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Politica

I temi e le news della politica in Lombardia e in Italia. L’attività politica di Giulio Cavalli in consiglio regionale della Lombardia.

Giovedì al Viminale: ‘Fiori dal cemento’

2013_11_18_Fiori_dal_cementoGiovedì 21 novembre, alle 10.30, presso la Sala delle conferenze del Viminale, sarà presentato il cortometraggio “Fiori dal cemento”. Il corto è stato realizzato da un gruppo di giovani scout di San Damiano d’Asti, il Clan Jonathan Livingston, dopo l’esperienza di lavoro su un bene confiscato, dedicato ad Alberto Varone, a Maiano di Sessa Aurunca. Fiori dal cemento racconta la storia di questo imprenditore ucciso dalla camorra per non essersi piegato alle richieste dei clan.

L’evento sarà l’occasione per illustrare le iniziative che il ministero dell’Interno intende mettere in campo per i beni confiscati, per fare in modo che la loro reimmissione nell’economia legale sia sempre più efficace e produttiva e, soprattutto, serva a costruire esempi positivi di cooperazione e impegno sociale.
Alla presentazione parteciperanno tra gli altri: il presidente della Commissione antimafia, Rosy Bindi, il sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Berretta, il direttore dell’Agenzia per i beni confiscati, prefetto Giuseppe Caruso, l’attore Giulio Cavalli, l’avvocato Ilaria Ramoni, autrice di un libro sui beni confiscati.

Concluderà il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico.

Per partecipare all’evento sarà possibile richiedere l’accredito entro le 13.00 di mercoledì 20 novembre inviando una e-mail all’indirizzo: segreteria.bubbico@interno.it

(link)

Bacia anche Cosentino?

nicola_cosentino«Nicola Cosentino venne in due circostanze nel 1987 a fare visita a Francesco Bidognetti quando era a casa agli arresti domiciliari. Io c’ero e salutai Cosentino, poi lui e mio marito (è il compagno, ndr) si appartarono in una stanza per parlare».

Al processo Eco4 che vede imputato l’ex sottosegretario del Pdl per concorso esterno in associazione mafiosa (oggi Cosentino era presente in aula, ndr), Anna Carrino, ex compagna del boss Francesco Bidognetti alias Cicciotto è Mezzanotte, dal maggio 2008 collaboratrice di giustizia (attualmente agli arresti domiciliari), racconta per la prima volta di due incontri, piuttosto datati, tra l’ex boss, da cui ha avuto tre figli, e Cosentino.
Le sue parole destano la sorpresa della Procura, tanto che lo stesso sostituto procuratore della DDA di Napoli Alessandro Milita chiede alla pentita «come mai non ne ha fatto cenno durante i primi sei mesi della collaborazione o anche dopo?». «Perchè questa domanda specifica durante gli interrogatori non mi è mai stata fatta» risponde la Carrino. Anche il presidente del collegio giudicante Giampaolo Guglielmo ritorna sull’argomento chiedendo come mai si conoscessero il boss e il politico. «Si conoscevano da quando erano piccoli essendo nati e cresciuti a Casal di Principe», ha risposto la donna.

(letto qui)

Peppa Pig è mafiosa

Peppa-PigPeppa è una signora con cui non è bene scherzare, fra lei e Don Vito Corleone non c’è differenza: “Le storie del cartone sono un evidente sdoganamento della criminalità organizzata, con messaggi subliminali che approvano i peggiori sistemi di intimidazione. Fateci caso: in Peppa Pig non c’è attività, escluso nonno cane, che non detenga la Signora Coniglio. Supermercato, pompieri, fiera, ospedale, biblioteca, museo dello spazio e spesso la frase che usa quando vende e ribatte allo stupore di Papà Pig per un prezzo troppo alto, la risposta sibillina è : “E’ per una buona causa…”. Certo, quando metterai Nonno Cane in un pilone di cemento? La aspettiamo al varco cara signora”.

Le tendenze anarchiche e violente a cui spingerà i bebè la perfida Peppa le abbiamo citate all’inizio ma vale la pena tornarci: “Quello che più inquieta è che Peppa Pig e il suo fratellino George amano rotolarsi nel fango. Certo, sono maiali! Ma qui c’è un altro messaggio subliminale. Far diventare i nostri piccoli degli anarco-insurrezionalisti, totalmente indifferenti all’autorità, instigando nelle loro giovani menti candide azioni proibite nel nostro vivere civile, quali appunto lo sporcarsi nelle pozzanghere di fango o l’emettere potenti e fragorosi rutti come fa papà Pig. L’obiettivo cospirazionista ormai appare chiaro”.

Da non crederci, ma qualcuno la pensa così.

Wikimafia

Header_wiki

Un’enciclopedia wiki sulla mafia. Se la condivisione delle informazioni e il “fare rete” sono una delle armi migliori allora una wikimafia è oro. L’hanno fondata due ragazzi giovanissimi (alla faccia di chi ci vuole convincere che non ci sia già una sensibilità e una conoscenza nelle nuove generazioni) e la trovate qui.

