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caccia in deroga

Finalmente

Si smette con la caccia in deroga in Lombardia. Passano le pregiudiziali presentate da noi e quella di IDV e non se ne discute nemmeno. E non si tratta di essere ambientalisti, animalisti o qualsiasi altro “isti”, si tratta di una legge illegittima. Punto. Il resto è noia.

Abrogata la caccia in deroga. Siamo alle solite.

“In questi mesi, ancora una volta, in Lombardia si è potuto sparare a peppole e fringuelli in deroga alle normative, grazie al solito bel regalo per la lobby dei cacciatori confezionato a fine luglio da Lega e Pdl con l’aiuto dei filo-doppiette di Pd e Udc. Il provvedimento, che avevamo pesantemente contestato perché come ben noto a tutti avrebbe causato l’avvio di una procedura di infrazione da parte dell’Unione europea, era stato addirittura votato dalla maggioranza a scrutinio segreto per evitare responsabilità personali e scaricare le sanzioni sull’intera collettività. Oggi, di fronte alla certezza e alla consistenza della multa, i sostenitori della caccia in deroga si sono visti costretti alla marcia indietro e all’abrogazione di alcune parti della legge. Ma è tardi per gli uccellini abbattuti di fatto illegalmente. E resta anche il silenzio assordante delle mancate scuse ai cittadini lombardi per l’inutile spreco di tempo e di risorse. Ora ci auguriamo che ci si rimetta definitivamente in regola con le direttive europee e che a nessuno in Consiglio torni in mente di riproporre, la prossima estate, lo stesso irresponsabile e vigliacco teatrino”.

Cavalli (SEL) su nucleo anti bracconaggio di Brescia

REGIONE TUTELI IL NUCLEO ANTIBRACCONAGGIO DI BRESCIA DAGLI ATTACCHI DELLA LEGA
“Ha dell’incredibile che una forza politica rivolga pesanti attacchi al Corpo forestale dello Stato. Eppure è proprio quanto sta accadendo a Brescia, dove la Lega Nord raccoglie firme contro il Nucleo operativo antibracconaggio per impedirne l’attività in difesa del patrimonio faunistico.
Pensiamo che Regione Lombardia debba intervenire al più presto. E per questo abbiamo presentato un’interrogazione che chiede conto a Formigoni e agli assessori Raimondi e La Russa di quali misure concrete intendano mettere in atto per garantire il lavoro del Noa.
Nella provincia più ampia e a maggior densità venatoria d’Italia, il Nucleo antibracconaggio rappresenta un presidio fondamentale di contrasto alle pratiche di caccia illecite, a partire dall’uccellagione clandestina. Basti pensare che in vent’anni di attività gli agenti hanno sequestrato oltre 100 mila strumenti fuorilegge tra archetti, trappolone e reti, denunciando all’Autorità giudiziaria un migliaio di bracconieri.
Non sorprende che iniziative pretestuose come questa messa in atto dalla Lega trovino campo libero in un contesto istituzionale locale in cui si vuole a tutti i costi chiudere un occhio sui ripetuti reati commessi dal mondo venatorio. Ma tutto ciò è davvero inaccettabile.  
Regione Lombardia – che pur non si distingue per correttezza sul tema in questione regalando ogni anno alla lobby delle doppiette la caccia in deroga, nonostante le pendenti procedure di infrazione dell’Ue e le condanne della Corte di giustizia europea – ha il dovere di attivarsi. Ci dica cosa pensi fare e se non ritenga addirittura utile e opportuno rafforzare il Nucleo antibracconaggio con ulteriori unità operative”.

Milano, 7 novembre 2011

Lega bracconiera a Brescia: interrogazione per Formigoni

Lega Nord a Brescia contro il nucleo antibracconaggio: lavorano troppo e troppo bene. Da non credere ai propri occhi. Soprattutto per gli animalisti che avevano preso sul serio le promesse di qualche consigliere regionale. Sono curioso di ascoltare la risposta.

