Vai al contenuto

silvio berlusconi

Perché produrre con noi “L’amico degli eroi” secondo Carla

berlusconi-mangano-dellutriCarla ci scrive i motivi che l’hanno spinta a coprodurre con noi il progetto “L’amico degli eroi”. Se volete (e potete) darci una mano potete farlo anche voi qui.

Teramo, 23 agosto 2014

Ciao Giulio, sono passate circa due settimane dalla mail con cui chiedevi di scrivere o registrare il perché dell’adesione alla tua produzione sociale “L’amico degli eroi”. Ho provato a farlo in video, ma per ora non viene bene. Riproverò. Forse con le citazioni ho appesantito il mio discorso. Porta pazienza: è deformazione professionale… ed anche un po’ timore che le mie sole parole non bastino a rendere l’idea. Ed allora ecco:

aderisco ai contenuti, alla rabbia, all’indignazione, ai modi, ai toni, al colore, al desiderio, che vedo nel tuo impegno e che per me sono i presupposti per la costruzione di una nuova antropologia: “Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All’umanità che ne scaturisce. A costruire un’identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati. A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo. In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell’apparire, del diventare. A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde. E’ un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il mio sacro poco.” (Pier Paolo Pasolini)

aderisco soprattutto al COME di questo progetto. Mi riempie di gioia leggerti quando dici “Ho scritto e detto dappertutto che il lavoro vogliamo svolgerlo insieme a tutti i nostri produttori, quindi voi, e insieme raccoglieremo tutti gli eventuali suggerimenti e eventuali critiche”. Trovo sia un grande salto quantico. E’ quello che si chiama “coevoluzione”. La diponibilità, l’apertura all’altro sguardo, la fatica che ne consegue rappresentano il tipo di esperienza che dovremmo imparare a vivere. “Sta diventando generale, ai nostri tempi, una grottesca incapacità dell’intelletto umano a intendere che la vera garanzia della propria persona non si raccomanda già agli sforzi dell’individuo isolato, ma all’universale comunanza umana”. (Fëdor Dostoevskij)

aderisco alla grande voglia di futuro che si respira sempre nelle tue storie e che mi aiuta a riflettere sulle bugie che ci raccontiamo: quelle piccole e quotidiane, quando la vita ci dice di andare avanti ma noi ci fermiamo per paura pigrizia opportunismo o quando c’invita a respirare consapevolezza davanti al bivio per evitare l’inerzia; quelle grandi e collettive, quando scegliamo di fingere di non vedere oppure di opporci. Aderisco alla tua “finzione” (non fiction) perché ho imparato che certe volte fingere serve ad opporsi. “Insomma, gli era presa quella smania di chi racconta storie e non sa mai se sono più belle quelle che gli sono veramente accadute e che a rievocarle riportano con sé tutto un mare d’ore passate, di sentimenti minuti, tedii, felicità, incertezze, vanaglorie, nausee di sé, oppure quelle che ci s’inventa, in cui si taglia giù di grosso, e tutto appare facile, ma poi più si svaria più ci s’accorge che si torna a parlare delle cose che s’è avuto o capito in realtà vivendo.” (Italo Calvino)

aderisco alla felicità di portare nel tuo progetto il mio “sacro poco”, che non è “poco sacro”. “è come andare per il mondo incinti di quello che il mondo, di fatto, al momento, non è, non sa, non può” (Luisa Muraro). Buon lavoro e spero a presto. Ma, soprattutto, Grazie della tua fiducia.

#lamicodeglieroi secondo Ada

wpid-dellutri1.jpgScrive Adamantia che ha deciso di produrre insieme a noi il progetto L’amico degli eroi perché:

Dunque, perché ho deciso di credere in questa produzione “sociale”. 
In ordine sparso: 
* perchè da un po’ di anni ti leggo e ti vengo a sentire e mi hai sempre convinto e informato
* perchè sei costruttivo, genuino e incazzato al punto giusto
* perchè passarci uno straccio per logorare una macchia lercia dà più soddisfazione che vederlo fare dalla platea.
Un abbraccio da una Milano piovosa.
Ada

Anche voi potete essere nostri produttori partecipando qui.

