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Giulio Cavalli

Sonia Alfano per Giulio Cavalli in Regione Lombardia

Oggi desidero rivolgermi a tutti quei cittadini e quelle cittadine che tra pochissimi giorni andranno a votare per rinnovare il consiglio regionale della Lombardia: Giulio Cavalli ha portato le vostre istanze all’interno del consiglio regionale. Giulio ha continuato a denunciare il malaffare, la ‘ndrangheta. Io vi chiedo pensare a voi, al vostro futuro, al futuro dei vostri figli: soltanto votando per chi ha messo la propria vita a disposizione degli altri potremo pensare di rialzare la testa e rinnovare una classe dirigente che non sempre è stata all’altezza della situazione. Continuate a sostenere Giulio Cavalli, candidato con Sel. Giulio continuerà a portare in Regione quel fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale. (Sonia Alfano)

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Carceri e diritti

Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni. Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo, 1866

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Riscopriamo il gusto di essere differenti

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da LegnanoNews

Sel chiude la sua campagna elettorale al Circolone di Legnano.

Avete ventiquattro ore prima del voto, vorrei che riusciste a riscoprire il gusto di essere differenti“: così Giulio Cavalli, attore-giulalre candidato alle regionali, ha concluso il suo spettacolo “Nomi, cognomi, infami” preceduto da un dibattito aperto con la candidata alla Camera, Rosanna Pontani, coordinatrice del circolo legnanese di Sinistra Ecologia e Libertà.

Nel suo irriverente monologo, Cavalli ha usato la risata come arma antimafia: “Gomorra è già qui – ha detto il politico-arlecchino – è arrivato il momento di essere partigiani e di scegliere da che parte stare: chi è indifferente è colluso. Sono certo che anche la politica può  fare molto; con una mozione abbiamo dato una borsa di studio alla figlia di una testimone di giustizia seviziata uccisa, a Milano, non nel profondo Sud

Nel dibattito che ha preceduto lo spettacolo Cavalli ha ricordato quanto fatto negli ultimi anni: “Cosa ha fatto la Sinistra? – si domanda il candidato – Chiariamo che a volte in politica conta apparire, ma in questo particolare momento serve soprattutto modificare. Ricordo che sono stato il primo firmatario della legge sulla cultura della legalità, non solo, ho cercato sempre di occuparmi di ambiente, allargando il giro d’azione, in maniera molto aperta e anche qui ricordo la legge sul consumo del suolo, ci siamo anche impegnati sulla legge antimafia. Un piccolo appunto lo vorrei fare, vorrei ricordare che il modello di Formigoni non sempre si è rivelato così valido anche se sembrava solido“. Per Cavalli questo è il momento giusto per cambiare: ” dobbiamo proporre un’ alternativa ed in questo quadro politico è possibile – ha assicurato –esistono anche dei modelli politici diversi dalla tradizione, noi dobbiamo raccontare che esiste una Lombardia diversa!.

L’attore, nel rispondere a una  domanda ha quindi dato il suo giudizio sul consiglio regionale e ha spiegato come è cambiata la sua attività: “Direi che ora lavoro molto e dormo poco – ha risposto Cavalli –  Io mi occupo anche di teatro. Ebbene, politica e teatro sono molto simili e in quanto al mio ruolo, accetto sempre di essere giudicato. Gramsci dichiarò che il più grande lavoratore è un drammaturgo e quindi spero di esserlo. I problemi di questo consiglio regionale, poi, sono sostanzialmente due. In primo luogo ci troviamo di fronte a leggi troppo difficili che vengono purtroppo votate con facilità e in secondo luogo c’è uno scollegamento tra la realtà sociale e la classe politica“.

Infine, un commento su Umberto Ambrosoli:  “Il nostro candidato Presidente riesce a parlare a tutti con chiarezza. Tutti noi abbiamo interesse che sia lui il vincitore“.

