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spettacolo

Blasfemia in scena

Questione di priorità, evidentemente:

Tre attori sono stati arrestati in Grecia con l’accusa di blasfemia. Avevano infatti preso parte ad uno spettacolo teatrale dal titolo Corpus Christi, prodotto da Terence McNally nel 1997, in cui Gesù e i suoi discepoli venivano rappresentati come una comunità gay che viveva a Corpus Christi, nello stato americano del Texas.

Un’opera provocatoria, colpita non solo dall’anatema religioso per la pervasività della Chiesa ortodossa, ma anche dal braccio secolare: in Grecia espressioni giudicate blasfeme vengono punite duramente, con il carcere fino a due anni.

La Federazione Umanista Europea (EHF) e il Greek Helsinki Monitor (GHM) hanno lanciato un appello per la liberazione dei tre attori, scrivendo al ministro della Giustizia greco. Con la secolarizzazione che avanza in Europa, scrivono il presidente EHF Pierre Galand e il portavoce del GHM Panayote Dimitras, diversi paesi hanno ormai abrogato le leggi vetuste che punivano la blasfemia.

Ma in altri, come la Grecia, sono ancora in vigore e “possono portare a persecuzione o avere un effetto deterrente su giornalisti, accademici, artisti e altri cittadini”, per effetto dell’autocensura indotta. L’organizzazione che riunisce le associazioni laiche europee, e di cui fa parte anche l’Uaar in rappresentanza dell’Italia, sostiene la libertà di espressione contro ogni forma di criminalizzazione di stampo religioso e di privilegio delle confessioni di fede.

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L’innocenza di Giulio Andreotti smontata a teatro

Recensione dello spettacolo L’INNOCENZA DI GIULIO di Giulia Valsecchi da LINKIESTA

Un pezzo di storia messo in scena, perché nella finzione teatrale si realizzi il ribaltamento della falsità diffusa dai media, questo avviene nello spettacolo “L’innocenza di Giulio – Andreotti non è stato assolto”. Tutte le trame della gestione del potere, degli anni di piombo e dello sfondo, inquietante, della mafia, vengono ritratti, come in una confessione, nello spettacolo di Giulio Cavalli, dove il teatro ritorna civile, e dove trasfigura l’essenza di un mondo lontano, ma che è stato.

Il dovere morale delle scene finisce spesso per ingaggiare ombre fatte di memorie zoppicanti o errate, campi sommersi da nebbie che investono la politica intesa come consesso, assemblea eletta per governare. Proprio per elezione si delineano ruoli e autorità di destinazione pubblica necessari a quel progresso sociale, economico e culturale che, ricorda la Costituzione, deve scalciare l’indifferenza e la compromissione illecita.

Per anni, dalla divulgazione nel 2003 della sentenza del processo che ha visto come imputato Giulio Andreotti, nome perennemente rimbalzato da un’ironia abrasiva che si vede ascrivere tutto eccetto le guerre puniche, la certezza ammessa su suolo popolare ne ha declamato l’assoluzione. Come ulteriore conferma di verità andate in fumo, il network dei media ha annacquato maneggi politici, finanziari e fitte cosche rendendo nota la più falsa e connivente estraneità del sette volte Presidente del Consiglio da reati mafiosi.

Il senatore a vita simbolo della Democrazia Cristiana e già membro della Costituente rivive invece alle spalle di bugie criminali tra cappotti lisci e cappelli dritti delle genti che contano. È l’alter ego e demone mutante nella voce dell’attore e consigliere regionale Giulio Cavalli, che ha scelto la sequenza di alcune date e incontri chiedendo al pubblico una “collusione di dignità”. Da oltre un anno il monologo scritto e interpretato intorno al Divo, già protagonista di una potente e ossessiva maniacalità documentaristica nel film di Paolo Sorrentino, attraversa la cronaca di un timoniere su acque torbidissime. Al centro ora un inginocchiatoio che serve da fuoco e testimonianza dell’accusato, mentre Gian Carlo Caselli in un video pronuncia l’incontrovertibilità degli atti che, in veste di Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Palermo, l’hanno visto giudice istruttore nel processo Andreotti contro la voragine di un’assoluzione di fatto inesistente.

