Vai al contenuto

Comunicati stampa

Cavalli: “Lo sciopero con indennità dei leghisti”

Consiglio paralizzato e cittadini doppiamente beffati.

Formigoni, se ci sei batti un colpo

Uno sciopero con indennità davvero non si era mai visto. E invece lo sta facendo in Consiglio regionale nientedimeno che la Lega Nord, la stessa del famoso slogan “Roma ladrona”. I suoi eletti si presentano nelle Commissioni, firmano in modo da assicurarsi la diaria e poi se ne vanno, paralizzando l’attività consiliare e bloccando tutti i provvedimenti sull’assestamento di bilancio. Che si sa, di un qualsiasi governo, è  il punto politico fondamentale, la traduzione in atti delle linee programmatiche, il termometro dell’alleanza.

Questa vicenda compone dunque due aspetti.

Innanzitutto, la totale mancanza di rispetto dei consiglieri leghisti per i cittadini e i lavoratori, doppiamente beffati. Perché in tanto parlare di riduzione dei costi della politica, qui manca addirittura il prerequisito dell’assunzione di responsabilità nei confronti del ruolo e degli impegni istituzionali.

E poi la tenuta di questo centrodestra. Che, dietro la nota pittoresca dei reciproci dispetti e affossamenti, proprio non c’è più.

Forse è ora che il Presidente Formigoni esca dal centocinquantacinquesimo piano del suo palazzo e ci illumini su quanto sta accadendo alla sua maggioranza.

Milano, 6 luglio 2011

 

CAVALLI: NEL VARESOTTO LA ‘NDRANGHETA C’È. ORA COSTRUIAMO L’ANTIMAFIA

NEL VARESOTTO LA ‘NDRANGHETA C’È. ORA COSTRUIAMO L’ANTIMAFIA

A partire da una Commissione regionale che trasformi in azione politica il lavoro di forze dell’ordine e magistratura

Dichiarazione di Giulio Cavalli,

consigliere regionale Sinistra Ecologia Libertà

“Le condanne inflitte ai componenti della Locale di ‘ndrangheta di Legnano e Lonate Pozzolo sanciscono – se ancora ce ne fosse bisogno – l’esistenza della mafia organizzata nella zona del varesotto dove per troppi anni si è pensato che tutti i segnali fossero solo ‘pittoreschi’ accanimenti di pochi.

Oggi si può dire che Vincenzo Rispoli, Emanuele De Castro, Nicodemo Filippelli, Pasquale Rienzi, Antonio Esposito, Ernestino Rocca e Fabio Zocchi sono stati il virus che ha inquinato la convivenza civile ed economica di quei territori.

Ma, sancita la mafia raccontata nelle carte dell’operazione Bad Boys, è anche il momento di creare l’antimafia che spezzi una volta per tutte le catene della disinformazione e dell’indifferenza, che per troppo tempo sono state gli alleati migliori della ‘ndrangheta in loco.

C’è da costruire una Lombardia che conosce, studia e combatte la criminalità organizzata chiamando tutti alle proprie responsabilità: amministratori, comitati, cittadini, scuole e piazze. Perché arrivi la condanna migliore: sappiano, cioè, che per loro non c’è più posto. Magari partendo con una strutturata e seria commissione in Regione che si faccia carico di trasformare in azione politica l’immane lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura”.

—————————————————————————-

Consiglio Regionale della Lombardia

Ufficio stampa Sinistra Ecologia Libertà

Manuela Della Nave

02.67486218 333.8355484

GIULIO CAVALLI LASCIA IL GRUPPO ITALIA DEI VALORI: “SI DIVIDONO LE STRADE, NON I VALORI COMUNI”

Milano, 1 luglio 2011 – “Abbiamo fatto un percorso insieme all’interno del Consiglio Regionale in un anno lungo, faticoso e ricco di soddisfazioni. Oggi le diverse sensibilità ci spingono ad un gesto di chiarezza, dividendo le nostre strade ma non i valori che ancora ci accomunano”. Con queste parole Giulio Cavalli annuncia di lasciare il Gruppo Italia dei Valori del Consiglio regionale lombardo.

“Rispettiamo la scelta di Giulio Cavalli di indirizzare il suo impegno all’interno di un altro partito, consapevoli che continueremo a ritrovarci dalla stessa parte nelle future battaglie”, è il commento del Capogruppo regionale dell’Italia dei Valori, Stefano Zamponi.

