Vai al contenuto

Assistenza sessuale

assistenza-sessualeMentre il Governo Formigoni IV cadeva stavamo lavorando ad un progetto di legge sull’assistenza sessuale alla persona affetta da disabilità fisica o mentale. Eravamo anche pronti a raccogliere gli strali dei perbenisti che subito aizzano le truppe appena si sfiora il tema. Credo che sarà uno dei primi provvedimenti che depositeremo nella prossima legislatura convinti che il pregiudizio sia nemico del progresso e dello sviluppo, anche dei diritti. Oggi un amico mi ha girato una petizione che riprende il tema e che forse varrebbe la pena di leggere e aprire il dibattito. Davvero.

L’assistenza sessuale alla persona affetta da disabilità fisica o mentale nasce per permetterle di fruire di una pratica necessaria, più spesso indispensabile, al suo benessere psicofisico. Le pulsioni sessuali costantemente represse e impedite nella loro manifestazione, sia autonoma sia relazionale, si risolvono in un costante e ossessivo stress psichico che affligge non poco l’esistenza di chi non ha autonomia nell’uso del proprio corpo. 

Determinate forme di disabilità, rendono impossibile l’uso delle mani, quasi tutte le forme di disabilità rendono difficoltosa, quando non proibitiva, l’interazione fisica e sessuale con partner adeguati, più spesso con qualunque tipo di partner consenziente.

L’assistenza sessuale si configura come una pratica soprattutto relazionale, empatica e comunicativa. Attraverso il periodo in cui si svolgerà la sessione d’incontro tra la persona che lo richiede e l’assistente, il fulcro dell’interesse sarà nello stabilire un rapporto empatico. 

Quello che l’assistente debitamente preparata deve riuscire a trasmettere all’altro è innanzitutto l’accettazione del suo corpo attraverso l’esplorazione manuale, l’accarezzamento, il massaggio. 

Concedere un momento di profondo benessere e attenzione all’altro inteso nella sua dimensione olistica, globale: l’uso delle mani sarà accompagnato dalla voce, da musica, dal racconto. 

L’assistenza viene non a caso definita sessuale. Il che significa che il corpo sarà preso in considerazione nella sua interezza. L’area genitale, generalmente la più trascurata nelle pratiche di massaggio e quella trattata con più distacco o imbarazzo in chi assiste la persona disabile nelle sue funzioni corporali quotidiane, sarà al centro di particolare attenzione e manipolazione, al fine di rimuovere tensioni e pulsioni concentrate e dannose che solitamente si manifestano come interesse ossessivo verso il sesso e l’area genitale in tutti quei casi in cui non trovino modo di essere canalizzate per molto tempo.

L’assistenza sessuale non prevede alcuna tipologia di contatto a rischio contagio, scambio di fluidi né penetrazione. La sfera sessuale è approcciata attraverso lo scambio emozionale e comunicativo, il sentimento dell’accettazione del corpo, la conduzione all’apice del piacere sessuale attraverso le mani.  La durata indicativa della sessione d’incontro è un’ora e mezza.”

Il nostro gruppo su facebook “Assistenza Sessuale”. E’ una scelta.

La petizione si può firmare qui.

Per rispettare la legge 286. Anche in Lombardia.

Mi scrive il GrIS Lombardia ed è inevitabile garantire il mio impegno:

simm_societa_italiana_medicina_migrazioniIn dissonanza con il Decreto Legislativo 286/1998, la Regione Lombardia non ha organizzato in modo sistematico l’accesso alla medicina di base per gli stranieri senza permesso di soggiorno. Nel dicembre 2012 tuttavia è stato sottoscritto dalla conferenza Stato-Regioni un documento fondamentale, intitolato “Indicazione per la corretta applicazione della normativa per l’assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle regioni e delle province autonome italiane” con il quale si promuove l’omogeneità di applicazione su tutto il territorio nazionale delle disposizioni contenute nel Decreto legislativo 286/1998. In questo contesto, la invitiamo a impegnarsi pubblicamente: a garantire il suo impegno perché la legge 286 venga applicata anche in regione Lombardia, e perché la salute per gli immigrati non regolari venga effettivamente garantita tramite una capillare organizzazione dei servizi. ad assicurarsi che in particolare i minori figli di immigrati irregolari ricevano un appropriato accesso alla salute di base, con particolare riguardo alla pediatria di base a promuovere un’effettiva uguaglianza di tutti gli immigrati privi di assistenza sanitaria, siano essi non comunitari (cosiddetti STP, stranieri temporaneamente presenti) o comunitari (cosiddetti ENI, europeo non iscritto). a offrire la propria disponibilità di essere interlocutore, all’interno del consiglio regionale della Lombardia, per i temi relativi alla salute degli immigrati.