Alessandra Faiella

Regione Lombardia: come si vota

Anche perché tutti si preoccupano di suggerirvi chi votare e pochi come votare. Anche perché nelle elezioni regionali si può esprimere la preferenza che tanto abbiamo chiesto a livello nazionale quando ci siamo indignati (giustamente) per una legge elettorale penosa come il porcellum. E perché in questi giorni sto sentendo le opinioni più disparate e alla fine la sensazione è di un preoccupante analfabetismo diffuso (e forse costruito ad arte). Allora conviene fare il punto.

Quando si vota

Le elezioni regionali si svolgeranno nei giorni di domenica 24 e lunedì 25 febbraio 2013.
Si vota dalle ore 8 alle ore 22 della domenica e dalle ore 7 alle ore 15 del lunedì.

Per poter esercitare il diritto di voto, gli elettori dovranno presentarsi al seggio di riferimento muniti di scheda elettorale e documento di riconoscimento valido.

Per che cosa si vota

Le elezioni del Consiglio regionale e del Presidente della Regione si svolgono contestualmente.
Il Consiglio regionale è composto da 80 consiglieri compreso il Presidente della Regione.
Il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi sul territorio regionale è eletto Presidente della Regione.
Il candidato che ottiene più voti, dopo il candidato eletto Presidente, è eletto consigliere.

Le elezioni si svolgono in un unico turno perché NON è previsto il ballottaggio.

Gli 80 consiglieri regionali vengono eletti con criterio proporzionale e sulla base di liste circoscrizionali provinciali. Il listino del Presidente è stato abolito.

Come si vota

Il Consiglio regionale e il Presidente della Regione sono eletti a suffragio universale e diretto.
La votazione per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale avviene su un’unica scheda.
Ciascun elettore può, a scelta:

a) votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione
b) votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle liste a esso collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste
c) votare disgiuntamente per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle altre liste a esso non collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste (cosiddetto “voto disgiunto”);
d) votare a favore solo di una lista; in tale caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato Presidente della Regione a essa collegato.

Sulla scheda il nome e il cognome di ogni candidato alla carica di Presidente è indicato all’interno di un rettangolo, al cui fianco è riportato il contrassegno del gruppo di liste (o i contrassegni dei gruppi di liste riunite in coalizione) collegate al candidato. In corrispondenza del contrassegno è possibile indicare, nelle apposite righe, l’eventuale preferenza.

Si può esprimere una sola preferenza (scrivendo il cognome oppure il nome e cognome del candidato compreso nella lista). 

Come fare per votare Giulio Cavalli

E’ necessario essere iscritti nelle liste elettorali di Milano città, provincia di Milano, città di Varese o provincia di Varese.

Sulla scheda verde bisogna mettere una croce sul simbolo SEL e scrivere a fianco CAVALLI. Non vi sono nomi prestampati.

La lista è collegata al candidato Presidente Ambrosoli.

Si può anche dare la preferenza attraverso il voto disgiunto, ovvero votare un qualsiasi candidato Presidente, ma scrivere a fianco del simbolo SEL il cognome CAVALLI.

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Contro l’industria dei partiti

Tra una pagina e l’altra del libro di Ernesto Rossi “Contro l’industria dei partiti” intervistiamo Giulio Cavalli, candidato per SEL al Consiglio Regionale della Lombardia. Perchè si candida? Quale il rapporto tra establishment culturale e politica? Quale il ruolo delle residenze nel tessuto teatrale regionale?
Il format di questa intervista si chiama BookMe ed è realizzato in collaborazione con la Casa Editrice Chiarelettere

SantinoRetro_Giulio

Il pacchista

lettera-rimborso-imu-500Giro l’Italia per lavoro. Mangio spesso in Autogrill (il Camogli è una costante della mia vita, insomma). Nel sottobosco delle stazioni di servizio ogni tanto mi perdo ad osservare tipi umani che mi fanno volare via per la loro sfacciata e cocciuta perseveranza da bisbigliatori sui gradini: i pacchisti.