Vale la pena metterlo tra i preferiti.

Scrive Pierpaolo Farina:

Il nostro obiettivo con WikiMafia (mio e di Francesco Moiraghi, brillante 18enne co-fondatore) è rendere accessibile a tutti un fenomeno complesso, fornendo una “formazione” antimafiosa di qualità a costo zero per gli utenti. Cosa che è perfettamente coerente con i miei ideali, perché, come diceva Gramsci, “la cultura è lo strumento con cui gli operai possono ribellarsi ai padroni“. Cosa che vale anche per i cittadini nei confronti dei mafiosi che spadroneggiano su interi territori (soprattutto qui al Nord).

Il nuovo numero de I Siciliani giovani

cover-i-siciliani

I Siciliani giovani   novembre 2013

www.isiciliani.it

Gian Carlo Caselli Carcere dramma e vergogna

Nando dalla Chiesa Chi aiuta la mafia al Nord

Giorgio Meletti Intervista a Leo Gullotta

Ricordo di Salvatore Coppola

Giulio Cavalli Uno strano pentito

Ester Castano Sedriano silenzi e grida

Mafie a Roma/ il prossimo libro di PietroOrsatti

Sebastiano Gulisano Mafia Stato Trattative

Carmelo Catania Cattafi I due piatti della bilancia

Aaron Pettinari Addaura

Rocco Lentini La “cupola del bestiame”

Gaetano Alessi Mafia in Emilia Romagna

Redazione Cortocircuito Reggio Emilia

Salvo Catalano Mineo

Alessio Di Florio Schiavi

Bruna Iacopino La mia classe

Antonella Beccaria Mafialeaks

Redazione Wikimafia Wikimafia

Umberto Di Maggio e Fabio Giuliani Start Up

Giovanni Abbagnato Quando la Sicilia fa la cosa giusta

Telejato Aziende sequestrate

Francesco Appari e Giacomo Di Girolamo Trapani

Alessandro Romeo Il giorno dell’alluvione

Carmelo Catania Comune di Falcone

Guglielmo Manenti Micky Muos

Rosaria Forcisi Fotoreportage Augusta sogno industriale

Daniela Sammito Migranti: intervista Vassallo

Sara Spartà Franca Rame amore e vita

Elio Camilleri I siculo-italiani

Jack Daniel Il senso di reponsabilità

Carlo Gubitosa Un sindaco fedele

Lidia Menapace L’Italia e le “Forze armate”

Riccardo De Gennaro Watergate planetaria

Gapa Messaggio nella bottiglia

Salvo Ognibene La morte oscura di Niky Gatti

Andrea Zolea Ndrangheta in Australia

Arnaldo Capezzuto Don Carmine Schiavone

Paolo Miggiano Ventidue anni

Martina Mazzeo Vedere sentire e parlare

Pippo Teri Un giardino per Lea

Fabio Vita Bitcoin in CIna

Emanuele Midoli Ustica

Antonio Mazzeo Niscemi, Mafia e Muos

L’immagine/ Giambattista Scidà

Giuseppe Fava I lettori dei “Siciliani”

 

EBOOK: Siciliani giovani/ Appunti 1984

SCARICA I SICILIANI GIOVANI IN FORMATO PDF

I tre setacci

Un giorno Socrate fu avvicinato da un uomo che gli disse: “Ascolta, ti devo raccontare qualcosa d’importante sul tuo amico” “Aspetta un po’”, lo interrupe il saggio, “hai passato attraverso i tre setacci ciò che mi vuoi raccontare?”. “Quali setacci?”. “Ascoltami bene: il primo setaccio è quello della verità. Sei convinto che tutto quello che mi vuoi dire sia vero?”. “In effetti no: l’ho solo sentito raccontare da altri”. “Ma allora l’hai almeno passato al secondo setaccio, quello della bontà?” L’uomo arrossì e rispose: “Devo confessarti di no” “E hai pensato al terzo setaccio? Ti sei chiesto a che serva raccontarmi queste cose sul mio amico? Serve a qualcosa?” “Beh, veramente no” “Vedi?” continuò il saggio, “se ciò che mi vuoi raccontare non è vero, nè buono, nè utile, allora sarà meglio che tu lo tenga per te”.

Ma quindi alla fine?

Solo io non ho capito (escluso Civati) chi vota e chi no la sfiducia della Cancellieri?
Perché altrimenti sembra davvero un’arrampicata a stile libero.