“La stima e il rispetto reciproci – sottolinea il consigliere IdV Francesco Patitucci non vengono e non verranno meno anche nel prosieguo del lavoro”.

“Giulio Cavalli ha rappresentato e rappresenterà una risorsa, a prescindere dalla collocazione all’interno dell’aula consiliare – aggiunge il consigliere IdV Gabriele Sola -. La sua generosità nel combattere battaglie vitali per la legalità e contro tutte le mafie ne fa un alleato di riferimento, oggi come ieri”.

 

Gruppo Italia dei Valori

Consiglio regionale della Lombardia

 

COSTI DELLA POLITICA. CAVALLI: “OGGI SOLO UN PRIMO PASSO DEL CONSIGLIO REGIONALE CONTRO LE DISEGUAGLIANZE

Milano, 28 giugno 2011 –   “E’ solo un primo passo, non è che l’inizio”. Così Giulio Cavalli, consigliere regionale, commenta l’approvazione all’unanimità, da parte del Consiglio regionale lombardo, della mozione presentata per ridurre i compensi dei consiglieri regionali ed eliminare completamente il vitalizio spettante ad ogni consigliere e l’indennità di fine mandato (poi emendata, in fase di discussione, con l’impegno ad elaborare, entro la fine dell’anno, un progetto di legge per rivedere e ridurre compensi, indennità di fine mandato e vitalizi).

“Oggi il consiglio regionale, con le spalle al muro, non ha potuto bollare come populista e demagogico il tema dei costi della politica – continua Cavalli -, ma ha dovuto ammettere la profonda diseguaglianza che sta dietro l’attuale sistema dei vitalizi e delle indennità di fine mandato dei consiglieri regionali”.

“La nostra mozione è servita per trasformare l’argomento da rivendicazione di piazza a tema politico, con un impegno concreto sul tavolo. Da parte nostra – conclude Cavalli – vigileremo e pungoleremo affinché si arrivi, il prima possibile, a portare in Aula un progetto di legge per livellare verso il basso i costi, consapevoli che è il momento giusto perché anche la gente al di fuori del Consiglio regionale continui a mobilitarsi per tenere alta l’attenzione”.

RIFIUTI NAPOLI, CAVALLI E ALFANO: “DE MAGISTRIS ISOLATO, DOVE SONO BIG DEL CENTROSINISTRA?”

RIFIUTI NAPOLI, CAVALLI E ALFANO (IDV): “DE MAGISTRIS ISOLATO, DOVE SONO BIG DEL CENTROSINISTRA?”
PALERMO – 24 GIU – “Il vento nuovo del cambiamento è testimoniato dalla preoccupazione che Luigi de Magistris ha non per la sua immagine, ma sopra ogni cosa per la salute dei napoletani sommersi dai rifiuti. Per la prima volta un sindaco cerca una soluzione vera e rapida infischiandosene degli attacchi strumentali e affrontando di petto i boicottaggi ad ogni livello, pensando solo e soltanto alla ‘sua’ Napoli”.
Da Sonia Alfano, parlamentare europeo, e Giulio Cavalli, consigliere regionale della Lombardia, arriva un sostegno totale all’operato di Luigi de Magistris nell’ambito dell’emergenza rifiuti. I due politici eletti con Idv chiedono ai compagni di partito e ai sostenitori di Luigi di non abbandonarlo in un momento così difficile.
“A Napoli ora serve un cambiamento individuale. Serve – dicono i due politici – la collaborazione di tutti. Per fortuna è venuto a galla il pilotaggio della crisi rifiuti, con i clan che gestiscono il caos e sobillano i cittadini alla rivolta. E’ evidente infatti l’interesse della camorra ad ostacolare ogni progetto alternativo e che guardi alla raccolta differenziata: quest’ultima non è solo un svolta ambientale, ma puramente antimafiosa”.
“A fronte del silenzio complice del Governo, che non muove un dito per risolvere la situazione proprio per lasciare tutto sulle spalle di un sindaco che certo non può avere gli stessi mezzi e lo stesso potere di un esecutivo, ci auguriamo – concludono Alfano e Cavalli – che gli “amici” di Luigi  e tutti i big del centrosinistra che lo hanno sostenuto al ballottaggio, facciano tutto quello che in loro potere attraverso gli strumenti istituzionali e parlamentari, e che lo facciano prima che la situazione degeneri e che de Magistris paghi a caro prezzo una mala-amministrazione ventennale”