Sudore e sabbia

berlusconi-mangano-dellutriNon è propriamente sabbia perché in fondo si tratta di polvere diventata spessa ma la scrittura de L’amico degli eroi e la sua produzione “sociale” sono un letargo produttivo che mi tiene mediamente lontano dal resto. La scrittura, prima di tutto: sono anni che mi ritrovo a percorrere la corsia d’emergenza del giornalismo per non tralasciare i particolari che probabilmente mi hanno salvato più di qualsiasi altra protezione, sempre intento a scrivere i nomi e i cognomi per dare una faccia riconoscibile ad un argomento che in molti cercano tuttora di rendere fumoso e quindi non discutibile. Ma la scrittura, dicevo, la scrittura mi manca da tantissimi anni;, preso da numeri, date e incroci che mi hanno inflaccidito, forse, ma certo aumentato l’appetito. Eppure proprio oggi, provate a pensarci, scrivere diventa la professione più rischiosa e folle in un momento di informazioni e pareri a tutti i costi e certamente affrontare Dell’Utri (meglio: il dellutrismo come già avevamo fatto con l’andreottismo di Giulio) con tono narrativo mi porta a tornare al teatro, alla scrittura. A casa mia.

Per questo ritengo fondamentale il periodo di lettura collettiva del testo (che sarà il copione e cha sarà il libro) insieme a tutti i produttori (che siete voi, credo, e che comunque potete essere voi contribuendo alla pagina del crowdfunding) per capirsi fin da subito sul fine che ci proponiamo: può la letteratura essere appuntito strumento politico senza bisogno di essere giornalismo? Io credo che sì, altrimenti non sarei qui, e credo che una nuova e rivitalizzante modalità di teatro civile possa (o debba, non so) passare da una fiducia incondizionata alla parola.

Noi siamo qui, cercando di essere all’altezza delle vostre aspettative. Dateci una mano. Se potete. Se volete.

Lettera di un Gufo

Su La Stampa di oggi:

Infine, Presidente, una domanda: ma perché ci dà così tanta importanza? Capisco bene che in politica c’è sempre bisogno di un nemico con cui prendersela e che i nemici ormai scarseggiano, ma noi siamo inadatti a riempire quel vuoto. Proprio lei che approfitta pure delle tribune istituzionali per parlare disinvoltamente al Paese, con una mano in tasca, poi commette l’errore politicista di pensare che nel ventunesimo secolo l’opinione pubblica di massa la facciano gli editoriali della carta stampata? In Gran Bretagna se ne accorsero già nel 1880 che i quotidiani non spostano voti: erano tutti per i conservatori, e vinse il liberale Gladstone. Ma senza andar tanto lontano: Berlusconi pure se n’è accorto, e da un pezzo. Se lo vede in questi giorni, magari glielo chieda.  

“La vera storia della vicenda Berlusconi? Mafia, mafia, mafia, soldi, mafia”

emilio-1I pm che indagano sulla trattativa Stato-mafia hanno interrogato Fede dopo che dalla procura di Monza è arrivata la registrazione di una conversazione. Un file realizzato con il telefonino da Gaetano Ferri, personal trainer di Fede, che nel luglio del 2012 registra una conversazione con l’ex direttore del Tg4, all’insaputa di quest’ultimo. Nella registrazione si sente Fede che spiega alcuni passaggi dei collegamenti tra Arcore, Dell’Utri e Cosa Nostra. “C’è stato un momento in cui c’era timore e loro avevano messo Mangano attraverso Marcello” spiega Fede al suo interlocutore. Che ribatte: “Però era tutto Dell’Utri che faceva girare”. “Si, si era tutto Dell’Utri, era Dell’Utri che investiva” risponde Fede.

Poi il giornalista si pone una domanda retorica con risposta annessa: “Chi può parlare? Solo Dell’Utri. E devo dire che in questo Mangano è stato un eroe: è morto per non parlare”. Quindi il giornalista fornisce al suo personal trainer la sua estrema sintesi di quarant’anni di potere economico e politico: “La vera storia della vicenda Berlusconi? Mafia, mafia, mafia, soldi, mafia”.

Parola di Emilio Fede.

Spiace

Che il gioco di spostare il giudizio politico e etico su Silvio Berlusconi tutto nel campo giudiziario abbia impoverito il campo ai risultati di una sentenza.
Non credo che il Berlusconi di cui ci vergogneremo sia quello così attento alle pena del suo pene, sono ben altri gli episodi su cui interrogarsi.

