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Comunicati stampa

Il Belpaese: l’ultimo sulla mia tutela

A seguito delle notizie circolate in questi ultimi giorni, preciso che da Roma hanno confermato la tutela e l’attenzione.

Chiedo per questioni di opportunità, di rispetto verso la mia famiglia, di attenzione verso le forze adibite alla mia tutela e per la mia sicurezza che si eviti di alzare i toni e si eviti ogni speculazione.

Giulio Cavalli

La Regione non faccia cadere nel vuoto il grido d’allarme della Boccassini

COMUNICATO STAMPA

RACKET ED ESTORSIONE: IL FENOMENO A MILANO C’E’, MANCANO LE DENUNCE DELLE VITTIME

Cavalli (IdV): “La Regione non faccia cadere nel vuoto il grido d’allarme della Boccassini”

Lo aveva già detto tempo addietro e lo ha ribadito anche oggi: il procuratore Ilda Boccassini ha spiegato che il silenzio delle vittime di estorsione prosegue nonostante gli arresti dello scorso luglio nell’ambito dell’Operazione Infinito e i continui appelli a sporgere denuncia.

“La Boccassini lancia un allarme non solo giudiziario ed economico ma, soprattutto, culturale: Non ci stanno pervenendo denunce. Ritengo che il fenomeno criminale che riguarda l’usura e l’estorsione sul territorio di Milano sia esteso…”. E’ un grido a cui Regione Lombardia non può non rispondere”. Così Giulio Cavalli, consigliere regionale di IdV commenta le dichiarazioni odierne del procuratore.

“Non voglio ripetere, per l’ennesima volta, che alcuni pavidi lombardi stanno creando una situazione di assoggettamento che ci aspetteremmo solo nei luoghi tipici dell’immaginario mafioso, ma – continua Cavalli – è arrivato il momento di una presa di posizione ineludibile, senza fanatismi politici o propagandistici”.

“La politica tutta – aggiunge il consigliere regionale di IdV – deve pretendere che le associazioni di categoria si facciano carico di un imbarazzante silenzio sul cancro del racket e dell’estorsione che è inaccettabile in un Paese civile”.

“Se non sono bastati 300 arresti – conclude Cavalli – per innescare una ‘rivoluzione culturale’ dobbiamo prendere atto di un governo regionale ancora troppo sordo verso malattie già conclamate”

Gruppo Italia dei Valori

Consiglio regionale della Lombardia

Anch’io sto con Sergio Nazzaro

Sottoscrivo completamente l’appello di Pietro Nardiello per ARTICOLO21 a sostegno dell’amico Sergio Nazzaro. Contro questo uso strumentale e intimidatorio dell’arme della querela per zittire l’informazione e l’opinione intellettualmente onesta.

di Pietro Nardiello

In queste ore i giudici sostengono che “le mafie sono entrate a pieno titolo in Parlamento” e, mentre accade tutto questo, un’altra espressione dello Stato pensa a querelare e a cercare di mettere il bavaglio a quei giornalisti che quotidianamente raccontano, onorando il diritto di cronaca e d’informazione, i territori del nostro Paese affamati e resi schiavi proprio dalla criminalità organizzata presente e attiva nelle espressioni più varie.

Il caso specifico riguarda il giornalista e scrittore Sergio Nazzaro querelato (si può leggere il documento allegato) dall’onorevole del PDL Mario Landolfi. Scorrendo le pagine del documento si legge che Sergio Nazzaro avrebbe, con i suoi articoli, “costituito una vera e propria campagna diffamatoria” con cinque articoli pubblicati rispettivamente sul settimanale Left e su siti internet tra il 25 maggio del 2006 e il 27 gennaio del 2009. Tutto in apparenza normale se non fosse per la data, febbraio dell’anno in corso, riportata dalla richiesta di risarcimento di 25.000, 00 notificata a Nazzaro. Dunque, secondo l’onorevole Mario Landolfi un giornalista pone in essere con i suoi articoli una campagna diffamatoria nei suoi confronti in un arco temporale di oltre tre anni e lui ritiene opportuno querelarlo dopo un anno dalla pubblicazione dell’ultimo articolo in questione?

Un’azione del genere mi crea stupore perché a poche settimane dalle elezioni, un appuntamento molto importante anche per la regione Campania e la provincia di Caserta, un’azione del genere non può che essere letta come l’ennesimo atto intimidatorio di una politica incapace di difendersi nei luoghi indicati, il Parlamento, ma dispotica e arrogante che utilizza l’arma della querela per intimorire chi cerca, con difficoltà, di svolgere questa professione mantenendo la schiena dritta.