È forse l’esempio della più dannosa “gestione mediatico-politica” di un verdetto processuale che recita concrete collaborazioni in reati associativi di stampo mafioso fino al 1980: mani strette e baci immortalati da scatti sempre negati e passati in prescrizione per l’emissione della sentenza definitiva dopo il 2002. Resistono non troppo ai margini le dicerie nate all’inizio del secolo scorso sull’inesistenza della mafia, i personaggi che hanno concordato con Giulio Andreotti un’ascesa di conti cifrati e banchieri come Michele Sindona e i suoi ingranaggi tra politica, chiesa, Cosa Nostra e logge massoniche. Proprio il salvataggio dei gravi scoperti della Banca Privata Italiana di Sindona dalla liquidazione coatta voluta e mai trasmessa formalmente dall’avvocato Giorgio Ambrosoli, prima minacciato poi freddato da un sicario nel 1979, accrescono il puzzo di quel pesce di difficile cottura come Montanelli definì il senatore democristiano.

La sua fisicità ripiegata sull’inginocchiatoio si alterna a melodie gregoriane rafforzando il contrasto con giri di oratoria che negano la frequentazione dei cugini e imprenditori siciliani Salvo, dichiarano la mancata responsabilità sull’assassinio nel 1982 del generale Dalla Chiesa e giustificano l’assenza al suo funerale per un’innata predilezione verso i battesimi. Le trame si rincorrono e sono date bianche su schermo nero a partire dalle dimissioni nel 1974 di Paolo Sylos Labini dal ministero del Bilancio, per l’imposizione voluta da Andreotti del sottosegretario Salvo Lima, già indagato dalla Commissione Parlamentare antimafia. Un “amico degli amici” troppo potente e pericoloso anche per l’allora Presidente del consiglio Aldo Moro.

E proprio sul rapimento Moro è necessario soffermarsi, perché in una lettera al cinque volte ministro degli Esteri il presidente della Dc si rivolge a qualcuno di ormai troppo distante dal fervore dell’eredità umana e democratica di De Gasperi, gigante di saggezza e flessibilità. A chi spettano allora la prima e ultima mossa del rapimento più aggrovigliato? Interrogativi che paiono annegare nel processo Dell’Utri e anticipano il richiamo alla giustezza più che alla giustizia del fare ordine tra gli eventi e le manovre pelose. Si accodano poi un piccolo bis con il video dell’ultimo miracolo italiano e la chiosa degli stacchi dal vivo del bravo Stefano “Cisco” Bellotti cui spetta il controcanto narrativo.

Fuori da queste mura teatrali protette resistono la lingua nuda di un attore e testimone da anni sotto scorta, la regia in ascolto di Renato Sarti e la collaborazione ai testi di Gian Carlo Caselli e Carlo Lucarelli. Ma soprattutto, fuor di partito preso, si fa largo un teatro che ha pari funzione di megafono contro la più dilagante astinenza dalla cruna fastidiosa della legge.

Dal 6 al 16 giugno 2012
Produzione Bottega dei mestieri teatrali – Teatro della Cooperativa
L’INNOCENZA DI GIULIO – Andreotti non è stato assolto
di e con Giulio Cavalli
con la collaborazione di Giancarlo Caselli e Carlo Lucarelli
regia Renato Sarti
musiche originali Stefano “Cisco” Bellotti

Orario spettacoli:
mer – sab: ore 20:45

Teatro della Cooperativa
www.teatrodellacooperativa.it – Via Hermada 8, Milano

Info e prenotazioni: 02 64749997

Girovagando per l’Italia: dove siamo questa settimana

Oggi (che è lunedì) iniziamo alle 10.30 con una visita all’OPG (su cui vi consiglio di informarvi qui) di Castiglione delle Stiviere (MN) con il nostro candidato sindaco Franco Tiana. Poi alle 21 a Bollate (MI) per la serata sulle “mafie al nord” con Gianuigi Fontana (procuratore generale presso Tribunale Milano) Francesca Barra e Mario Portanova in Sala Consiliare, piazza Aldo Moro.