Importante: per chi ha finanziato ‘L’amico degli eroi’

wpid-dellutri1.jpgIl sito che ospita il crowdfunding per la produzione sociale del libro e spettacolo su Marcello Dell’Utri ‘L’amico degli eroi’ ha avuto dei problemi tecnici che ci hanno costretto a rallentare per alcuni giorni la raccolta fondi. Ora, finalmente, è stato ripristinato ma purtroppo abbiamo perso alcuni sostenitori. Vi chiediamo gentilmente di controllare se apparite in questa lista e, se ci siete, dovete immettere di nuovo i vostri dati e la vostra donazione sul sito del crownfunding. Se il vostro nome non compare  non dovete fare nulla. Per noi è molto importante:



cinzia.ravizza.3 ha prenotato 4 quota/e per un valore di 100,00 €Ricompensa abbinata:

Nessuna


drfaustus ha prenotato 2 quota/e per un valore di 50,00 €

Ricompensa abbinata:

Libro e Ingresso spettacolo: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete una copia cartacea del libro e un ingresso omaggio per uno spettacolo su Milano o su Roma entro 12 mesi dal debutto

 

RobyM ha prenotato 1 quota/e per un valore di 25,00 €

Ricompensa abbinata:

Libro: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete una copia cartacea del libro.

 

Ringhio ha prenotato 1 quota/e per un valore di 25,00 €

Ricompensa abbinata:

Libro: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete una copia cartacea del libro.

 

ilnebu ha prenotato 1 quota/e per un valore di 25,00 €

Ricompensa abbinata:

Libro: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete una copia cartacea del libro.

 

lucas ha prenotato 1 quota/e per un valore di 25.00 €

Ricompensa abbinata:

Libro: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete una copia cartacea del libro.



federiquettes ha prenotato 4 quota/e per un valore di 100,00 €

Ricompensa abbinata:

2 Libri e 2 ingressi spettacolo: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete due copie cartacee del libro e due ingressi omaggio per uno spettacolo su Milano o su Roma entro 12 mesi dal debutto.

 

Mamaines ha prenotato 1 quota/e per un valore di 25,00 €

Ricompensa abbinata:

Libro: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete una copia cartacea del libro.

 

Erikat@ ha prenotato 1 quota/e per un valore di 25,00 €

Ricompensa abbinata:

Libro: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete una copia cartacea del libro.



a@l@i++ ha prenotato 1 quota/e per un valore di 25,00 €

Ricompensa abbinata:

Libro: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete una copia cartacea del libro.



FrancescaC ha prenotato 1 quota/e per un valore di 25,00 €

Ricompensa abbinata:

Libro: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete una copia cartacea del libro.



FrancescaC ha prenotato 1 quota/e per un valore di 25,00 €

Ricompensa abbinata:

Nessuna

 

carla92 ha prenotato 4 quota/e per un valore di 100,00 €

Ricompensa abbinata:

2 Libri e 2 ingressi spettacolo: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete due copie cartacee del libro e due ingressi omaggio per uno spettacolo su Milano o su Roma entro 12 mesi dal debutto.

 

enzamandelli1 ha prenotato 1 quota/e per un valore di 25,00 €

Ricompensa abbinata:

Libro: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete una copia cartacea del libro.

 

Frankojann ha prenotato 1 quota/e per un valore di 25,00 €

Ricompensa abbinata:

Libro: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete una copia cartacea del libro.



Ambra@ ha prenotato 1 quota/e per un valore di 25.00 €

Ricompensa abbinata:

Libro: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete una copia cartacea del libro.

 

Roberto71 ha prenotato 2 quota/e per un valore di 50,00 €

Ricompensa abbinata:

Libro e Ingresso spettacolo: Nome e cognome tra i ringraziamenti a fine libro e a fine spettacolo e ricevete una copia cartacea del libro e un ingresso omaggio per uno spettacolo su Milano o su Roma entro 12 mesi dal debutto.