Abbiamo portato Freedom Flottilla in Regione Lombardia

Purtroppo non posso essere presente quest’oggi alle 13.30 alla Sala Stampa di Regione Lombardia per la conferenza stampa di Maria Elena Delia (Coordinatrice di International Solidarity Movement Italia e Freedom Flottilla Italia) e Francesco Giordano (Coordinatore di Freedom Flottilla e Forum Palestina). Voglio essere comunque presente con queste poche righe perché credo che oggi con questo incontro si recuperi finalmente quello spirito di equilibrio, pluralità di voci e apertura d’angolo che in molti hanno chiesto in queste ultime settimane. Partiamo subito da un punto fermo: il racconto di pochi esagitati che boicottano la manifestazione L’Israele che non ti aspetti: Unexpected Israel per aprioristiche questioni di bile e odio è un’immagine che vende solo sulle bancarelle del giornalismo più superficiale e banalizzante. Regione Lombardia e gli enti promotori hanno tutto il diritto di organizzare (assumendosene tutte le responsabilità politiche ) gli eventi che ritengono più opportuni ma non hanno il diritto di tacere e sottrarsi alle legittime richieste di chi (più o meno consapevolmente) ne paga il conto. Abbiamo chiesto a Regione Lombardia i termini contrattuali ed economici di questa manifestazione e non abbiamo ricevuto nessuna risposta: un silenzio che (a ridosso dell’evento) non aiuta a sciogliere le riserve tecniche e politiche, prima ancora che ideologiche.

Se il diritto-dovere alla pluralità è un atto di intelligenza e sensibilità politica; parlando di Israele (e Palestina) diventa un obbligo umanitario. Perché, credo, che non ci si possa non interrogare sulle decine di leggi che discriminano direttamente e indirettamente il milione e mezzo di Palestinesi che vivono al suo interno, perché non ci si può non interrogare sull’esistenza ancora oggi di leggi israeliane che vietano il matrimonio interreligioso (che rimanda subito al Sudafrica e all’Apartheid), ed il ricongiungimento famigliare nei matrimoni che riguardino Palestinesi orginari da Israele e Territori Occupati. Perché questi giorni potrebbero essere per l’occasione di discutere di una legge (Law of Return, 1950) che sancisce che qualsiasi cittadino ebreo nel mondo possa ricevere automaticamente la cittadinanza israeliana, mentre lo proibisce ai palestinesi che in quelle terre possiedono ancora parenti, case, terre, in contravvenzione con il diritto internazionale che prevede il Diritto al Ritorno dei profughi, riconosciuto in molteplici risoluzioni ONU. Perché nel nostro ruolo politico dobbiamo prendere posizione sull’identificazione religioso/razziale nella carta di identità, attraverso un codice numerico, che vige in Israele (e che ciclicamente qualche esagitato minaccia anche in Italia).

Per questo (o per i 2500 minori arrestati e i 1500 civili uccisi) oggi più che mai ritengo che sia un mio dovere dare voce proprio all’interno di Regione Lombardia anche all’altro volto. Perché mi ostino a non accettare il silenzio imposto ad una delle parti e perché credo che il mio dovere istituzionale e politico sia proprio dare voce.

In una Regione Lombardia che non ha speso un minuto per la morte di Vittorio Vik Arrigoni (se non nelle bave di qualche corsivo) mi piace pensare che la Freedom Flottilla simbolicamente salpi proprio da qui.