Martedì in Consiglio Regionale poi, alla sera, alle 20.45 con il libro “L’innocenza di Giulio” alla biblioteca comunale di Cologno al Serio (BG), piazza Garibaldi n.5.

Mercoledì sera, a Lodi,  “Il modello Formigoni non è salutare” sulla sanità poco sana di Regione Lombardia, con Roberta Morosini, coordinatrice SEL Lodi e Michele Galbiati, responsabile forum salute SEL Lodi, Alberto Villa, segretario FP CGIL Lombardia responsabile comparto sanità e Mauro Tresoldi, segretario FP CISL Lodi.

Giovedì alle 18 a Bergamo presento il libro “L’innocenza di Giulio” , Libreria Melbookstore, ore 18:00 via XX Settembre, 78/80.

Venerdì dalle 10 a Roma, Sede di Giurisprudenza della Luiss Guido Carli Viale Parenzo 11 Roma con Nicolò D’Angelo, Questore di Perugia, Gabriella De Martino, DNA, Ciro Corona, Associazione anti Camorra. Tutte le info le trovate qui.

Sabato sera a Como, in scena con NOMI, COGNOMI E INFAMI (Aula Magna del Politecnico Via Castelnuovo nr.7) per sostenere il candidato sindaco Mario Lucini.

Sappiamo dove incrociarci, insomma.

Dignità e cultura per il teatro campano

Una petizione sacrosanta per Napoli, la Campania, e la cultura.

Una Comunità veramente democratica deve affermare rapporti sani e trasparenti fra pubbliche amministrazioni e cittadini, e quindi tra istituzioni e mondo della cultura e dello spettacolo, nel rispetto delle leggi nazionali e dei trattati internazionali, adeguando costantemente la normativa verso il miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini.
Il sistema Italia consolida invece, in particolare nel Meridione, un divario abissale fra principi e pratiche, legalità e quotidianità, diritti e accesso agli stessi, norme e comportamenti, attività legislative e diritto costituzionale, nello specifico, manifestando un legame di sudditanza della Cultura verso Potere.

La Fondazione Campania dei Festival è un esempio eclatante di quest’anomalia europea: calata dall’alto dalle amministrazioni regionali degli ultimi dieci anni, ha reso le altre amministrazioni locali e gli organismi di controllo complici passivi di un sistema di progettazione culturale autoreferenziale e non partecipato. Dalla sua costituzione ad oggi la Fondazione si è aggiudicata, in regime di sospensione della concorrenza, notevoli fondi ministeriali, 41Mln euro di fondi europei, l’uso gratuito di strutture pubbliche e la supremazia nel settore delle arti sceniche in Campania, accumulando, al tempo stesso, debiti o insolvenze che minano la credibilità sua e di Napoli.
E infine, con il nuovo Statuto (approvato in giunta regionale il 30 dicembre 2011), la Fondazione diventa uno “strumento operativo regionale sottoposto alla dipendenza economica e funzionale della Regione Campania”.
È una veste più consona agli affidi diretti della Regione, ma le finalità e le attività si confermano di natura estranea ad una pubblica amministrazione e duttili agli interessi di singoli fiduciari. Il nuovo Statuto nasce da osservazioni inerenti il progetto “La Campania dei Festival verso il Forum Universale delle Culture” (Dgr 645/11) e tenta di legittimarlo.
Ma è qui che la Regione Campania, tramite la Fondazione, viola palesemente le regole normative.

Appello per la cultura in Lombardia. Raccolta firme

Lombardia senza cultura. Lo dimostra la drammatica riduzione dei fondi da parte della Regione al settore culturale negli ultimi anni e la previsione per l’anno prossimo: dai 51 milioni di euro del 2010, si è passati infatti ai 25,7 milioni nel 2011, e ai 7,8 previsti per il 2012.