Il pacchista (o paccaro o ogni altro nome prenda con declinazione regionale) sta all’ingresso o all’uscita, di solito ha la gamba destra sul gradino superiore, fuma una sigaretta sempre fumata troppo fino in fondo, discute con un suo compare dei seni e dei sederi turisti che scendono in comitiva dai pullman del parcheggio e hanno un sussulto meccanico per bisbigliare l’offerta del giorno a chiunque rientri nel suo raggio d’azione. Non ha fremiti, il pacchista, non propone con la luce negli occhi come i televenditori o gli ispirati per professione, no, sussurra l’oggetto in vendita con le parole tronche e spente in coda, sempre calante “signò, aifòn”, “signò, aipàd, galacsì, tomtò”.

Mi sono sempre chiesto cosa opprima così ferocemente la voglia di vivere e di vendere il pacchista: se sia forse quella postura che occlude l’arteria della vitalità o quel compare o la nostalgia dei bei tempi quando si rubavano le autoradio con i pomelli e si andava a casa presto. Poi ho capito: il pacchista ha la tristezza di chi sa che può riuscire ad ingannare solo gente di cui non ha stima. Il pacchista ha l’occhio clinico per individuare coloro che potrebbero cascarci, li avvicina quasi infastidito dalla creduloneria dei suoi potenziali clienti e dopo avere rifilato il pacco dice al suo compare che in fondo se lo meritava il pacco quello lì che pensava di comprare l’aifòn a così poco. E ricomincia.

Il pacchista odia i suoi clienti, vive nel terrore di essere fregato per primo e non ha stima di coloro che riesce a convincere.

Ecco, ci ho ripensato oggi aprendo la lettera del rimborso IMU che mi promette Silvio Berlusconi.

 

Dr. Giuseppe Landonio: appello al voto per Giulio Cavalli

Ringrazio Pino per le belle parole e per la stima.

Schermata 2013-02-19 alle 16.47.54Appello per il voto del dr. Giuseppe Landonio a Giulio Cavalli

La sanità lombarda, alla luce degli scandali che l’hanno attraversata negli ultimi tempi, e che rappresentano solo la punta dell’iceberg di un malessere più profondo, necessità oggi di una chiara discontinuità.

Il sistema formigoniano ha prodotto ormai troppi guasti: ha penalizzato le professionalità premiando solo l’appartenenza; ha avvantaggiato il privato a scapito della sanità pubblica; ha privilegiato le attività di ricovero rispetto ai servizi territoriali di prevenzione, cura e riabilitazione; non ha tenuto in nessun conto le persone con fragilita e non autosufficienza, separando la gestione sociale da quella sanitaria.

La discontinuità, l’unica oggi possibile, si chiama Ambrosoli: che nel suo programma per la sanità ha messo, tra l’altro, l’attenzione alla legalità, alla trasparenza e al senso del servizio pubblico, il passaggio dalle appartenenze al merito, l’innovazione dei servizi, il decentramento e la responsabilizzazione delle gestioni, la riunificazione tra sanità e sociale.

Sono punti assolutamente preliminari e condivisibili, che dovranno essere sostenuti con forza da rappresentanti in consiglio regionale coerenti e determinati. Da questo punto di vista, ritengo che Giulio Cavalli, consigliere regionale uscente di Sel e candidato al prossimo consiglio regionale, rappresenti un punto di riferimento e di forza: innanzitutto per il suo impegno sulla legalità e sulla trasparenza; poi per la sua esperienza dei lavori della terza commissione (sanità e assistenza); infine per essersi impegnato in prima persona su temi come la non autosufficienza, i servizi territoriali, le tutele dei giovani e dei minori, la difesa della 194 e dei diritti delle donne..

Votando Giulio Cavalli, non solo si dà un contributo alla vittoria di Ambrosoli, ma si può con più forza sostenere, anche in sanità, le ragioni di un radicale rinnovamento.

Pino LANDONIO