Giulio Cavalli

Ballottaggio Milano. Cavalli: “L’accattonaggio politico e la compravendita dei voti”

COMUNICATO STAMPA
In seguito alle ultime dichiarazioni del centro destra, il consigliere regionale, Giulio Cavalli afferma: “Dispiace vedere esponenti di governo e di Regione Lombardia prestarsi a questi ultimi giorni di campagna elettorale costruiti su un procurato allarme costante che tocca o i rom o le moschee o la liberalizzazione delle droghe o fantomatiche invasioni unniche”.
“Vedere il Presidente del Consiglio regionale Davide Boni – continua Cavalli –  non prendere le distanze dai deliri del suo compagno di partito Borghezio che dichiara “che i fondamentalisti islamici, in primis Al Quaeda e lo stesso Al Zawahiri, sarebbero felicissimi se a Milano la Lega dovesse perdere e Pisapia diventasse sindaco”, dà perfettamente la temperatura di come la Moratti sia l’inutile fermacarte di accordi di potere che non possono permettersi di non riuscire a mantenere gli impegni. Dispiace altresì notare come i leghisti, da sempre in prima linea contro gli accattoni milanesi, si dimostrino, insieme al loro capocomico Berlusconi, i nuovi inventori dell’accattonaggio politico fatto da sconti sulle multe prese o qualche posto da usciere in un palazzo, qui a Milano, che c’entri una cosa qualsiasi con un ministero”.

“Moratti e De Corato ci spieghino – aggiunge il consigliere regionale – che differenza c’è tra rastrellare voti scontando 50 euro di multa nella città dell’Ecopass e offrire 50 euro per un voto fotografato con il telefonino giù a Scampia”.

“Continuando di questo passo – conclude Cavalli – basterà dare il microfono in prima serata ad un esponente del governo perché si facciano del male da soli”.

 

‘ndrangheta/ Cavalli: a Brescia la mafia non esiste, ma i Fortugno sì

‘ndrangheta/ Cavalli (IDV): a Brescia la mafia non esiste, ma i Fortugno sì

A margine della sua partecipazione alla manifestazione davanti al Tribunale di Brescia il consigliere regionale di Idv Giulio Cavalli afferma che  le condanne di primo grado a 10, 6 e 4 anni di reclusione dicono che chi ha additato i fratelli Fortugno come inquinatori organizzati del vivere civile imprenditoriale bresciano non può più essere definito visionario.

“Marcello, Rocco e Gaetano Fortugno si contrappongono – continua Cavalli – a quella società civile che dopo la manifestazione di oggi (e con le condanne inflitte) vuole dire ad alta voce che per loro, così come per le altre famiglie che inquinano le nostre zone, a causa dei loro metodi di fare business non c’è più posto e non saranno più tollerati”.

Dice il consigliere Cavalli che “questa sentenza è l’apertura di un percorso che deve obbligare i cittadini ad essere più consapevoli e a prendere una posizione netta di fronte a reati dal retrogusto mafioso”.

“Del resto, aggiunge Cavalli, nonostante la desolante esibizione di uno dei fratelli Fortugno che, come nelle peggiori commedie ha dichiarato che a Brescia la mafia non esiste, oggi a Brescia sappiamo che esistono i Fortugno”.

“La sentenza di primo grado proietta l’immagine di un intreccio di malaffare e criminalità diffuso sul territorio bresciano che, però, è già accaduto. E’ necessario arginare ciò che sta accadendo ora e che le carte giudiziarie non possono dirci”.

 

 

In scena a Cesano Boscone, ma con riserva

Questa sera sarò in scena con lo spettacolo A 100 PASSI DAL DUOMO nel Comune di Cesano Boscone (Mi), per un’iniziativa in occasione della Giornata della Legalità.

Andrò in scena con la solita gratitudine verso il mio pubblico e tutte le persone che seguono i nostri spettacoli e le nostre tourné. Alcuni giorni fa sono venuto a conoscenza di contatti, negli ultimi anni a Cesano Boscone, tra alcune persone della Pubblica Amministrazione e imprenditori legati alla ‘ndrangheta.

Al di là dei profili giudiziari e delle soggettive valutazioni politiche rivendico il mio diritto e il mio dovere (soprattutto oggi, in Lombardia) di difendere il valore dell’opportunità.

Per questo ritengo opportuno essere in scena per il pubblico, per chi si è adoperato nell’organizzazione della serata e soprattutto per il rispetto al mio lavoro ma altresì ritengo doveroso rinunciare al mio cachet pattuito con l’Amministrazione Comunale per marcare la distanza da comportamenti e ombre inopportune che mi auguro vengano presto dissipate.

 

Riportiamo un intervento di David Gentili, consigliere milanese del Partito Democratico e membro del Comitato Antimafia, pubblicato sul proprio blog.