Una voce in particolare dà la misura del crollo dei sostegni, ed è quella relativa agli “interventi regionali per lo spettacolo”, passati dai 2,5 milioni del 2011 ai 167 mila euro per il 2012. Un calo drammatico per spese correnti e anche per gli investimenti.

Una caduta in picchiata clamorosa, che mette a rischio vere e proprie imprese che redistribuiscono a migliaia di lavoratori e alle loro famiglie tutto quello che ricevono, promuovendo cultura, strumento indispensabile per contribuire a diffondere e a far crescere tra i cittadini conoscenza, consapevolezza e capacità di osservazione critica del mondo che ci circonda, proprio come chiede la Costituzione della nostra Repubblica.

In un periodo di crisi drammatica in cui i tagli si abbattono su tutto, dai trasporti al lavoro alle famiglie, è indispensabile che tutti gli sforzi che si stanno promuovendo affinché le misure siano eque e sostenibili, vengano fatti anche per tutelare e anzi rilanciare il settore culturale. Anche in Lombardia.

Perché la cultura è indispensabile e va tutelata. Come ha detto il maestro Claudio Abbado: “La cultura è un bene primario come l’acqua; i teatri, le biblioteche e i cinema sono come tanti acquedotti”.

L’azzeramento dei fondi da parte di Regione Lombardia è quindi inaccettabile, e a questo punto ci chiediamo che senso abbia ancora un assessorato che non è in grado neanche di ottenere le risorse per permettere alle convenzioni con gli enti teatrali attualmente in corso di poter proseguire nei prossimi mesi. Come avviene per il settore socio sanitario, crediamo sia indispensabile anche per il settore culturale una programmazione di più ampio respiro.

Chiediamo a tutti di sostenere e rilanciare il più possibile questo appello, anzitutto alla giunta Formigoni, affinché vengano dati da subito i necessari sostegni e l’indispensabile programmazione al settore culturale lombardo.

Giulio Cavalli
Giuseppe Civati
Gabriele Sola

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Piccoli presidi di bellezza e legalità

C’è chi realizza il proprio sogno in un borgo del Settecento, chi sopra un monte davanti al mare, altri in un ex mattonificio di periferia. Con l’ obiettivo di fare del teatro un bene comune. Sono tanti, piccoli e nascosti, ma fermi nelle intenzioni, i presidi culturali che resistono. Un bel pezzo di Livia Grossi sul Corriere di ieri sui tanti luoghi di spettacolo, cultura e difesa della Costituzione. Da leggere per trovare la Bellezza che resiste. Nonostante tutto.

Questa settimana in Sardegna

Per i sardi (e per chi volesse) i miei appuntamenti di questa settimana con la valigia in mano tra andate e ritorni dal continente. In Sardegna con lo spettacolo L’innocenza di Giulio.

  • Giovedì 3 ore 21:00 Orosei  (NU) – Cine Teatro Pitagora Via Nazionale
  • Venerdì 4 ore 21:00 Dorgali (NU) – Teatro Comunale Via Veneto PER info: Dorgali, Orosei: Bocheteatro 0784.203060 • 320.3742157 • bocheteatro@tiscali.it •www.bocheteatro.it
  • Sabato 5 ore 21:00 Pirri (CA) – Teatro La Vetreria via Italia 63 INFO: Cada die teatro 070.5688072 • 070.565507 • 328.2553721 • cdt@cadadieteatro.it • www.cadadieteatro.it
  • Domenica 6 ore 19:00 San Sperate (CA) – Teatro La Maschera via Is Spinargius, 2 INFO: La Maschera 070.9600418 • la.maschera@tiscali.it • www.lamaschera.it

 

Cronaca grottesca di uno spettacolo vissuto di striscio

ansa_10880018_24570Oggi ho ricevuto moltissime mail che mi chiedono di spiegare cosa stia succedendo sull’asse Cavalli-Fiorani e soprattutto perché. In attesa di dare forma ad un’idea che non mancherò di stilare riporto l’articolo (puntuale) de IL CITTADINO di oggi. Almeno definisce la cornice di una vicenda che personalmente sta diventando kafkiana. Nei prossimi giorni dirò la mia, sempre che non mi svegli scarafaggio.

