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Ciau Cècu

Oggi é morto Cècu Ferrari, al secolo Antonio. Cècu mi ha insegnato che il professionista è chi professa i propri valori e il proprio credo sul palco. E con quelle sue mani da osteria lodigiana senza sofismi mi ha raccontato com’è bello e importante tenere la testa sulle spalle, appena chiuso il sipario. Se n’è andato sulla sua luna che amava tantissimo nelle parole masticate in lodigiano. Mi mancherà la tua straordinaria e poetica normalità, Cècu. Lodi oggi ha uno spicchio di cuore e di memoria in meno.

La migliore risposta a Martone

È di un ventottenne sfigato non laureato. Ed è anche un bel suggerimento di politica. Io non sono nessuno, non rappresento nessuno, non faccio parte di nessuna associazione studentesca, sindacale, di protesta, nessun movimento, nessuna avanguardia. Eppure nelle vene dell’Italia pulsa un sangue fatto di un esercito di ragazzi e ragazze come me, senza genitori ai ministeri o ai comuni o alle province. Ragazzi che non faranno i notai perché i genitori sono notai, non faranno i medici perché i genitori sono medici, non faranno come i figli di avvocati che nonostante abbiano la facoltà di giurisprudenza nella loro città vanno a studiare fuori, in una Università più “facile” perché tanto poi hanno lo studio di famiglia con la scrivania e la targhetta già pronta. Nei treni regionali lavati da cima a fondo con UN secchio e UNO straccio con me ci sono migliaia, MIGLIAIA di persone che partono da casa col buio e tornano a casa con lo stesso buio, che fanno del treno il loro ufficio, la loro sala da pranzo, il loro luogo di studio. Persone che, come me, restano “intrappolati” in un treno nuovo di zecca in mezzo alla campagna senza che il personale dia loro una spiegazione e, dopo tre quarti d’ora vengono fatti scendere nella stazione di Cerignola Campagna al saluto di: “Prendente i prossimi treni che passeranno, non sappiamo quali”.
Il prete anti camorra Don Aniello Manganiello qualche giorno fa è venuto nella mia città per parlarci della sua esperienza a Scampia dicendo che il senso della politica è chiedersi “Cosa si può fare per risolvere questo?” , “Come usciamo da questo problema?” e non dire “Se a 28 non sei laureato sei uno sfigato”. Puntare il dito verso chi è rimasto indietro non è un comportamento da tenere in una società civile e democratica, è un comportamento da giungla. Berlusconi poco prima di farsi da parte ebbe il tempo di dire, a proposito della crisi: “In Italia i ristoranti sono pieni”. Sì, sono pieni da laureati e laureandi che fanno i camerieri.
La lettera completa su Repubblica.

Senza essere cattivo, il partito arancione di Majorino

Pierfrancesco Majorino (assessore al Comune di Milano, PD) in un’intervista di oggi dice che gli ultimi interventi della capogruppo dei democratici in Consiglio comunale Carmela Rozza sulle coppie di fatto (che non ritiene urgenti per non urtare la sensibilità dei cattolici) e sui professionisti dell’antimafia (per attaccare nemmeno troppo velatamente Nando Dalla Chiesa) sono state abbastanza sfortunate. Carmela Rozza è la stessa che vede bene a Milano una via Craxi. Majorino conclude dicendo: non c’è nessuna ragione perché il Pd, Pisapia e le persone che fanno riferimento a Pisapia facciano parte di due famiglie politiche, o di percorsi politici diversi. Io questo continuo a pensarlo: Giuliano Pisapia può rappresentare il Pd di domani. E penso questo anche di Nichi Vendola. Perché stare in case separate? per le tante Carmela Rozza in giro per l’Italia. Ad esempio.

Talentismo al posto di capitalismo

Sul forum Economia Finanza e Lavoro di SEL Silvana ci gira un articolo di Klaus Schwab, fondatore e presidente del World Economic Forum (WEF), il meeting che unisce i maggiori esponenti economici e politici. C’è poco da fare. È tutto il sistema ad essere sbagliato. Ma ancora non riusciamo ad imparare la lezione. A capire il messaggio che anche l’ultima crisi finanziaria ci ha lanciato. Il modello attuale non è più adatto a governare le dinamiche che ci circondano e il cambiamento in corso. Serve un processo, urgente, di trasformazione.
Il capitalismo dovrà lasciare spazio a un modello più orientato verso la responsabilità sociale. È l’unica strada per evitare calo della crescita economica, instabilità socio-economica, protezionismo e nazionalismo. “Dobbiamo riconoscere che risolvere i problemi, attraverso modelli datati e che ormai non reggono più, non farà altro che trascinarci sempre più verso il fondo”. Necessarie delle riforme, per raggiungere il passo con le trasformazioni in corso nella società. “Il capitalismo nella sua forma attuale non trova spazio nel mondo d’oggi”. “Il capitalismo deve essere sostituito dal “Talentismo””. “Non siamo riusciti ad imparare la lezione della crisi finanziaria del 2009. C’è bisogno di una trasformazione globale, urgente, che deve iniziare restaurando una qualche forma di responsabilità sociale”
. Ecco, il talentismo dovrebbe essere la nuova lobby vincente in Lombardia.