INTERROGAZIONE CON RISPOSTA IN COMMISSIONE EX ART. 116 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE

Al Signor Presidente del Consiglio regionale

Oggetto: situazione del Nucleo operativo antibracconaggio (NOA) nella zona del bresciano

I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI REGIONALI

PREMESSO CHE

il Corpo forestale dello Stato è la prima polizia ambientale d’Italia e il Nucleo operativo antibracconaggio (NOA) del Corpo forestale dello Stato è da sempre in prima linea nella lotta al bracconaggio;

PREMESSO INOLTRE CHE

tra le operazioni più importanti nel contrasto alla caccia illegale si può annoverare l’ “Operazione pettirosso”, iniziata anni fa, che ha finora portato alla denuncia di oltre 1500 persone per bracconaggio con reati contestati che vanno dall’abbattimento della fauna protetta all’utilizzo dei richiami elettromagnetici, dalla detenzione di fauna protetta all’uccellagione, dal porto abusivo d’arma all’utilizzo di mezzi di caccia non consentiti, nonché al maltrattamento di animali;

il Nucleo Operativo Antibracconaggio (N.O.A.) della Forestale contribuisce in modo determinante a contenere il gravissimo fenomeno dell’uccellagione clandestina praticata ogni autunno nella provincia di Brescia,in occasione della migrazione stagionale;

il NOA non si occupa direttamente dei cacciatori (sebbene ne abbia le competenze), ma durante il campo bresciano ‘operazione pettirosso’, lavora unicamente appostandosi su reti, archetti e trappoline. Secondo i dati, é soprattutto grazie all´impegno del NOA nell´identificare chi commette reato, che il fenomeno del bracconaggio é costantemente diminuito dagli anni ´90 a oggi;

gli agenti del NOA sono riusciti nel corso di 20 anni di attivitá a sequestrare circa 100.000 mezzi illeciti di caccia (archetti, trappoline, reti) e a denunciare all’Autorità Giudiziaria oltre un migliaio di bracconieri;

CONSIDERATO CHE

a Brescia sono centinaia di migliaia gli archetti e gli altri mezzi di cattura, in violazione della legge 157/92, sequestrati in questi anni dal CFS e dalle guardie venatorie volontarie delle associazioni ambientaliste come il WWF e la LIPU;

la Provincia di Brescia per storia e caratteristiche del territorio vede non solo la presenza di un numero consistente di cacciatori (circa 30.000), 1/3 dell’intera Lombardia, ma anche la diffusione di pratiche venatorie illecite;

per autorizzare l’abbattimento di mezzo milione di uccelli (caccia in Deroga e cattura di richiami vivi) il Consiglio Lombardo ha trasformato in Leggi quadro regionali per raggirare la normativa nazionale e per evitare i continui e sempre persi ricorsi al TAR e sono pendenti procedure di infrazione dell’Unione e condanne della Corte di giustizia europea per una gestione della caccia in deroga del tutto incompatibile con le norme comunitarie. (Inoltre, il 10 dicembre 2009 il Presidente della stessa Corte di Giustizia europea, con provvedimento urgente e straordinario, emette un´ordinanza contro la Repubblica Italiana chiedendole di sospendere l’applicazione dell’art. 4, primo comma, della legge regionale della Regione Lombardia 20 luglio 2008,Disciplina del regime di deroga“.);

VISTO CHE

L’Italia ha recepito con la Legge quadro 157/92 la Direttiva Uccelli (79/409/CEE), la selvaggina non è più ritenuta “res nullius” ma, in virtù della legge 157/92, è ritenuta “patrimonio indisponibile dello Stato”;

CONSIDERATO INOLTRE CHE

un assistente del Corpo forestale è rimasto vittima poche settimane fa di un incidente, fortunatamente non grave, causato da un cacciatore che, sparando, lo ha ferito alle gambe;