L’appello di Fiorani al tribunale:

«Fermate lo spettacolo di sabato»

DA IL CITTADINO 29 SETTEMBRE 2009

Sarà un giudice a stabilirlo. Il prossimo giovedì primo ottobre alle 12. Che lo spettacolo sui “furbetti del quartierino” di Eugenio de’ Giorgi vada in scena il 3 ottobre, nell’aula magna del Verri, non è più cosa certa. Ha chiesto l’intervento urgente del tribunale di Lodi, Giampiero Fiorani. La richiesta, inoltrata con lo strumento dell’ex articolo 700 del codice di procedura civile, è che venga «inibita la rappresentazione e la diffusione dell’opera teatrale “Previsioni meteo: diluvio universale. The rise and fall of Giampy”». Stando al codice, un ricorso d’urgenza «atipico», per salvaguardare «il diritto del ricorrente», in questo caso Fiorani, «minacciato da un pregiudizio imminente ed irreparabile», la messa in scena dello spettacolo, «nel tempo occorrente per giungere ad una decisione di merito». Insomma, la citazione in giudizio per danni da 5 milioni di euro inoltrata a de’ Giorgi non è sufficiente perché il dibattimento prevede un tempo per sua natura lungo, ci vuole un provvedimento urgente che possa bloccare la messa in scena del 3 ottobre.
Chiamati in un’aula del tribunale di Lodi dagli avvocati di Giampiero Fiorani, il prossimo giovedì: il teatro Nebiolo di Tavazzano e il suo legale rappresentante, l’attore milanese Eugenio de’ Giorgi e l’associazione culturale Duende che a lui fa capo, ma anche il comune di Lodi, nella persona del sindaco, Lorenzo Guerini.
Al ricorso urgente di Fiorani, sempre nella giornata di ieri, si è aggiunta la nuova diffida stragiudiziale di Carlo Baietta, l’agricoltore di Casaletto Lodigiano citato da de’ Giorgi nel suo testo, inviata a Giulio Cavalli, come Bottega dei mestieri teatrali, all’associazione culturale Duende, che fa capo a de’ Giorgi e al comune di Lodi. Anche qui l’invito è sempre lo stesso: non mettere in scena lo spettacolo almeno per la parte riguardante lo stesso Baietta. Pena il ricorso a via legali di risarcimento per «diffamazione aggravata». Un vero e proprio rebus giudiziario, dunque. E se da palazzo Broletto non arriva nessuna conferma («al momento non abbiamo nessun commento da fare sulla concessione dello spazio in affitto alle associazioni» risponde Andrea Ferrari, assessore alla cultura), de’ Giorgi ribadisce la volontà di portare avanti il suo progetto nonostante la citazione in giudizio, riservandosi di consultare i suoi legali prima di rilasciare dichiarazioni.
A parlare è anche Giulio Cavalli che, attraverso il suo legale, Pietro Gabriele Roveda, fa sapere che, se dovesse essere costretto a costituirsi in giudizio il prossimo giovedì, inoltrerà una richiesta di risarcimento danni allo stesso Fiorani per «lite temeraria», secondo l’articolo 96 del codice civile.
«La citazione del signor Fiorani probabilmente è la parte più comica di tutta quest’epopea teatrale – ha commentato Cavalli nella giornata di ieri -; vengono citati il teatro Nebiolo (di cui Cavalli è direttore artistico, ndr) e il suo legale rappresentante, che non esiste perché il Nebiolo non è una persona giuridica. Inoltre, come si evince dalle carte, il Nebiolo sarebbe il luogo dove clandestinamente dorme Eugenio de’ Giorgi, nome d’arte e non persona reale, perché qui è domiciliato nel ricorso. È come citare in giudizio Sbirulino per colpire la Mondaini».
Cavalli è entrato anche nel merito della diffida di Baietta, chiarendo la sua estraneità dall’organizzazione della data. «Il mio è un sostegno morale, difendo il diritto di esprimere delle idee – ha commentato Cavalli – ; da quando, in questo Stato semi-libero, questo sostegno è diventato un reato? Cos’è “favoreggiamento”?».