La Regione è l’istituzione cui è affidato il compito di garantire la salute pubblica. È per questa ragione che il GrIS si rivolge a chi ha deciso di impegnarsi nel compito di amministrare la Lombardia, con la convinzione che una volta in carica, gli eletti potranno promuovere una maggiore salute sia dei singoli sia della collettività, anche attraverso politiche sanitarie capaci di garantire e/o migliorare l’accessibilità e la fruibilità dei servizi sanitari del territorio anche per tutte le persone immigrate presenti in Lombardia.

La portavoce del GrIS Lombardia

Mariachiara Boninsegna

Il giudice filondrangheta

Vincenzo-GiglioIl magistrato del tribunale di Reggio Calabria, ora sospeso dal Csm,Vincenzo Giuseppe Giglio è stato condannato a 4 anni e 7 mesi di carcere nel processo milanese sulla cosiddetta “zona grigia” della ‘ndrangheta. I giudici hanno anche condannato a 8 anni e 4 mesi il consigliere regionale calabrese del Pdl Franco Morelli.

La Corte, presieduta da Maria Luisa Ponti, ha anche stabilito che alcuni degli imputati dovranno versare un milione e 400mila euro al comune di Milano che si era costituito parte civile per i danni patrimoniali e morali. Sia il consigliere Morelli che il giudice Giglio erano stati arrestati il 30 novembre 2011 nell’operazione della Dda di Milano coordinata da Ilda Boccassini contro la cosca Valle-Lampada infiltrata in Lombardia anche grazie ad appoggi nella cosiddetta “zona grigia”. Morelli era accusato diconcorso esterno in associazione mafiosa e corruzione, mentre Giglio rispondeva di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento aggravato dalla presunta agevolazione del clan.

I giudici hanno disposto anche l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici per Giglio. Per il consigliere calabrese Morelli i magistrati hanno disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il tribunale, inoltre, accogliendo l’impianto accusatorio del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e del Pm Paolo Storari ha emesso altre sette condanne: 16 anni per il presunto boss Giulio Lampada; 9 anni e 6 mesi per Leonardo Valle; otto anni per Vincenzo Giglio (medico e cugino del giudice); 4 anni e sei mesi per Francesco Lampada; 7 anni per Raffaele Firminio; 3 anni e 3 mesi per Maria Valle. E’ stato anche condannato a 5 anni e 3 mesi l’ex militare della Guardia di Finanza Luigi Mongelli, mentre altri tre finanzieri sono stati assolti con revoca delle misure cautelari. Per il consigliere Morelli anche due anni di libertà vigilata.

Secondo l’accusa, il magistrato Giglio si sarebbe rivolto al consigliere Morelli per far ottenere a sua moglie la nomina a commissario della Asl di Vibo Valentia e Morelli avrebbe invece chiesto e ottenuto dal giudice notizie riservate su indagini. Entrambi poi, secondo le indagini, erano in rapporto con Giulio Lampada, il quale tra l’altro avrebbe gestito un business di slot machine e videopoker in diversi bar di Milano.Nel corso del processo era anche stato ascoltato come testimone il sindaco di Roma Gianni Alemanno, perché in alcune intercettazioni Giulio Lampada si vantava di averlo incontrato in un appuntamento elettorale a Roma.

(via Il Fatto Quotidiano)

Bestiario omofobo

omofobia“Gli omosessuali? La tolleranza ci può anche essere ma se vengono messi dove sono sempre stati… anche nelle foibe”
Giancarlo Valmori (assessore all’ambiente di Albizzate)
Settembre 2008

“Boom dell’omosessualità? Se le ragazze la dessero meno… Il recente boom dell’omosessualità e soprattutto della prostituzione maschile con travestiti e viado, a mio avviso, è dovuto all’eccessiva disponibilità delle ragazze di oggi, al fatto che la danno via troppo facilmente”.
Filippo Berselli (Senatore Pdl)
Settembre 2008

“Parcheggi gratis per le famiglie, esclusi stranieri e coppie di fatto”
Roberto Anelli (sindaco di Alzano)
Dicembre 2009

“Se i miei figli fossero gay sarei preoccupata”
Daniela Santanchè
Marzo 2010

“Nella vita penso si debba provare tutto tranne due cose: i culattoni e la droga”
Renzo Bossi
Aprile 2010

“Essere gay? E’ come non pagare le tasse”
Rocco Buttiglione
25 Ottobre 2010

“Meglio guardare le belle ragazze che essere gay”
Silvio Berlusconi
2 Novembre 2010

Anna Paola Concia raccoglie il peggio qui.

Come rendicontava Maroni capogruppo?

Roberto-Maroni-Kikapress“L’onorevole Maroni, quale capogruppo

alla Camera, nel 2006 instauro’ la prassi di non comunicare il

conto della gestione a fine anno al partito in quanto riteneva

che tale gestione fosse di sua insindacabile pertinenza”. Lo ha

detto il senatore Piergiorgio Stiffoni nell’interrogatorio del

27 novembre scorso in Procura a Roma. (ANSA).

