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Formigoni amico del San Raffaele (a sua insaputa)

Comunione e liberazione, l’ex assessore Antonio Simone, Roberto Formigoni in persona: questo è il mondo di rapporti in cui si muovevano i vertici del San Raffaele, che proprio dalla Regione presieduta da Formigoni ricevevano i finanziamenti per l’attività sanitaria. Questi poi servivano a pagare i fornitori. Tutte le cose che Formigoni si ostina a non spiegare le leggete qui. Intanto la nostra proposta di una commissione d’inchiesta comincia a prendere piede.

Ma dai

Ombre sul maxi buco dell’Istituto milanese. Il Corriere della Sera parla di undici milioni di euro inghiottiti da una società a un’altra e rivela le operazioni sospette di don Luigi Verzé, il fondatore dell’ospedale milanese, e Mario Cal, il vice suicida. Spuntano tangenti ai politici in cambio di favori e di una diffusa prassi a gonfiare le fatture dei fornitori per creare una disponibilità extra. Tantissimi soldi fuori confine che in trent’anni avrebbe alimentato conti esteri ben coperti, in parte per uso “istituzionale”, in parte personale.

Don Verzè, si spari

“Alla fine mi dissero: non si faccia intimorire dal cardinale Montini. Deve solo temere che la sua opera faccia fallimento”. Io dissi: “E se fallisco?” Uno dei due mi disse: “Se fallisce, un giorno prima si butti dalla finestra del quarto piano”.”
E l’altro?
“L’altro disse: “Meglio che si compri subito una pistola e prima di fallire si spari”. Santa Madre Chiesa! Sacro Dicastero!”
Non ci credo. Le hanno consigliato di suicidarsi?
“E’ la verità. Come si fa a non dire la verità?”

Don Verzè intervistato da Claudio Sabelli Fioretti qui.