Tutto da rifare, dunque. E solo un giudice del foro di Lodi potrà dare il definitivo sì allo spettacolo sui “furbetti del quartierino” e sulla scalata Antonveneta tentata ai tempi dell’estate 2005 dalla Popolare di Lodi.
«Come Fiorani ha il diritto di mettere in pratica azioni legali per difendere la sua dignità, anche noi cittadini abbiamo il diritto di difendere la nostra, parlando di questa vicenda – commenta Margherita De Vizzi, dell’associazione Adelante, tra quelle che sostengono la messa in scena -. Se non si dovesse fare lo spettacolo, troveremo altre modalità per continuare a parlarne».

Rossella Mungiello

Stagione 09/10 Teatro Nebiolo: A CIASCUNO IL SUO

weblight_campagna_abbE’ online il programma della stagione del Nebiolo 2009/2010

A Ciascuno il suo

tutti gli appuntamenti di Prosa, Musica, gli incontri e le iniziative.

E’ possibile acquistare o prenotare gli abbonamenti scegliendo la propria poltrona, disponibili anche le informazioni su costi e modalità di acquisto.

Attualmente in via di definizione Teatro che passione! la rassegna di Compagnie Filodrammatiche;
La II edizione di Teatrock, concorso per band musicali;
I Musical.

A breve il calendario completo anche degli incontri del Centro di documentazione.

STAGIONE DI PROSA 2009/2010

sabato 3 ottobre ’09 Dionisi Compagnia Teatrale
Patate Una parola senza denti sulla guerra
Sul palco tre donne anziane, molto anziane, raccontano la guerra vista dagli occhi di chi “allora” era bambino, o ragazzo, trasformando quelle piccole storie in storie universali. Non è la guerra raccontata dall’informazione e nemmeno quella rielaborata dagli storici attraverso i documenti, è la guerra del vissuto, è la storia degli uomini e delle donne che nessuno si ricorderà più: non comandanti, non soldati, “solo” persone.
Spettacolo inserito in “LUOGHI COMUNI – residenze teatrali in giro per la Lombardia”

sabato 24 ottobre ’09 Scarlattine teatro
Scirocco. Ballata di viaggio
Un Caronte scafista di nome Joseph aiuta il pubblico ad attraversare il mare, introducendo lo spettacolo con un racconto sull’origine del male. È il mare quotidiano dell’indifferenza, dove abitano i cinque migranti protagonisti di Scirocco, spettacolo in movimento tra musica ed azione teatrale che al tema dell’immigrazione associa il tema del viaggio, del cammino e, indissolubilmente, del ritorno…
Spettacolo inserito in “LUOGHI COMUNI – residenze teatrali in giro per la Lombardia”

sabato 28 novembre ‘09 Compagnia Stabile del Teatro del Popolo
Montedidio
Di Erri De Luca
In poco tempo, a Montedidio, un quartiere di Napoli, un ragazzino di tredici anni si ritrova a crescere per diventare uomo. È bastato compiere tredici anni che subito è stato messo tra gli uomini ad occuparsi di cose adulte. Impara il lavoro, scopre l’amore e il dolore della perdita. Si ritrova solo a fare i conti con la vita. La guarda, la osserva con gli occhi puri di chi ancora non sa, si lascia trasportare dagli eventi per imparare poi a gestirli.

