’acqua pubblica, l’Italia in controtendenza si sta ottusamente indirizzando verso la direzione opposta.

Il sì al quesito sull’energia nucleare si prefigge l’obiettivo di vietare sul territorio nazionale la realizzazione di centrali nucleari. L’ultima catastrofe che ha colpito il Giappone e che ha violentemente leso la centrale di Fukushima è emblematica della pericolosità insita nell’energia nucleare. Vi è, inoltre, da ricordare come l’Italia possa utilizzare energie alternative ( es. eolico, solare) senza avere la necessità di fare ricorso ad un’energia sconsigliabile soprattutto in territorio sismico.

L’ultimo quesito referendario, al quale si raccomanda di votare sì, mira all’abolizione del legittimo impedimento ovvero al disegno di legge “Disposizioni in materia di impedimenti a comparire in udienza”. Con il legittimo impedimento il Governo ha cercato di creare una posizione privilegiata per il premier in netta contraddizione con il principio di uguaglianza sancito dall’art.3 della Costituzione.

Per legge, affinché il referendum abrogativo abbia effetto, occorre che la percentuale dei votanti raggiunga il 50% più uno degli aventi diritto al voto (il cosiddetto quorum).

È fondamentale, quindi, che tutti si rechino alle urne per esprimere il proprio voto.

Sebbene in generale si possa votare ai referendum solo presso il proprio comune di residenza e seggio di iscrizione elettorale, c’è la possibilità per chi vive, studia, lavora o si trova in vacanza in un’altra città e/o regione. Si può fare richiesta per essere designati rappresentanti di seggio. Presso ogni seggio possono essere presenti e hanno diritto di voto due rappresentanti per ogni partito e per ogni comitato promotore dei quesiti referendari; questi devono essere muniti di documento di identità, della tessera elettorale e della delega come rappresentante di seggio.

Per ottenere la delega è possibile compilare il modulo al seguente link: http://www.sireferendum2011.it/index.php?option=com_content&view=article&id=135&Itemid=88