Tratto da: www.davidgentili.it

D’Avanzo non si difenda sui giornali, ma davanti ai garanti del Partito

Alcune intercettazioni telefoniche richiamate in un’informativa della Dia narrano di contatti tra Alfredo Iorio, Presidente di Kreiamo condannato ad un anno e 6 mesi, patteggiati, per associazione mafiosa e Vincenzo D’Avanzo Sindaco di Cesano Boscone.

A seguito di queste notizie il Centrodestra di Cesano ha presentato una mozione di sfiducia al Sindaco. La Federazione delle sinistra ne chiede le dimissioni.

Ho letto con attenzione la lettera del Sindaco D’Avanzo inviata a L’Incontro, periodico on-line di Cesano Boscone, a seguito di un articolo che raccontava i contenuti delle intercettazioni.

Mi colpisce una frase: “Perché in oltre due anni e mezzo da quei fatti non ho mai (e ripeto MAI) ricevuto neanche un’informazione di garanzia da parte della magistratura.”

Qui non si sta parlando di responsabilità penali. Qui si parla di questioni che riguardano le eventuali responsabilità politiche.

Se dovessimo aspettare gli avvisi di garanzia o i rinvii a giudizio, oppure la Cassazione, per sapere se un amministratore amministra correttamente, saremmo spacciati.

Dalle intercettazioni del gennaio 2009 emerge che D’Avanzo chiede a Iorio di aiutare una persona che sta cercando lavoro, in quelle del maggio 2009 D’Avanzo chiede aiuto a Iorio per la vicenda della Demas e per l’opposizione che ha incontrato in Consiglio nel portare la richiesta dei proprietari di aumentare la superficie commerciale in un consiglio straordinario prima delle amministrative.

Tre sono le domande: è giusto che un Sindaco chieda ad un imprenditore di assumere una persona? Come faceva D’Avanzo a non conoscere chi era e di cos’era accusato Alfredo Iorio?
Come faceva a non conoscere il vice Presidente della Kreiamo Andrea Madaffari figlio di Domenicantonio (salumiere a Cesano) coinvolto nel rapimento Rancilio (morto durante il sequestro), insieme ad esponenti delle cosche Mammoliti e Sergi e cugino di Salvatore Madaffari ucciso nella notte tra il 22 e il 23 settembre del 1979 a Buccinasco, mentre era in compagnia di Saverio Sergi, vero obiettivo dei killer?

Provo a rispondere alla seconda. Secondo me è impossibile non sappia chi è Alfredo Iorio e che non sappia che è implicato nel riciclaggio dei beni delle famiglie Barbaro, Papalia.

Durante la commissione Affari istituzionali del Consiglio Provinciale del 23 febbraio 2009 (ben tre mesi prima delle intercettazioni che riguardano la Demas), viene resa pubblica la relazione che il 27 novembre 2007 Ferdinando Pomarici, procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Milano, consegna alla Commissione parlamentare Antimafia presieduta da Francesco Forgione.
La relazione produce effetti dirompenti: le opposizioni in Consiglio provinciale chiedono le dimissioni di Bruna Brembilla, allora assessore in Provincia e Penati riesce ad arginare le richieste perché Minale gli comunica che il procedimento, che coinvolge la Brembilla, citato da Pomarici, viene archiviato il 2 dicembre 2008.
Nella relazione antimafia, resa pubblica, viene scritto che Alfredo e Andrea Iorio insieme al padre Achille possedevano l’Immobiliare Iorio, alla quale è stato, nel 2007, ceduto tutto il capitale della Immobiliare Buccinasco, azienda legata ai Barbaro: Salvatore Barbaro coniugato con Serafina Papalia figlia di Rocco Papalia, era titolare del 90 % delle quote della Immobiliare Buccinasco.

Non è possibile che il Sindaco di Cesano Boscone non sappia nulla del documento che viene distribuito in aula. Tre mesi dopo decide ugualmente di riconoscere a Iorio il ruolo che gli può permettere di portare a casa la delibera Demas prima della chiusura del mandato e gli chiede un favore: convincere un consigliere di opposizione a non opporsi.