sabato 23 gennaio ‘10 Bottega dei Mestieri Teatrali
A cento passi dal Duomo
Di Giulio Cavalli e Gianni Barbacetto.Con Giulio Cavalli
colpisce l’essenza stessa della mafia al Nord, mettendola a nudo, mostrandone la collusione con la politica e la sua capacità di infiltrarsi nei gangli di potere. Ma la mafia al Nord non rappresenta solo un pericolo per il corretto svolgimento della libera concorrenza…. a Milano e in Lombardia si uccide, come nel profondo sud. Uno spettacolo supportato da dati e documenti per mappare l’attuale situazione, non per creare facile allarmismo, ma per segnalare alla coscienza civile la concreta e reale esistenza di un fenomeno criminale che si muove silenziosamente anche nell’operoso Nord Italia. “una ninna nanna dolce per un risveglio brusco di quella Lombardia che si crede immune dalla mafia”.

Sabato 6 febbraio ’10 Ilinx
Ilinx Machine.  A.T.A. Azienda Traghettatori Anime
Spettacolo per autovettura

La finzione del teatro entra nella realtà, la trasforma. La scena è paesaggio vero e proprio. Artificiale o  naturale che sia. I due parabrezza, i quattro finestrini, sono schermi, occhi che danno sul mondo.
Ma è dentro che succede. Voi, la macchina e la faccenda. La realtà si trasformerà. Trapasserete…
Immaginatevi di essere accompagnati in una macchina.
Immaginatevi di scoprire che siete erroneamente creduti morti.
Immaginatevi la più nobile fra le professioni: i traghettatori di anime.
spettacolo inserito in “LUOGHI COMUNI – residenze teatrali in giro per la Lombardia”

sabato 13 febbraio ‘10 amnesiA vivacE/Circo Bordeaux
Risorgimento Pop
L’Italia non risorge. L’Italia non c’è. La Storia non c’è. Perché è sempre inattendibile, la Storia. Nella
ricostruzione dello storico, come nei ricordi dei testimoni, nelle fiction, come nei romanzi, negli spettacoli. E
allora bisogna prendere tutto con le pinze perché tutto, ahinoi, dev’essere interpretato, aggiornato e
discusso.
Risorgimento pop è uno spettacolo sull’Italia che non c’è, sull’Italia che non sorge, che se è risorta, è
rimorta, uno spettacolo sul Risorgimento, sui quattro padri della patria, Mazzini, Garibaldi, Cavour,
Vittorio Emanuele, e sul suo antipapà, Pio IX. Due attori, risorti e rimorti, immortali cadaveri, soli in scena,
in mancanza di Italia. Per un risorgimento pop.

Venerdì 26 marzo ‘10 Bottega dei Mestieri Teatrali/Napoli Teatro Festival Italia/Next
L’apocalisse rimandata ovvero Benvenuta catastrofe
Di Dario Fo e Franca Rame. Adattamento, regia e interpretazione di Giulio Cavalli
Siamo dinnanzi all’apocalisse più grave di ogni tempo, il disastro ambientale del quale noi stessi siamo responsabili. L’unica via d’uscita sembra essere paradossalmente una catastrofe, che faccia fare al mondo un passo indietro. Giulio Cavalli mette in scena il testo di Fo e Rame aprendolo a contaminazioni diverse e mettendo in moto un singolare teatro d’inchiesta.
Quante volte negli ultimi anni abbiamo sentito parlare di ambiente, ecologia, energie sostenibili e rinnovabili? Quante volte subiamo l’inquinamento nozionistico di teorie e strategie che subito dopo si contraddicono o rimangono oscure? Il teatro può (e forse, deve) raccontare questo nostro rapporto prevaricante con l’energia in modo diretto, semplice ma non banalizzato e, perché no, istruttivo. L’apocalisse rimandata non è un campanello d’allarme (quello è suonato già tempo fa e non cene siamo accorti) ma piuttosto una “riunione condominiale”in teatro per decidere come rimboccarsi le maniche e chi fa cosa.

