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Claudio Messora e Current

Claudio scrive una lettera aperta a Current Italia per spiegare le proprie ragioni (l’ha fatto anche nei commenti di questo sito) e parla della responsabilità di ‘sollevare’ il pubblico per rinegoziare i contratti. La sua lettera aperta è una richiesta di chiarimenti e di confronto di opinioni secondo la sua personale sensibilità ma con il solito obbiettivo di fare chiarezza. Il direttore Tessarolo promette un confronto che sarà interessante seguire.

E li chiamano zingaropoli

Al De Amicis sfilano stasera in sobrietà, cifra tradizionale della vecchia borghesia meneghina, giuristi come Valerio Onida, ex presidente della Corte Costituzionale, banchieri come Alessandro Profumo e Piero Schlesinger, economisti come Pippo Ranci, Fabrizio Onida, Marco Vitale e Mario Artali. E poi l’ex presidente della Consob Salvatore Bragantini con Rosellina Archinto, l’avvocato Cesare Degli Occhi con il collezionista d’arte Giuseppe Berger, il notaio Giuseppe Fossati con il filosofo Fulvio Papi, il designer Fulvio Ronchi con la pubblicitaria Annamaria Testa. Una folta pattuglia socialista e un pezzo del Nuovo Polo, rappresentato, tra gli altri, da Bruno Tabacci. I pericolosi uomini di Al Qaeda che vogliono una nuova Milano.

Strafare per farsi male

In una campagna elettorale come questi ultimi giorni a Milano non è difficile lasciare la sindaca uscente Letizia Moratti bollire nella povertà di proposta e nell’ostinata affezione alle bugie. Basta raccontare un programma che propone soluzione senza promettere rivoluzioni e coltivando la fiducia che sta crescendo in città. Soprattutto senza scadere nel “lassinismo” che vorrebbe obbligare tutti i candidati ad esibirsi per forza. In poche parole non attuare strategie suicide (come troppo spesso la sinistra è stata brava a fare) come questa.

Quando l’Arte si rifiuta

Roberto Innocenti è un illustratore famoso nel mondo e (come spesso succede) troppo poco conosciuto in Italia. Ha rifiutato l’occasione d’oro di partecipare alla Biennale di Venezia, la Biennale di Sgarbi con questa lettera: “Se la mia vita dipendesse da questo Stato che ufficialmente mi invita, il mio recapito sarebbe c/o Stazione Centrale. È all’estero che ho trovato casualmente e fortunatamente la dignità del lavoro, il rispetto e l’apprezzamento per la qualità e l’impegno, e la condizione più importante per pensare e produrre: la Libertà. In attesa che questo pittoresco Paese si decida ad attuare e rispettare i Principi e i Diritti della sua Splendida Costituzione, distintamente saluto e ringrazio”. Lo sdegno della bellezza.

Pisapia e la religione elettorale

Nella prima lettera di Giovanni 2:18 si legge: Figlioli, questa è l’ultima ora. Come avete udito che deve venire l’anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l’ultima ora.

Finora non ho mai pensato di trovarmi proprio nel mezzo dell’ultima ora. Per fortuna l’articolo di Rodolfo Casadei apparso su Tempi mi ha indicato la verità.

Mi scuso con tutti per non essermi accorto sin dall’inizio di sostenere l’anticristo come futuro sindaco di Milano. Mi dispiace ma, come si sa, i leoni travestiti da agnelli sono difficili da identificare.

Eppure nell’articolo di Casadei c’è qualcosa di poco chiaro.