ATTESO CHE

è in atto da parte di rappresentanti della Lega Nord a Brescia una raccolta firme per impedire ai NOA la loro attività in difesa del patrimonio faunistico italiano. Tali esponenti politici attaccano in modo  pretestuoso e vessatorio gli agenti del N.O.A. al fine di vanificare l’operazione antibracconaggio. Tali dichiarazioni  non sorprendono in un contesto istituzionale provinciale in cui si vuole a tutti i costi chiudere un occhio sui ripetuti reati commessi dal mondo venatorio, facendo ricadere la colpa di persecuzione “ su quanti, volontari e agenti di polizia, non accettano, bensì contrastano con dedizione il diffuso bracconaggio;

ATTESO INOLTRE CHE

è necessario rafforzare il NOA e la presenza dello Stato in queste realtà dove la caccia illegale è ancora fortemente presente;

INTERROGANO IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 

LOMBARDA, ROBERTO FORMIGONI, LA GIUNTA REGIONALE LOMBARDA, L’ASSESSORE REGIONALE ALL’AMBIENTE, ENERGIA E RETI, MARCELLO RAIMONDI E L’ASSESSORE ALLA PROTEZIONE CIVILE, POLIZIA LOCALE E SICUREZZA, ROMANO LA RUSSA, PER CONOSCERE:

  1. quali siano le misure operative concrete che si intendono prendere al fine di assicurare un corretto, sicuro e proficuo lavoro da parte del NOA nella zona del bresciano ;
  2. quanti agenti si dedicano esclusivamente al controllo venatorio e antibracconaggio nella provincia più ampia e a maggior densità venatoria in Italia;
  3. se non sia utile chiedere che venga rafforzato con ulteriori unità il Nucleo Operativo Antibracconaggio in una zona, come quella di Brescia e provincia, in cui continui episodi di bracconaggio denotano la presenza continua della caccia illegale;
  4. quanti verbali vengono redatti in media da ciascuna guardia del nucleo ittico venatorio provinciale;
  5. se esistono agenti del nucleo ittico venatorio che non hanno mai redatto verbali;
  6. quanti di questi verbali siano attribuiti a ignoti

Milano, 2 novembre 2011

Giulio Cavalli (SEL)

Chiara Cremonesi (SEL)

Lega animalista. Contro l’Islam.

MACELLAZIONE RITUALE: CONTRO L’ISLAM, LEGA SI IMPROVVISA ANIMALISTA. MA FA MALE I SUOI CONTI

“La Lega è riuscita nell’improbabile impresa di mettere d’accordo la comunità islamica con la comunità ebraica, una parte della maggioranza con l’opposizione. Uscendo dall’Aula scornata”.
Così i consiglieri regionali Chiara Cremonesi, Giulio Cavalli (Sel) e Pippo Civati (Pd) hanno commentato la bocciatura della mozione contro la macellazione rituale.
“Non c’è nulla da fare. Ai leghisti – ha detto Chiara Cremonesi – risulta impossibile non utilizzare l’Islam per fare un po’ di becera propaganda. Loro, i fautori a oltranza della caccia in deroga, abituati a sparare senza l’ombra di un rimorso a peppole e fringuelli, si sono addirittura improvvisamente riscoperti animalisti. Ma hanno fatto male i conti”.
“La mozione – ha rincarato Giulio Cavalli – era palesemente strumentale oltre che profondamente discriminatoria. E i quattro voti, tutti loro, che alla fine è riuscita a raccogliere l’hanno dimostrato. Invito i leghisti a usare la propria pietà verso gli animali nella battaglia su Green Hill”.
“Occorreva tutt’altra cautela – ha concluso Pippo Civati – trattandosi di tradizioni millenarie in una Regione in cui la religione, tra l’altro, è vissuta con grande partecipazione (per dirla così). Soluzioni si possono trovare, a una questione delicata, assumendo noi in tutta la sua serietà e legittimità l’appello della Lav. Ma non certo attraverso interventi simili”.