Venerdì 23 aprile ‘10 Teatro dei Limoni
Hamburger
“…Non si sale sul ring senza un buon motivo, e io ne ho almeno due.
Il primo è la rabbia. Mi scorre nelle vene, lungo le braccia, arriva nei pugni. E’ il mio ossigeno. E’ quello che mangio, che bevo. Non posso farne a meno. Amo stare qua sopra. E’ tutto il mio mondo. Un quadrato di luce e, attorno, il nulla….”
“…Il secondo motivo, invece, è Dante. E’ per colpa sua se sono qui.”
La storia di un ragazzo affetto da Disturbo Esplosivo Intermittente, che sin dall’adolescenza mostra un carattere eccessivamente violento, che lo porterà, dopo una serie di eventi negativi ad affrontare il riformatorio prima ed il carcere poi, fino all’incontro con un terapeuta, che, scoperta la sua patologia lo indirizzerà verso la boxe….”

STAGIONE DI MUSICA 2009/2010
Sabato 7 novembre ’09  Bar Boon Band
Randagi di Cristallo
Musica e poesia con i senza tetto della Stazione Centrale di Milano

sabato 16 gennaio ‘10 Mondorchestra
La mafia non esiste
Musica popolare siciliana

sabato 20 febbraio ‘10 Contrabbanda
Musica senza frontiere
La banda degli ottoni di Milano

Domenica 20 dicembre ‘09
NANNI SVAMPA
50 anni di storia musicale lombarda

CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PER UN TEATRO CIVILE 2009/2010
Giancarlo Caselli
Carlo Lucarelli
Raffaele Cantone e  Antonio Ingroia e Alberto Nobili
“L’etica libera la bellezza” video e incontro con Don Luigi Ciotti
“La santa” video e incontro con Ruben Oliva
Marco Travaglio
Biondani/ Malaguti/ Gerevini “Popolare 4 anni dopo”
Gioacchino  Genchi


BIGLIETTI
intero € 12,00
ridotto *, convenzionato € 8,00
*giovani fino a 25 anni, over 60, studenti con tessera universitaria, gruppi di oltre 10 persone
per gli spettacoli Patate, Scirocco, Ilinx Machine A.T.A ingresso unico € 3,00
per il concerto di Nanni Svampa ingresso unico € 15,00

ABBONAMENTI:
PROSA: n. 5 spettacoli a € 37,50
PROSA IN COPPIA: valido per due persone n. 5 spettacoli a €  70,00
In abbonamento: Montedidio, A 100 passi dal Duomo, Risorgimento pop, L’apocalisse rimandata ovvero Benvenuta catastrofe, Hamburger
N.B. Gli abbonamenti Prosa e Prosa in coppia danno la possibilità di mantenere la propria poltrona anche per gli incontri gratuiti del Centro di documentazione previa prenotazione.

MUSICA: 3 concerti a € 22,50
(Nanni Svampa FUORI abbonamento)

TEATRO CHE PASSIONE ! Rassegna filodrammatiche: 4 spettacoli a € 30,00

ADOTTA UNA POLTRONA: gli spettacoli di Prosa*, Teatro che passione e Musica a € 97,50
*fuori abbonamento solo Ilinx machine ATA
N.B. con questa formula l’abbonato acquisisce il diritto di disporre delle propria poltrona previa prenotazione anche per tutte le altre manifestazioni organizzate dal Teatro Nebiolo siano esse gratuite o a pagamento.

Modalità di prenotazione e orari biglietteria:
prenotazione telefonica :  numero 331 9287538 dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 18:00; nei giorni di spettacolo è possibile effettuare la prenotazione telefonica a partire da 1 ora prima dell’inizio spettacoli.
È possibile effettuare la prenotazione anche via mail all’indirizzo info@teatronebiolo.org (in questo caso la prenotazione si considera valida solo se viene confermata dalla biglietteria).
Orari biglietteria: da lunedì a venerdì dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00 presso gli uffici del teatro ; nei giorni di spettacolo 1 ora prima dell’inizio presso il teatro.

Teatro Nebiolo
Via IV Novembre snc – Tavazzano con Villavesco (LO)