Nelle motivazioni della sentenza che ha portato a fine ottobre 2010, alla condanna a sei anni per associazione mafiosa di Andrea Madaffari vice di Iorio nella Kreiamo, si ricorda che presso la Kreiamo ha luogo anche “la famosa riunione del 16 settembre 2008, in cui gli indagati Madaffari e Iorio con i loro collaboratori discutono di contabilità occulta e pianificano la strategia da seguire con gli inquirenti, per distogliere i sospetti dal loro operato e creare una barriera artificiosa tra la stessa Kreiamo e i Barbaro.”

A questo punto e da ottobre che lo chiediamo e lo chiediamo con insistenza: perché D’Avanzo non ritira le deleghe a Francesco Francica, attuale assessore al Bilancio della sua Giunta, Presidente del collegio dei revisori della Kreiamo dal 9 luglio 2007 e restato in carica, si legge nel Cerved del 28 ottobre 2010 fino all’approvazione del bilancio, il 31 marzo 2010.

D’Avanzo dice: “esercitava un controllo legale sui conti e non aveva alcun incarico e controlli nelle società del gruppo. Essendo un professionista di indubbia capacità, onestà e preparazione, il commissario giudiziale nominato dalla Procura della Repubblica ha voluto respingere le sue dimissioni, chiedendogli di rimanere al suo posto.”

Della contabilità occulta Francica non se n’è accorto. Lo stesso Francica, per rispettare pienamente l’Istituzione che rappresenta, dopo le gravissime accuse e le condanne a Presidente e vice Presidente di Kreiamo, dovrebbe togliere di imbarazzo la Giunta e dimettersi.
Le dimissioni possono, al limite, essere interpretate in questa accezione: non sono colpevole, neanche dell’accusa di aver interpretato il mio ruolo con superficialità, ma non voglio che la Giunta di Cesano Boscone venga continuamente messa in discussione a causa mia.

E poi un’ultima questione. È mai possibile che noi (inteso consiglieri comunali del Pd) non si possa attaccare Fabio Altitonante, Consigliere comunale e assessore in Provincia, enfant prodige della destra milanese, che nella stessa informativa della Dia viene citato in più di un passaggio, intercettato telefonicamente e ambientalmente negli uffici della Kreiamo, finché non si fa chiarezza a Cesano?

Al momento ritengo un rinvio dell’intera questione, alla valutazione del Collegio dei garanti del Partito Democratico la traiettoria più breve ed efficace, nello stesso interesse del Sindaco D’Avanzo. Ciò deve accadere nel più breve tempo possibile, pochi giorni e comunque prima che la mozione presentata dal Centro destra cesanese venga portata in aula.

Ospedale di Rho. Cavalli (IdV): “Formigoni vigili di più sugli ospedali e si occupi meno della spartizione delle nomine”

Ospedale di Rho. Cavalli (IdV): “Formigoni vigili di più sugli ospedali e si occupi meno della spartizione delle nomine”

Milano, 8 marzo 2011 – Dal 2009 al Gennaio 2010, presso l’unità operativa Chirurgia Generale V dell’ospedale di Rho, si sono verificati trenta casi di presunta malasanità. “E’ veramente inconcepibile che in una Regione che si vanta di essere la migliore nel campo sanitario –afferma il Consigliere regionale dell’Italia dei Valori Giulio Cavalli – in uno stesso ospedale pubblico della provincia di Milano siano stati eseguiti interventi sbagliati e siano state effettuate diagnosi completamente errate. Mi chiedo dove siano stati in tutti questi mesi i vigilanti della ‘buona’ sanità.”

In merito alle indagini che rivelano storie come quelle di Mohamad, 44 anni, che in seguito ad una operazione per infezione si ritrova una garza dimenticata nella fossa ischio-rettale, Cavalli aggiunge che “non è più possibile relegare queste gravi negligenze e colpevoli mancanze di professionalità all’episodio che, però, non rientra nella quotidianità. Forse il Presidente Formigoni dovrebbe vigilare di più sull’attività delle strutture sanitarie pubbliche e concorrere meno alla spartizione delle nomine dei vari direttori Asl che, tra l’altro, confliggono spesso con quel concetto di opportunità politica che in questa Regione è completamente dissolto.”

“La magistratura – termina il consigliere Giulio Cavalli – sicuramente farà luce sulle responsabilità penali che hanno condotto l’ospedale di Rho sulle prime pagine di cronaca di questa Lombardia che, nonostante gli slogan pubblicitari, sempre meno si staglia come eccellenza in campo sanitario.”