Dell’Utri e la mafia a Canale 5

image

Poichè con Giulio Andreotti abbiamo commesso l’errore di tralasciare le motivazioni della sentenza di prescrizioni in cui si dichiarava a chiare lettere che fosse stato a disposizione dei mafiosi almeno fino alla primavera del 1980 e poichè ci siamo lamentati a lungo con la generazione che ci ha preceduto per la noncuranza con cui ha “scavalcato” la questione credo che sia opportuno leggere, rileggere, fare leggere e ripetere all’infinito le motivazioni che hanno portato in carcere Marcello Dell’Utri. L’iniezione di Cosa Nostra nella nostra quotidianità è molto più diffusa di quanto si sforzino di farci credere e alcune frasi della sentenza andrebbero stampate, piegate e tenute sempre nel taschino. Anche per questo crediamo che la nostra prossima produzione teatrale e editoriale L’amico degi eroi sia importante e se la pensate come noi vi chiediamo di darci una mano qui.

«Il diniego delle circostanze attenuanti generiche e il complessivo trattamento sanzionatorio sono stati giustificati con la qualità e la natura del reato commesso, espressivo di particolare pericolosità sociale» dell’ex senatore, si legge a pagina 73 delle motivazioni «con le modalità della condotta, protrattasi per un lasso di tempo assai lungo e idonea a ledere in maniera significativa» l’ordine pubblico «con la complessità e intensità del dolo tipico del concorrente esterno in associazione mafioso, espresso dai concreti comportamenti illeciti realizzati».

La Corte d’appello di Palermo che ha condannato Marcello Dell’Utri per concorso esterno ha posto l’accento sulla «sistematicità nell’erogazione delle cospicue somme di denaro dall’imputato a Cinà, indicative della ferma volontà di Berlusconi di dare attuazione al suddetto accordo, al di là dei mutamenti degli assetti di vertice di ‘cosa nostra’, nella consapevolezza del rilievo che esso rivestiva per entrambe le parti: l’associazione mafiosa che da esso traeva un costante canale di significativo arricchimento», si legge a pagina 62 delle motivazioni.

«Il rilievo centrale, ai fini della proficua prosecuzione dell’accordo, della figura di Dell’Utri, le cui rimostranze circa il comportamento tenuto dai fratelli Pullarà, nella loro qualità di primari referenti del sodalizio mafioso subentrati nel patto di protezione dopo la scomparsa di Bontade e Teresi, determinavano la loro estromissione per ordine diretto di Salvatore Riina, capo indiscusso dell’organizzazione, che, nell’ottica della strategia complessiva perseguita, riteneva prevalente su ogni altra esigenza quella di una proficua prosecuzione del rapporto con Dell’Utri», si legge ancora.

«Il perdurante rapporto di Dell’Utri con l’associazione mafiosa, anche nel periodo in cui lavorava per Rapisarda e la sua costante proiezione verso gli interessi dell’amico imprenditore Berlusconi veniva logicamente desunto dai giudici territoriali anche dall’incontro, avvenuto nei primi mesi dell’anno 1980, a Parigi, tra l’imputato, Bontade, Teresi, incontro nel corso del quale Dell’Utri chiedeva ai due esponenti mafiosi 20 miliardi di lire per l’acquisto di film per ‘Canale 5’. Lo si legge a pagina 50 delle motivazioni della Cassazione che conferma la sentenza di condanna per Marcello Dell’Utri a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

#lamicodeglieroi su ilmegafono, produciamolo insieme

La nostra “produzione sociale”, se ne parla:

Siccome l’antimafia è una cosa seria ed è fondamentale che una parte della lotta comprenda la sfera culturale e intellettuale, noi crediamo che Giulio Cavalli in questa antimafia ci rientri di diritto e debba continuare a dare il suo prezioso contributo culturale. Il 13 giugno, dopo molti anni, ha annunciato il suo addio al teatro Nebiolo di Tavazzano (Lodi), il luogo nel quale tutto ha avuto inizio, il palco che ha ospitato le sue produzioni teatrali, piene di verità e denuncia, quelle che hanno dato fastidio a coloro che speravano nel silenzio per poter continuare indisturbati a infiltrarsi in ogni maglia del tessuto economico e sociale del nord Italia. Una scelta dolorosa e forzata, in un momento in cui forse attorno a lui si sta sviluppando un pericoloso isolamento.