Innanzitutto il giornalista confonde il peccato, parola, atto o desiderio contrario alla legge divina, con il reato che, invece, è contrario alla legge penale. Ricordo che il Presidente Silvio Berlusconi è sottoposto a procedimento penale perché accusato di aver commesso un reato e non perché si è perduto nel bosco come una pecorella smarrita. Il tentativo maldestro di spostare l’attenzione su un vizio privato e, quindi, non passibile di giudizio pubblico e di rimproverare i magistrati di essere semplicemente degli spioni è vergognoso. Don Virginio Colmegna, direttore della Caritas diocesana, indicando “il modo di propagandare stili di vita che irridono alla morale” con giustezza di buon pastore individua i comportamenti di un Presidente del Consiglio che non rientrano non solo nella morale cristiana ma neppure in quella laica. Agire nell’ombra della notte, poi, non è un’attenuante ma è ipocrisia, ossia un’aggravante morale.

L’attacco di Casadei a Don Colmegna, accusato di sostenere l’anticristo Pisapia, non termina con l’assurda difesa di Berlusconi, ma continua con un esame ridicolo sulla Lega Nord che, in fondo, non può “infettare” tutta la coalizione con il suo comportamento. Non commento e mi complimento per la raffinata valutazione politica che denota un’acuta capacità di analisi.

Ma arriviamo alla parte più interessante dell’articolo scritto da Casadei. Le accuse all’immorale Pisapia, secondo le quali il cattolico Don Colmegna non avrebbe dovuto sostenerlo contro Letizia Moratti, sono le seguenti: è favorevole alla legalizzazione degli spinelli, all’istituzione delle camere del buco per permettere agli eroinomani di autodistruggersi in santa pace, all’istituzione del registro comunale delle coppie di fatto, ai pacs, alla fecondazione assistita omologa ed eterologa, alla selezione eugenetica degli embrioni, all’eutanasia, all’aborto legalizzato e alla costruzione di moschee che, in un contesto come quello milanese, verrebbero egemonizzate dall’Ucoii, cioè dalla filiale italiana dei Fratelli Musulmani (i fondamentalisti che per primi hanno teorizzato lo Stato islamico retto esclusivamente dalla sharia).

La legalizzazione delle droghe leggere, la fecondazione assistita, la selezione eugenetica, l’eutanasia e l’aborto non sono certo di competenza comunale. Come si può tentare la delegittimazione di Pisapia parlando di materie che rientrano nella legislazione nazionale? Per il momento ricordo solo che, fortunatamente, l’interruzione di gravidanza è già regolarizzata da una legge nazionale ovvero dalla 194 del 1978 e che brandire ogni volta la spada della cristianità colpendo una normativa che esiste da 33 anni è grottesco.

Sulle altre pseudo accuse a Pisapia vi confesso di non aver trovato traccia nel programma della coalizione. Forse sono disattento, forse non conosco bene il lupo travestito da agnello che è il nostro candidato sindaco, ma mi sembra che prima di indicare gli altri come contrari alla morale cristiana bisognerebbe per prima cosa attenersi ad un principio evangelico fondamentale: la verità.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05/23/pisapia-e-la-religione-elettorale/113139/