Non sono più accettabili atteggiamenti del genere. I giornalisti hanno il dovere di raccontare i fatti, di descrivere le vicende di questo Paese dove le mafie sembra siano diventati voce autorevole e in più di un caso addirittura classe dirigente.

Raccontare le storie che avvengono in terra di camorra è diventato molto pericoloso, ed è per questo che dobbiamo far sentire a Sergio Nazzaro la nostra vicinanza.

Io sto con Nazzaro perché voglio un Paese dove si possono, finalmente, raccontare i fatti; io sto con Nazzaro perché voglio un Paese dove i Politici cacciano dal Parlamento gli inquisiti e i condannati senza se e senza ma; io sto con Nazzaro perché sono stanco di vedere la gente del mio Sud emigrare a causa della morsa criminale; io sto con Nazzaro e chiedo alla Direzione di Articolo 21 di aprire sul sito del quotidiano una raccolta di firme dei tanti, che in queste ore, vorrebbero esprimere la propria solidarietà a Sergio.

Lettera aperta a Mario Calabresi, direttore de La Stampa

Caro direttore,

ho avuto modo questa mattina di leggere il Suo giornale, come ogni mattina e mi sono ritrovato citato nell’articolo “Torna la Binetti ma e’ con Casini” a firma del giornalista Carlo Bertini in cui vengo inserito tra le candidature appartenenti al mondo dello “Show business” a fianco dell’igienista berlusconiana Nicole Minetti e altri “colleghi”.

Le confesso, direttore, che sono più che abituato alle diverse e banalizzanti etichette che in questi anni mi sono meritato da semplicistiche penne che hanno incrociato la mia storia; non ultima quello dell'”attore minacciato dalla mafia” che anche il Suo giornalista e’ andato a ripescare. Per questo Le confesso che sono preparato a leggere in gran quantità accostamenti più o meno in malafede con “uomini di spettacolo” che dovrebbero essere solo note di colore e di costume di questa prossima campagna elettorale.

Non riesco pero’ (per la stima che ho per Lei, la Sua storia, e il Suo giornale) a trattenermi dall’esprimerle il mio rammarico nel scoprire che proprio Voi avete aperto questa strada.

Chieda a mia moglie o ai miei figli o ai miei collaboratori quanti lustrini delle show business hanno in una giornata che e’ scandita dalla scorta e dalla mancanza di libertà e serenità. Chieda ad Addiopizzo, Libera e le altre associazioni con cui mi onoro di collaborare da anni nelle piazze, nelle scuole e nei convegni, quanto ci sia di “spettacolare” nelle nostre attività. Chieda ai famigliari delle vittime di mafia con cui abbiamo elaborato testi e progetti quanto la preservazione della memoria sia un lavoro carbonaro e non certo merce da palcoscenico.

Le etichette banalizzanti e gli accostamenti incauti sono molto più sconfortanti delle pallottole anonime, caro direttore. E Lei questo dovrebbe saperlo bene. Accostare il mondo che con umiltà e fatica cerco quotidianamente di rappresentare a vallette o quant’altro e’ perlomeno ardito.

Certo di un Suo riscontro.

Con immutata stima

Giulio Cavalli

Operazione DIA a Trezzano sul Naviglio: la mafia c’è ed è bipartisan

Gli arresti di oggi a Trezzano sul Naviglio nell’ambito dell’operazione “Parco Sud” ai danni dell’ex sindaco Pd di Trezzano sul Naviglio Tiziano Butturini, marito dell’attuale sindaco Liana Daniela Scundi, oggi presidente del Cda di Tasm e di Amiacque (aziende pubbliche che si occupano della tutela e della gestione delle risorse idriche nel milanese), e l’ex assessore al lavori Pubblici dello stesso Comune, oggi consigliere comunale Pdl e nel Cda di Tasm, Michele Iannuzzi dimostrano ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, come la ‘ndrangheta sia servita e riverita da politici di ogni posizione politica. La vera discriminante non sta nell’appartenere a questo o quello schieramento politico quanto piuttosto alla codardia famelica di amministratori che di fronte ad una offerta corruttiva decidono di svendere il proprio ruolo alimentando il potere imprenditoriale di omuncoli di ‘ndrangheta come i Barbaro-Papalia.

Siamo passati dal negazionismo alla contrattazione sottobanco. Mentre la politica palleggia tra presunti allarmisti e mediatori per convenienza, tra analisi strumentali e mistificazioni coprenti. E tutto intorno non si alza nemmeno la polvere.

