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simone uggetti

A Lodi il PD convoca gli ultrà

A proposito di paninari al governo: a Lodi dopo l’arresto del sindaco PD Simone Uggetti per turbativa d’asta è stato convocato per domani, giovedì’ 19 maggio, il primo consiglio comunale dopo la vicenda che ha inevitabilmente scosso la città. Fin qui nulla di strano. Ma seguitemi: sarà probabile che le opposizioni chiedano che il sindaco (al momento agli arresti domiciliari) abbia il buon cuore di dimettersi. Tutto normale, direte voi. E cosa fa la segreteria lodigiana del Partito Democratico? Invia una mail, questa:

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In pratica, dice il PD, siccome quegli altri verranno presumibilmente a chiedere le dimissioni cerchiamo di radunarci anche noi. Una guerra tra bande, insomma. Nessun cenno alla politica, non sia mai, e nemmeno un rigo per “entrare nel merito”, come dice il grande capo Matteo.

C’è da capire chi porterà i fischietti, le trombette a forma di lingua, le bibite, i bicchieri di plastica e la carbonella per cucinare qualcosa durante l’attesa […]

(il mio buongiorno per Left continua qui)

La “questione morale” solo per uso personale

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La paura fondamentalmente ci rende soli. E cattivi. Soli e cattivi come possono essere soli e cattivi tutti quelli che temono di non avere abbastanza energie per difendersi e allora cominciano a ridurre il recinto degli affetti: il potere dei prepotenti ama gli uomini isolati perché incapaci di organizzarsi. È una stagione confusa, con il freddo della superficialità, il ruvido della sicumera e questo misto di giovani rampanti e vecchi cacicchi che nessuno ci avrebbe scommesso di vederli andare così d’amore e così d’accordo.

La questione morale non è politica: la questione morale è sociale, culturale. Si riflette nell’arroganza con cui dirigenti per eredità perculano i giovani a cui dovrebbero insegnare: direttori, responsabili, parlamentari e capi che si tengono stretti alle poltrone, con le mani di rughe e fallimenti condonati, sperando di durare il più a lungo possibile. La questione morale è (anche) in una classe dirigente che s’atteggia a maestro di vita ma non ha nemmeno lo spessore di insegnare un mestiere.

All’intestino dell’indignazione basta un arresto al giorno per masticare fino a sera. La questione morale è (anche) usare i pesci piccoli come vibratori per attaccare quelli che stanno in alto: e così finisce che la sindaca di Quarto, il sindaco di Lodi o il direttore della piccola emittente televisiva bastano per raggiungere l’orgasmo e fa niente la disuguaglianza, la corruzione sistemica, i diritti negati, i bisogni inascoltati, la finanza senza etica. Qui da noi la politica è una partita tra coglioni che si sfidano cercando di fare meno autogol possibili. E si esulta come se fosse calcio champagne.

(il mio #buongiorno per Left continua qui)

Due tre cose, personali, su Simone Uggetti e su Lodi.

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Lo scrivo qui dopo avere passato le ultime 24 ore a seguire, per lavoro, la vicenda dell’arresto di Simone Uggetti, sindaco di Lodi e a scriverne raccontandone tutti gli sconcertanti dettagli (qui e qui). Quindi ho espresso (più volte) la mia posizione. Però qui, sul mio blog, in questo spazio più mio e protetto voglio scriverne ancora. E lo scrivo perché penso sia giusto. Ecco. Sono cresciuto per un periodo della mia vita fianco a fianco con Simone. Anzi, Mone. Lui e Andrea (che a Lodi è assessore) mi sono stati vicini, anche in momenti difficili. Simone è uno di quelli che mi sono stati vicini. Poi le nostre strade hanno preso direzioni diverse e abbiamo avuto anche degli scontri duri. Politica. Lodi per me è una ferita aperta.

Detto questo leggere Salvini che sentenzia su Simone è una roba da matti: Uggetti dalle carte risulta palesemente colpevole ma non si è arricchito di un centesimo e anche il “ritorno elettorale” mi sembra piuttosto fumoso. Anche Mone, come molti altri, ha pensato che un un obiettivo condivisibile (che le associazioni lodigiane gestissero le piscine lodigiane) giustificasse forzature non legittime. Ma stiamo parlando di questo. Non c’è corruzione. Simone è uno di quelli che si è speso in politica, senza mai puntare al ritorno economico.