Le risposte di Bresciani in commissione alle nostre interrogazioni

L’assessore Bresciani in Commissione Sanità

La Commissione Sanità, presieduta dalla Consigliera Sara Valmaggi (Pd), ha avuto un incontro con l’assessore Luciano Bresciani che ha risposto a tre interrogazioni presentate dal Gruppo dell’Italia dei Valori.
Per quanto riguarda le procedure ed i rimborsi ai cittadini lombardi che necessitano di ricoveri ospedalieri all’estero (primo firmatario Gabriele Sola), l’assessore ha ricordato le normative nazionali e regionali che regolano questo tipo di richieste e ha risposto che Regione Lombardia, dietro presentazione di giustificativi di spesa da parte dei cittadini ricoverati all’estero specialmente per cure oncologiche, oculistiche, ortopediche, cerebrali e per malattie rare, nel 2008 ha effettuato rimborsi per 1.300.000 euro, nel 2009 per 1,4 milioni, nel 2010 per circa 2 milioni di euro.
In merito agli interventi per ridurre l’alto tasso di tumori alla mammella e ai polmoni riscontrati in provincia di Lodi e risultanti da un’indagine dell’Asl riferita al biennio 2003/2004 (primo firmatario Giulio Cavalli), Bresciani ha sottolineato che le attività di prevenzione attuate dall’assessorato hanno portato a ridurre tra il 2004 a 2009 di circa il 14% i casi di tumori maligni e di circa il 7% i casi di tumore alla mammella.
In merito alla richiesta di delucidazioni sul caso della ristrutturazione di un appartamento di proprietà dell’ex ospedale Fissiraga di Lodi e utilizzato dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Lodi (primo firmatario Giulio Cavalli), l’assessore ha portato a conoscenza della Commissione una lettera con la quale il Direttore Generale Giuseppe Rossi precisa tra l’altro che l’appartamento in oggetto, per accordi sottoscritti da lungo tempo, è a disposizione della Diocesi per i consiglieri spirituali dell’ospedale. Non essendo abitato per decisione delle autorità ecclesiastiche, Rossi ne ha saltuariamente usufruito quando per motivi di servizio doveva trattenersi in città.
(r.)
Milano, 23 maggio 2011

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http://tinyurl.com/3dodja4

Incattiviti e disperati

C’è una forza fenomenale, e una grande dimostrazione di sicurezza, nella nonviolenza. Pisapia ha costruito il proprio successo sulla calma e sul sorriso. Uno stile di vita e di lotta politica che ha fatto presa su molti elettori moderati e di centrodestra. Spero che nessuno vorrà incrinare questo modello proprio alla vigilia del voto decisivo, accettando un terreno di scontro che è l’ultima speranza del centrodestra incattivito, disperato e bugiardo. Tutto il resto di Fabrizio Ravelli qui.

Ballottaggio Milano. Cavalli: “L’accattonaggio politico e la compravendita dei voti”

COMUNICATO STAMPA
In seguito alle ultime dichiarazioni del centro destra, il consigliere regionale, Giulio Cavalli afferma: “Dispiace vedere esponenti di governo e di Regione Lombardia prestarsi a questi ultimi giorni di campagna elettorale costruiti su un procurato allarme costante che tocca o i rom o le moschee o la liberalizzazione delle droghe o fantomatiche invasioni unniche”.
“Vedere il Presidente del Consiglio regionale Davide Boni – continua Cavalli –  non prendere le distanze dai deliri del suo compagno di partito Borghezio che dichiara “che i fondamentalisti islamici, in primis Al Quaeda e lo stesso Al Zawahiri, sarebbero felicissimi se a Milano la Lega dovesse perdere e Pisapia diventasse sindaco”, dà perfettamente la temperatura di come la Moratti sia l’inutile fermacarte di accordi di potere che non possono permettersi di non riuscire a mantenere gli impegni. Dispiace altresì notare come i leghisti, da sempre in prima linea contro gli accattoni milanesi, si dimostrino, insieme al loro capocomico Berlusconi, i nuovi inventori dell’accattonaggio politico fatto da sconti sulle multe prese o qualche posto da usciere in un palazzo, qui a Milano, che c’entri una cosa qualsiasi con un ministero”.

“Moratti e De Corato ci spieghino – aggiunge il consigliere regionale – che differenza c’è tra rastrellare voti scontando 50 euro di multa nella città dell’Ecopass e offrire 50 euro per un voto fotografato con il telefonino giù a Scampia”.

“Continuando di questo passo – conclude Cavalli – basterà dare il microfono in prima serata ad un esponente del governo perché si facciano del male da soli”.

 

Mozione per l’autonomia scolastica

La FAISAL (federazione delle scuole autonome lombarde) necessita di 5000 firme per protocollare presso Regione Lombardia la sua proposta di legge che lascerà alle scuole l’autonomia in scelte decisive come la stesura del calendario scolastico, la programmazione degli indirizzi di studio, il coordinamento del trasporto scolastico con gli enti locali e la costruzione dei piani territoriali. La Legge Bassanini del 1997, in realtà, ha teoricamente garantito l’autonomia scolastica, ma sino ad oggi le decisioni sono state prese a livello regionale attorno ai tavoli le scuole non siedono.