Di fronte a tutto questo, ad un tipo di teatro che disturba, a una cultura che, con la scusante della crisi, non riceve adeguato sostegno dalle istituzioni preposte, ecco che si opta per un’altra forma di sostegno, ormai molto popolare in diversi ambiti artistici: una produzione sociale attraverso il crowdfunding. Una raccolta fondi per la produzione e realizzazione di uno spettacolo e di un libro ispirati liberamente alla vita e alle “opere” di Marcello Dell’Utri. Il titolo è “L’amico degli eroi”, un monologo scritto da Giulio Cavalli e con musiche di Cisco, ex leader dei Modena City Ramblers, che da tempo collabora con lui.

L’autoproduzione, dunque, una soluzione ormai diffusa per ovviare all’assenza di fondi e di impegno da parte di chi in Italia dovrebbe promuovere il teatro e la cultura in genere. L’artista propone il suo progetto, ne condivide la trama e dei passaggi (una sorta di concept), lo spiega e fissa una serie di quote differenti di contribuzione, a cui rispondono delle ricompense (ad esempio, una o più copie del libro o uno o più biglietti di ingresso allo spettacolo o entrambi, e così via). Si dà, insomma, al pubblico la possibilità di godere di un’anteprima privilegiata e scegliere se finanziarla, per poi poterne disporre concretamente.

“Fare cultura in questo tempo – scriveva tre settimane fa Giulio sul suo blog – è un lavoro terribilmente politico, inutile fingere, soprattutto se raccontando storie si decide di dichiarare la propria posizione. Fa politica ciò che dici, come lo scrivi, il pubblico a cui decidi di rivolgerti, la storia che scegli e l’editore e il produttore. […] Ora c’è la stagione da programmare: saranno due nuovi spettacoli e uno dei due è uno spettacolo (e un romanzo) su Marcello Dell’Utri. Si intitolerà L’amico degli eroi e vuole essere un lavoro diverso da L’innocenza di Giulio nell’uso più cattivo della fantasia. Ne scriverò. Però stasera pensavo che un progetto così ha bisogno di una produzione politica, un editore del libro e un produttore dello spettacolo che siano un segno e un’indipendenza chiara e per questo mi è balenata l’idea di una ‘produzione sociale’, crowdfunding semplificherebbe qualcuno, che sia partecipazione nella presa di posizione. Ci sto pensando. Voi che ne dite?”.

La risposta della gran parte degli utenti è stata positiva, anche se qualcuno si è detto contrario in linea generale al sistema della raccolta fondi, facendo notare che dovrebbero essere le istituzioni a farsi carico della cultura e finanziare i progetti di qualità, indipendentemente dalle aspettative di immediato successo. Tant’è, la situazione italiana al momento è questa (lo è da molto tempo, in verità) e bisogna trovare i rimedi. “La battaglia per una politica culturale giusta – risponde Cavalli in un altro post – è sacrosanta soprattutto in questa Italia che negli ultimi governi di tutti questi anni non ha voluto e saputo fare niente di più che tagliare in modo lineare […] ma io sono un teatrante e quindi ho l’obbligo di curare le mie produzioni per vivere e per esistere, quindi se aspettassi un’economia di settore giusta sparirei ben prima che questa avvenga come avviene per tutte le imprese del sistema italiano. Quindi produco e porto avanti una battaglia politica, contemporaneamente, e trovo lineare non modificarmi geneticamente per accedere al sistema che combatto”.

La soluzione del finanziamento dal basso, secondo l’artista lombardo, è ottima perché “garantisce trasparenza (chi paga vuole sapere esattamente i costi e il processo artistico che porta al risultato finale), assicura una libertà di manovra maggiore (avete mai avuto a che fare con assessori o commissioni?) ed è una promessa che chiede lealtà. E la lealtà è un ingrediente bellissimo per fare cultura. Per questo se qualcuno decide di acquistare un libro quando ancora non esiste e di assistere ad uno spettacolo ancora in preparazione credo che ci sia solo da essere fieri e responsabilizzati”. Insomma, quel che conta è poter realizzare spettacolo e libro e continuare a occuparsi di questioni e personaggi che hanno ancora un peso notevole nello scenario politico italiano.

Per dare ancora un contributo importante alla cultura antimafia, quella fatta bene. E allora, non possiamo che promuovere questo progetto. Per saperne di più ed eventualmente sostenerlo concretamente con una piccola quota, basta cliccare qui.

Redazione -ilmegafono.org