Video sullo smog di Formingoni: complimenti all’auto satira goverantiva

Ho avuto il piacere d’incappare nello sportivissimo spot di Formigoni ciclista contro lo smog mentre con le auto blu al seguito si cimenta nel ruolo di cittadino modello per andare al palazzo della Regione. Oltre che aver apprezzato la pubblicità subliminale al marchio Impregilo (secondi 0.17 e 0..23) possiamo finalmente constatare come la preoccupazione e la responsabilità verso il problema del pm10 schizzi notevolmente solo in occasione delle campagne elettorali.

Oltre ad avere grande curiosità per le “presunte misure strutturali” di cui Formigoni parla, ritengo che sia importante ricordarne l’inefficacia vista i 20 giorni su 36 in cui, dall’inizio dell’anno, è stata superata la soglia d’allarme smog.

Ridurre un problema così complesso e profondo come quello dell’inquinamento atmosferico in Lombardia ad una pedalata fuori porta è il solito, prevedibile, marchettaro e rassicurante gioco dello slogan piuttosto che l’analisi e la progettazione.

Mi auguro che il Presidente Formigoni decida quanto prima di risolvere il problema nelle sedi e nei modi che sono della politica e non attraverso azioni pubblicitarie da discount.

Colgo l’occasione per invitarlo ad assistere allo spettacolo di Dario Fo sui problemi ambientali che mi pregio di rappresentare in questi giorni a Milano per ascoltare la voce d’esimi scienziati che testimoniano un’emergenza di cui non c’è nulla da ridere.

Sarà mio gradito ospite a piedi, in bicicletta, o, se ci riesce, infilandosi in uno degli strapieni mezzi pubblici di Milano.

Lo spot di Formigoni

http://www.youtube.com/watch?v=w4IQvzFreks

[Cs] Teatro Oscar 9/02 Aperto per Mafia

Una serata speciale per dire NO ad ogni intimidazione il TEATRO OSCAR, in via Lattanzio, 58 è Aperto per Mafia
Martedì  9 febbraio, dalle ore 20.30

Una serata per ripartire, tutti insieme, più forti e determinati che mai con le repliche dello spettacolo “L’apocalisse rimandata, ovvero benvenuta catastrofe”.
Un’occasione per ribadire la necessità di unirsi contro ogni intimidazione che possa minare la libertà di espressione.

In seguito alle intimidazioni che hanno costretto ad annullare sabato 6 e domenica 7 febbraio 2010 le repliche de “L’apocalisse rimandata, ovvero benvenuta catastrofe” con l’attore lombardo Giulio Cavalli, annunciamo che il Teatro Oscar, martedì 9 febbraio, dalle ore 20,30 sarà “APERTO PER MAFIA”.

Una speciale serata, aperta al pubblico, per manifestare piena solidarietà e vicinanza all’attore Giulio Cavalli, già in passato vittima di minacce e sotto scorta da più di un anno per i suoi spettacoli – inchiesta sulla mafia a Milano, ma anche per riaffermare un principio essenziale: il teatro non si tocca!

Ad aderire alla serata “APERTI PER MAFIA” sono stati per ora Paolo Rossi, Dario Fo, Eugenio Finardi, Enzo Iannacci, Marco Balbi, Maddalena Crippa, Flavio Oreglio, Walter Leonardi, Renato Sarti, Gian Carlo Dettori, Massimo De Vita, Andrèe Ruth Shammah e altri esponenti dei teatri milanesi. Sarà presente l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Massimiamo Finazzer Floris.

Tutti uniti intorno a Giulio Cavalli che metterà in scena il suo lucido e stralunato testo teatrale “L’apocalisse rimandata ovvero benvenuta catastrofe”.

Invitiamo tutti i teatranti di Milano ad intervenire: inviateci un’adesione per completare la scaletta per la serata di martedì 9 febbraio 2010. Vi aspettiamo con uno sketch, una testimonianza, un intervento in difesa del “teatro civile”, della libertà d’espressione al di là di ogni intimidazione.

Per aderire all’iniziativa:
Andrea Perrone – info@tieffeteatro.it – 0236503740 – cell. 3895149261
Maddalena Peluso – stampa@tieffeteatro.it – cell. 3406968133

[cs] Milano, 23 proiettili davanti il Teatro Oscar, di scena uno spettacolo di Giulio Cavalli.