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Cacciano con il culo degli altri

Il Sole 24 Ore scrive oggi di una possibile multa di 10 milioni di euro dalla UE a Regione Lombardia per la caccia interroga fatta passare in fretta e furia prima delle vacanze estive. E, ovviamente, a pagare saranno i cittadini in un momento in cui quei soldi diventano ossigeno per i servizi essenziali. La votazione in Consiglio è stata a scrutinio segreto: così gli elettori non potranno sapere chi devono ringraziare per questa ennesima barricata a favore dei cacciatori fieri e impettiti della legittimazione della propria “sregolatezza”. Applausi alla regolamentazione dell’irregolare: in questo Paese è un must. E applausi ai democratici che hanno permesso che la legge passasse: sfilacciarsi per difendere la propria valle deve essere per loro un vizio inguaribile.

Due giorni, due leggi, con la guardia alta

Saranno due giorni importanti in Consiglio Regionale. Si discute di una scellerata legge sui parchi che ne determina il diretto controllo alla giunta regionale e la labilità dei confini che possono essere eventualmente spostati (proprio sul limite dei lavori EXPO, che caso) e la solita manfrina annuale della legge della caccia in deroga. Una legge che deroga la legge solo in Lombardia può diventare un appuntamento fisso. Dispiace che qualcuno del democratico Partito Democratico (Barboni e Girelli) decidano di firmare la proposta di legge. O ci mettiamo d’accordo sulle linee programmatiche dei vari schieramenti o non ne usciamo più. Noi ci opporremo, come sempre. In buona compagnia. E ringrazio la preziosa collaborazione di Luciano per le centinaia di emendamenti che ci serviranno in aula per fare ostruzione in Aula. E provare ad apparecchiare un’estate più ecologica e ambientalista.

Cosa succede in Regione Lombardia sulla caccia

Il 15 luglio 2010 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha condannato l’Italia e varie regioni, tra cui svetta la Lombardia, per le ripetute violazioni avvenute verso le direttive europee in vigore sulla caccia.

La condanna avviene in seguito all’accoglimento di una richiesta del Wwf, sottoscritta da tutte le associazioni ambientaliste e animaliste lombarde, che ha evidenziato l’anomalia della normativa nazionale e regionale che consente la caccia a specie protette dalla “direttiva uccelli” in violazione delle norme comunitarie e delle convenzioni internazionali.

In particolare, la regione Lombardia ha autorizzato la caccia di volatili tutelati dalla normativa europea senza averne mai dimostrato la reale utilità che dovrebbe consistere nella prova scientifica. Tra l’altro, tale deroga non spetta alle regioni bensì al governo. Per superare questa “difficoltà” l’Italia nell’articolo 19 bis della legge sulla caccia, la 157 del 1992, ha istituito un procedimento di controllo di legittimità delle deroghe a livello regionale, che in sostanza risulta inefficace e poco tempestivo.

Nonostante la condanna netta dell’Unione Europea, la regione Lombardia ha riproposto un provvedimento di caccia in deroga per la prossima stagione venatoria. L’8 settembre 2010 la Commissione agricoltura ha, infatti, approvato il provvedimento che disciplina le regole per l’esercizio dell’attività venatoria lombarda per la stagione 2010- 2011, frutto della fusione di un progetto di legge presentato e sottoscritto da Gianmarco Quadrini e Valerio Bettoni (Udc) e di uno presentato dai Consiglieri della Lega Nord.

Il progetto di legge ora deve passare al vaglio del Consiglio regionale, la cui seduta si terrà oggi 14 settembre. Italia dei Valori presenterà 200 emendamenti e 40 ordini del giorno al fine di interrompere l’iter di questa legge vergognosa che viola la normativa europea e giustifica un crudele sfoggio di potere su piccoli volatili indifesi.