Ha sbagliato. Certo. Ed è giusto che paghi. Ma Simone ammanettato e portato a San Vittore, ecco, e lo scrivo con tutti i mille scazzi che abbiamo avuto, è un fragore che mi lascia perplesso. E mi ferisce umanamente. Perché c’è il politico (inopportuno, illegale ma non ladro) e poi c’è Mone (e Andrea e Matteo e tutti gli altri) che non posso non permettermi di ringraziare. Lasciamo le vendette agli altri. Meglio.

Chi è Simone Uggetti, il sindaco di Lodi delfino del delfino di Renzi

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Di lui Renzi aveva detto “è un sindaco ancora meglio di Lorenzo Guerini” e infatti Simone Uggetti era, per Lodi, il sindaco della continuità dopo che il braccio destro di Matteo Renzi aveva deciso di spostarsi su Roma. L’inchiesta che l’ha portato in carcere nasce da un esposto in Procura e già da qualche mese la Guardia di Finanza aveva fatto visita agli uffici comunali e presso il gestore di alcune piscine pubbliche. Lui, il sindaco, si diceva tranquillo. Fino all’arresto di oggi.

L’articolo è qui.

C’è un bel vento, a Lodi

Le proposte che hanno un senso e valgono. Un programma semplice: quello di SEL Lodi e di come immagina la mia (ex) città: Lodi. Fare politica, a volte, è un temerario esercizio di rivoluzione. Anche a Lodi.

A Lodi come in tutto il paese la crisi impatta il mondo del lavoro in modo sempre più violento, disoccupazione e precariato si tengono compagnia, mentre i diritti si assottigliano e la pensione, più che un traguardo, diventa un miraggio. Lodi e il lodigiano non fanno eccezione con aziende in liquidazione, fabbriche, uffici, negozi chiusi o a rischio chiusura e la cassa integrazione ormai diventata prassi. E’ necessario liberare risorse per rimettere in moto l’economia locale, produrre servizi pubblici di qualità per i cittadini e pensare ad una città più viva e accessibile per tutti. Bisogna investire nella “Green economy”, puntando davvero sul futuro e sui giovani, favorire l’insediamento di attività innovative e la pratica della filiera corta, valorizzando le peculiarità del nostro territorio e collegando l’agricoltura e i produttori locali attraverso la Piccola Distribuzione Organizzata. Bisogna difendere le piccole realtà commerciali dalla grande distribuzione, inibendo l’insediamento di grandi centri commerciali – che già assediano Lodi – con gli strumenti urbanistici contenuti nel Piano di Governo del Territorio comunale e provinciale (PTCP). L’Amministrazione Comunale deve essere protagonista e non spettatrice nello scenario di questa crisi che rende il lavoro una merce sempre più rara; si può e si deve puntare, in collegamento con le realtà sindacali, alla sicurezza nel mondo del lavoro e investire nella formazione perché la “scommessa del lavoro”, certamente tra le sfide più difficili da raccogliere, ci impone di mettere in campo uno sforzo fatto, innanzitutto, di “volontà politica”, affinché Lodi sia in grado di dare risposte concrete.

Le proposte per il lavoro, le attività economiche e il commercio

– Stop alla logistica ed alla grande distribuzione, favorendo l’insediamento e la creazione di imprese ad alto contenuto occupazionale e fortemente innovative anche attraverso incentivi di tipo fiscale;
– Promozione della Piccola Distribuzione Organizzata (PDO) che favorisca l’incontro fra consumatori e produttori a “Km. zero”, aziende della filiera certificate o che riutilizzano beni confiscati alle mafie;
– Creazione di un Distretto di Economia Solidale (DES);
– Valorizzazione delle peculiarità territoriali (agro-alimentare, economia verde) e della presenza di know-how scientifico (Istituti di ricerca, Università) all’interno di un progetto che sappia favorire la riconversione ecologica delle aziende e promuovere la Green-economy;
– Potenziamento del pacchetto di misure economiche di sostegno (Fondo anticrisi) a favore di senza-lavoro, cassintegrati, famiglie in difficoltà anche tramite la realizzazione di convenzioni per l’uso agevolato di beni e servizi;
– Creazione di forme di sostegno all’imprenditoria giovanile e femminile attraverso la creazione di un “incubatore” di start-up, l’uso del micro-credito e di incentivi fiscali;
– Recupero e reimpiego di strutture pubbliche attualmente inutilizzate per l’allestimento di spazi lavorativi condivisi (co-working) stimolando la nascita di nuove imprese soprattutto in ambito giovanile e femminile;
– Valorizzazione del patrimonio artistico e paesaggistico locale per il rafforzamento di una rete di turismo culturale ed eco-compatibile.

Il candidato sindaco è il Simone di cui scrivevo qui. C’è un bel vento, a Lodi.