A sostegno della proposta di legge della FAISAL abbiamo proposto una mozione al fine di attivare Regione Lombardia per la predisposizione ed attuazione di strumenti idonei a garantire maggiore autonomia agli istituti scolastici.

MOZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA

PREMESSO CHE

tra i numerosi ambiti in cui la Legge Bassanini, meglio conosciuta come legge sulla semplificazione amministrativa, ha inteso esplicare il proprio raggio d’azione v’è anche quello del sistema  scolastico italiano, che viene organizzato sulla base di una rete di istituzioni scolastiche dotate di autonomia funzionale estendendo anche all’organizzazione scolastica il regime delle autonomie funzionali già introdotto, per esempio, per le università;

PREMESSO INOLTRE CHE

la legge Bassanini che ha inteso riformare il suddetto settore permette infatti alle scuole di gestire autonomamente l’organizzazione del servizio trasporti con gli enti locali, il calendario scolastico, la programmazione degli indirizzi di studio e la costruzione dei piani territoriali;

CONSIDERATO  CHE

nonostante tale legge, sia in vigore dal 1997,  di fatto, in Lombardia, quanto disciplinato dalla stessa non ha ancora trovato attuazione in una apposita legge regionale;

CONSTATATO CHE

quanto sopra determina che le decisioni vengono prese a livello regionale senza la partecipazione degli interessati, o meglio, dei veri e principali attori ovvero le scuole;

CONSTATATO INOLTRE CHE

auspicabile e doveroso sarebbe che gli istituti possano avere finalmente una riconosciuta autonomia, decisionale ed organizzativa, in scelte importanti e rilevanti per far sì che l’anno scolastico possa svolgersi nel miglior modo possibile in tutti i propri ambiti;

IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA DELLA REGIONE LOMBARDIA, ROBERTO FORMIGONI, LA GIUNTA REGIONALE LOMBARDA NONCHÈ IL CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO

ad attivarsi nella predisposizione ed attuazione di tutti quegli strumenti più idonei al fine di garantire una maggiore autonomia decisionale, funzionale e organizzativa agli istituti scolastici lombardi.

 

Milano, 24 maggio 2011

Giulio Cavalli (IDV)

Francesco Patitucci (IDV)

Gabriele Sola (IDV)

Stefano Zamponi (IDV)


Con Giuseppe Catozzella dentro un ‘Alveare’

Paolo Borsellino diceva di parlare di mafia ovunque, comunque. A Milano sarebbe da scrivere sulle bustine di zucchero, da urlare nelle casse del supermercato, da rendere straordinariamente ordinaria per darle una forma giustamente insopportabile. Il libro ‘Alveare’ di Giuseppe Catozzella ha dentro il suo io messo a nudo come può scriverlo chi ha l’umiltà dei forti: è la mafia delle periferie, nelle unghie mangiate dei piccoli imprenditori disastrati, nelle facce bolse di chi non ha nemmeno la piega del boss da copertina. E’ la faccia della mafia che non sta in copertina perché è diventata ‘quotidiana’ con tutta la metastasi che sta nel suo essere normalmente deglutita. In questa Milano narcolettica ci vorrebbe un ‘Alveare’ al giorno, come una pastiglia nel bicchiere dopo la colazione, perché il mal di testa non rischi mai di diventare insopportabile. E perché ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra siano gli unici clandestini a dormire sul nostro zerbino. Presentare ‘Alveare’ alle Feltrinelli in Duomo significa convocare una riunione di condominio della dignità. E non si può non votare. Lunedì 23 maggio ore 18. Libreria Feltrinelli P.zza Duomo. Con Giulio Cavalli e Alberto Nobili partecipa l’autore.