Il golpe su San Raffaele

La commissione d’inchiesta sul San Raffaele bloccata all’insediamento da Pdl Lega
La maggioranza si sceglie il presidente, che doveva essere espressione delle minoranze

La commissione regionale d’inchiesta sul San Raffaele, chiesta da tutti i gruppi di opposizione ad esclusione dell’Udc, si è arenata alla prima seduta, tenutasi oggi al Pirellone. PDL e Lega hanno infatti deciso di votare alla presidenza il consigliere dell’Udc Enrico Marcora, mettendo in minoranza il candidato delle indicato dalle opposizioni, Franco Mirabelli del PD. Sono state dunque violate la lettera e la sostanza dello Statuto, secondo il quale il presidente della commissione d’inchiesta deve essere “espressione delle minoranze”. Dura la protesta dei consiglieri di opposizione, che hanno annunciato l’intenzione di non partecipare ai lavori della commissione, non essendoci le condizioni.

I gruppi di PD, IDV, SEL e Partito Pensionati esprimono la loro posizione in una nota:
“Se l’intenzione di PDL e Lega era quella di ostacolare la commissione regionale d’inchiesta sul San Raffaele è evidente che hanno avuto successo. Non si è mai visto in oltre quaranta anni di vita del Consiglio regionale che la maggioranza si permettesse di scegliere il rappresentante delle opposizioni. Un vulnus molto grave alle regole democratiche e un pessimo precedente: si è voluto far valere i numeri della maggioranza contro una prerogativa garantita dallo Statuto alle opposizioni. È evidente che il consigliere Marcora si è con questo atto collocato al di fuori della minoranza consigliare, della quale non può in alcun modo essere rappresentante. È altrettanto evidente che Formigoni e la sua maggioranza sono preoccupati di ciò che la commissione potrebbe accertare. Ma se in questo modo la maggioranza pensa di addomesticare la nostra opposizione si sbaglia di grosso”.
Enrico Marcora ha comunicato immediatamente le proprie dimissioni. La commissione è ferma, priva di un presidente e delle condizioni per poter operare perché la maggioranza ha fatto mancare il numero legale.

Milano, 24 gennaio 2012

Torre Binario 21: passata la nostra mozione

“Oggi abbiamo portato la torre-faro della stazione Centrale con la protesta degli ex-lavoratori Wagon Lits in Consiglio. Ed è servito. Perché ora, insieme alla solidarietà, ci sono impegni concreti, in primis quello di attivarsi presso il Ministero dei Trasporti affinché si rivedano i servizi notturni nazionali in modo che siano garantiti con prezzi accessibili per la mobilità dei cittadini in tutto il Paese. Ai fini di un’approvazione unanime è stata necessario limare il testo iniziale della nostra mozione, ma abbiamo preferito portare a casa il risultato. Del quale possiamo dirci soddisfatti. Adesso non ci sono più soltanto i Sindaci a far sentire la propria voce. Anche Regione Lombardia è della partita nel sollecitare il Governo sulla vicenda e nel pretendere risposte organiche sia sul sistema dei trasporti che sul fronte dell’occupazione. In sostanza, con questo voto, l’Aula ha affermato con forza che il problema non riguarda soltanto i lavoratori sulla torre o quelli già ricollocati, ma rappresenta una questione nazionale. Rispetto a cui ha finalmente deciso di fare la sua parte”

Fallisce il varo della commissione d’inchiesta sul San Raffaele

Perché il consigliere dell’UDC Marcora decide di prestare il fianco alla maggioranza e si mette a servizio di PDL e LEGA. In breve, la presidenza (riservata ovviamente alla minoranza) viene assegnata a un consigliere eletto con i voti della maggioranza mentre noi avevamo indicato un altro candidato condiviso. Quindi la maggioranza formigoniana si elegge il presidente che dovrebbe frugare tra i loro amici e gli amici dell’UDC si infilano. Robe che la prima repubblica se le sognava. Anche perché Marcora è lo stesso che con modi simili si prese la presidenza della Giunta per le elezioni. Ricordate? Quella volta l’aveva aiutato proprio il PD. I casi della vita.

Sui forconi siciliani

L’amico Pietro propone una lettura non convenzionaleRivolta di popolo? In parte certamente si, vista l’evidente saldatura scattata in Sicilia fra ogni emergenza e categoria sociale e i due filoni portanti della “rivoluzione dei forconi”, coltivatori e camionisti. Contro il potere della Regione Sicilia (che ricordo essere una delle autonomie più forti del Belpaese)? Neanche per sogno. Contro i partiti che hanno sostenuto la disastrosa gestione del governo di Berlusconi? Ma non scherziamo. Tutti, e ripetiamo tutti, contro il governo Monti e le sue liberalizzazioni. E basta.

La bulimia verbale della Lega

E’ la prima cosa che mi è venuta in mente quando Anna Cirillo di Repubblica mi ha chiesto un commento per il suo pezzo sulla manifestazione della Lega di ieri a Milano. Perché ci farebbe un gran piacere vedere le manine alzate dei leghisti che buttino giù l’impero Formigoni e saremmo pronti a riconoscerne la coerenza. Ma parlare dei buoni propositi (sempre traditi) di leghisti sparsi sta diventando noioso e imbarazzante. Uno stomaco che riesce a digerire Cosentino (all’opposizione) non ha problemi nel digerire un Ponzoni mentre condivide le poltrone. Al massimo ci si mette a gestire la gastrite con una pillola e quattro urla in piazza il giorno successivo.