Cuperlo, riporta oggi Repubblica.it, pur essendo favorevole alle dimissioni della Ministro, tiene a precisare il suo pensiero: “Non è in discussione la correttezza del ministro Cancellieri; quel che ho posto è un problema di opportunità politica: se esistono tutte le ragioni di serenità per adempiere appieno a una funzione particolarmente delicata come è quella del Guardasigilli”.
La posizione di Renzi è sempre la stessa da alcuni giorni: “io mi sarei dimesso”.
Forse non si sono accorti che sulla Ministro pende una mozione di sfiducia individuale proposta dal M5S. E che quindi il dilemma non è più dimissioni/non dimissioni bensì quello ben più gravoso per il Pd, il dilemma della fiducia. Non è forse il caso di riflettere bene prima di difendere a spada tratta Cancellieri? Di riunire i gruppi parlamentari e di ascoltare bene le ragioni di coloro che chiedono le dimissioni, di votare valutando accuratamente le conseguenze di tale deliberazione? Non è forse il caso di allargare lo sguardo e di accorgersi dell’opinione pubblica generale prima di limitare l’analisi a ciò che è più consono alla persistenza del governo delle Larghe Intese? Poiché non c’è scritto da alcuna parte che lo stato d’emergenza perpetuo in cui viviamo giustifichi gli abusi d’ufficio di un Ministro.

Tipi umani

I bugiardi in buona fede, nel bellissimo post di Alessandro:

I bugiardi in buona fede sono talmente sicuri di avere ragione da inalberarsi e infuriarsi molto se qualcuno o qualcosa prova a scalfire la costruzione delle loro certezze: quindi si sdegnano e sono capaci di qualsiasi aggressione, di qualsiasi violenza, di qualsiasi trucco: che tanto poi autogiustificheranno di nuovo immediatamente e automaticamente, grazie ai meccanismi mentali di cui appunto dispongono.

I bugiardi in buona fede a volte ricordano i bambini in età prescolare, quando questi confondono etica e convenienza nell’uso delle categorie di buoni e cattivi; ma al contrario dei bambini in età prescolare, i bugiardi in buona fede proiettano e applicano questa ripartizione del mondo nelle categorie della vita adulta, dai luoghi del lavoro a quelli della socialità quotidiana; così considerano cattiva qualsiasi persona ostacoli la loro estensione individuale e buona qualsiasi persona che al contrario l’agevoli; questo spiega perché, spesso, i peggiori tra i potenti godano di affetto e perfino di stima tra molte persone, se queste ultime di quel potente hanno beneficiato.

Se non imparerò a fare lo stronzo

Impegnati, mi dicono. Impegnati a diventare uno stronzo per sapere cosa pesare e cosa invece no, mettendo sulla bilancia la merce che conviene e invece tutto il resto pesarlo nelle tasche dell’opportunità. Impegnati ad appoggiare i presunti buoni contro i sicuramente cattivi: è la via più facile, la più comoda e la più comprensibile (perché sai, in tempi di comunicazione, la comprensibilità è tutto nonostante tutto). Quindi oggi dovrei abbassare le mutande e andare per le scuole a dire che la mafia è cattiva mentre lo Stato è buono e fanculo alla mafia che senza politica non esisterebbe così come riesce ad essere oggi. Mi chiedono di rispettare tutti quelli da rispettare, quelli delle associazioni istituzionali e soprattutto i loro professori eccellenti nonostante siano i peggiori figli dei loro padri mentre esercitano ego sotto le mentite spoglie dell’antimafia. Mi chiedono di esultare anche per le poche copie di Roberto (abbasso Saviano detto al bar solo con la sicurezza delle telecamere spente) perché la leccata in pubblico è obbligatoria mentre la delazione in privato è la vittoria del carrozzone antimafioso. Mi chiedono, altresì, di ringraziare sempre le forze dell’ordine, sempre, nonostante tutto, nonostante questa nostra storia ne conosca di indegne e anch’io ne abbia incrociato qualcuno. D’altro canto mi chiedono di osteggiare le forze dell’ordine, tutte, nonostante tutto e nonostante qualcuno probabilmente mi abbia salvato la vita. Noi siamo solo per le tinte forti: così siamo fantasticamente comprensibili.

Impegnati per dire che sei di sinistra, ma non del pd, e di una nuova sinistra, mi dicono, nonostante io conosca (e riconosca) in Civati molto di quello che vorrei e in Vendola molto di quello che avrei (avrei voluto) credere possibile. Ma accarezza i grillini, mi dicono, senza chiamarli così perché si offendono, nonostante siano in molti migliori del proprio (brutto) vate e alcuni proprio improponibili.

Insomma: antimafioso scassaminchia ma senza essere troppo poco istituzionale e politicamente moderato nella sinistra radicale.

Ah, mi dicono, fai lo scrittore e l’attore per le serate in teatro ma rivendica un ruolo politico in altre sedi. E quando chiedi dei manifestanti invece no, ti rispondono, che invece no, non devi confonderti ma al massimo appoggiarli: appoggio esterno, al massimo su twitter.

Se imparerò a fare lo stronzo mi toglierò la soddisfazione di prendervi a calci nel culo solo per mostrare la vacuità fognaria dei vostri troni. Maestri a rendere.