Questa sera, presso il Teatro Oscar di Milano, sarebbe dovuta andare in scena la replica dello spettacolo “L’apocalisse rimandata, ovvero benvenuta catastrofe” dal testo di Dario Fo e messa in atto dall’attore lodigiano Giulio Cavalli.

L’evento, però, è stato sospeso. Nel pomeriggio il direttore di sala ha rinvenuto nella striscia di parcheggio per auto davanti al teatro, sito in via Lattanzio 58, 3 proiettili inesplosi che, in seguito ad un controllo effettuato dalla Digos, sono diventati 23. Sul posto sono giunte le forze dell’ordine. Il ritrovamento è stato subito collegato allo spettacolo dell’attore lombardo Cavalli, vittima già di altre simili “attestazioni di disistima” da parte della criminalità organizzata e già sotto scorta da diverso tempo.

Lo stesso attore ha poi spiegato dal palco del teatro le ragioni dell’annullamento al pubblico già seduto in sala.

“Sicuramente a queste condizioni – spiega Giulio Cavalli – non ho più la tranquillità di poter fare il mio lavoro. Considero troppo importante il contatto con il pubblico e non ho nessuna intenzione di perderlo. Non riesco a concepire che la mia vita e soprattutto il mio lavoro debbano essere così duramente stravolti da questi eventi.”

“Avrei voluto vederli questi omuncoli mentre gettavano a terra la loro viltà scambiandola per coraggio. Avrei voluto vedere il loro sguardo vuoto mentre pensavano di compiere un gesto importante.”

“Vorrei solo che non si parlasse più di coincidenze e che tutti cominciassero a capire che questi segnali sono pericolosi e lo sono perchè coloro che li causano si sentono talmente impuniti da non preoccuparsi minimamente delle conseguenze delle loro azioni. A questo punto- conclude Cavalli- continuerò a pretendere da me stesso e dagli altri che il diritto (dovere) di lavorare mi sia garantito.”

Rimandata ai prossimi giorni la riprese delle repliche dello spettacolo. Le informazioni saranno reperibili sul sito ufficiale del TieffeTeatro (www.tieffeteatro.it) e sul sito di Bottega dei mestieri teatrali (http://www.teatronline.com/ ).

Ufficio Stampa

Giulio Cavalli

www.giuliocavalli.net

Il fallito attentato a Crocetta è la foto della loro indegnità

Le notizie dell’ultimo ed ennesimo attentato pianificato ai danni del sindaco di Gela e deputato al Parlamento Europeo Rosario Crocetta  dimostrano, se ce ne fosse bisogno, la pavidità e la bassezza umana della mafia gelese di fronte alla schiena dritta e lo sguardo fiero della buona politica per la legalità coltivata con impegno e senza proclami.

Con Rosario ho l’onore di avere cominciato una battaglia politica e culturale contro questo cancro indegno che avvelena il nostro paese nascondendosi tra le pieghe dell’indifferenza e dell’irresponsabilità.

Con Rosario ho imparato a sopportare le difficoltà della mia vita violentata nella tranquillità fino a costringermi all’essere scortato, osservando la sua dignità nell’affrontare i pericoli a cui e’ quotidianamente esposto.

Con Rosario ho capito l’importanza di essere vigili, prima che vigilati.

Per questo lo abbraccio restituendogli tutta la forza che mi ha sempre assicurato. Sappia la mafia gelese (che sia Stidda o Cosa Nostra) che quest’ultimo ululato vigliacco ci rafforza nella nostra voglia di contrastarla, raccontarla e rinchiuderla nella latrina che e’ l’unico suo luogo possibile, con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione a dispetto di  qualsiasi pallottola e qualsiasi bomba; in Italia, in Sicilia, e personalmente ancora di più nelle pieghe lombarde in cui tenta malamente di nascondersi. Sappiamo i nomi, sappiamo le facce, e da oggi le urleremo ancora più forte. Senza paura.

Giulio Cavalli

Giulio Cavalli e Luigi De Magistris a Milano per aprire la campagna elettorale

Giovedì 21 gennaio alle ore 21:00 presso lo SPAZIO GUICCIARDINI in via Macedonia Melloni 3 a Milano, si apre la campagna elettorale di GIULIO CAVALLI per le Elezioni Regionali 2010 “LA BELLEZZA DI UN IMPEGNO”.

con

LUIGI DE MAGISTRIS

Presidente della Commissione per il Controllo dei Bilanci presso il Parlamento Europeo

e

GIULIO CAVALLI

attore, scrittore e regista candidato alle elezioni regionali 2010 nelle province di Milano e Varese


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