Chi ha ammazzato Carmelo Novella

omicidio_crxSono 15 gli ergastoli e due le condanne emessi dai giudici della Corte d’assise di Milano nell’ambito del processo sulla ‘ndrangheta in Lombardia riguardante l’omicidio, fra gli altri, di Carmelo Novella. I giudici hanno inflitto 15 ergastoli (16 le richieste del pm Cecilia Vassena, della Direzione distrettuale antimafia) e condannato a 24 anni di carcere Antonio Tedesco e a 23 anni Michael Panaja (16 anni la richiesta dell’accusa). Inoltre hanno stabilito la confisca di quanto sequestrato preventivamente e ha condannato inoltre al risarcimento delle parti civili.

Il Comune di Giussano e quello di Seregno riceveranno ciascuno 100mila euro. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni. Gli omicidi, contestati a vario titolo agli imputati, sarebbero da ricondurre a contrasti interni tra le cosche Gallace e Novella. Oltre all’omicidio di Novella, gli imputati sono stati ritenuti responsabili, a vario titolo dell’omicidio di Rocco Stagno e Antonio Tedesco.

L’inchiesta era stata coordinata dal pm milanese Cecilia Vassena assieme al procuratore aggiunto Ilda Boccassini. Panajia era stato a capo di una delle cosche della ‘ndrangheta radicate attorno al capoluogo lombardo, quella di Giussano-Seregno, e ha poi riempito centinaia di pagine di verbali come collaboratore di giustizia. Altro pentito che ha dato input all’inchiesta è Antonino Belnome, che venne arrestato nel luglio 2010 nell’ambito della maxi-inchiesta ‘Infinito’ contro le infiltrazioni della mafia calabrese in Lombardia. Per gli altri 15 imputati, invece, tra cui Vincenzo Gallace, Luigi Tarantino e Cristian Silvagna sono arrivati gli ergastoli.

Carmelo Novella, il presunto ‘capo dei capi’ in Lombardia, venne ucciso il 14 luglio del 2008, freddato a colpi di pistola all’interno di un bar a San Vittore Olona (Milano), perché voleva rendere autonoma la ‘ndrangheta lombarda dalla casa madre calabrese. Rocco Stagno, invece, secondo quanto ricostruito nelle indagini, venne ammazzato il 29 marzo 2009 a Bernate Ticino (Milano) dentro una cava, mentre Antonio Tedesco, detto ‘l’Americano’, venne ucciso il 27 aprile 2009 a Bregnano (Como).

(via Repubblica)

Mi promettono assessore

542558_10151251695372756_2060577724_nSento strane voci che girano nel sottobosco lombardo che mi indicherebbero come sicuro assessore della prossima Giunta Ambrosoli. Il giochino è semplice: dare un visione comoda e “accomodante” di un patto sotto traccia che dovrebbe avermi garantito e quindi dipingermi come domato in questa campagna elettorale.

Certo, direte voi, rispondere con un post a semplici spifferi sembra un eccesso di difesa da animo complottista di questi tempi moderni e può risuonare stonato per chi, come me e tanti altri, per professione e per passione tende ad affezionarsi ai fatti piuttosto che alle deboli ipotesi. Ma qui mi interessa oggi puntare il dito sul significato politico di un atteggiamento che annuso (e non mi piace) di questa campagna elettorale che qualcuno vede troppo in discesa e spera di compiere per la semplice forza di gravità, senza spinte e sussulti.

Non so perché nei cuori di alcuni del centro sinistra, del centrocentrocentrosinistra e della nostra sinistracentro si sia instillata la certezza di una vittoria facile e sicura per acclarati demeriti dell’avversario. Non so nemmeno se tutta questa sicumera sia sintomo di un’etica politica che tende a diventare algebrica piuttosto che valoriale ma la campagna elettorale della Lombardia è anche la campagna per il Senato italiano, certo, anche la campagna per il centrosinistra del futuro, certo, ma è soprattutto l’occasione vera di interrompere il formigonismo e di non lasciare cadere il nord in mano ai sogni incostituzionali della Lega.

Mi preoccuperei molto meno di posizionarti e più di posizioni politiche chiare ai cittadini lombardi, mi preoccuperei di raccontare i programmi che già da due anni e mezzo pratichiamo nelle commissioni e in aula piuttosto che travestire da civismi paleolitici spin doctor con molto appetito o inseguire montismi disgiunti.

La politica è il mezzo, non il fine. Mi interessa la Lombardia, non gli assessori. E’ banale e démodé, lo so. Davvero.

Coprire il logo. Di fico.

23318692_fiumicino-atr-fuori-pista-sparito-il-logo-dell-alitalia-0Occhio, perché la questione sollevata non è meramente di brand e anzi va ben oltre un aereo finito nel fango. La questione riguarda infatti, più in generale, il rapporto tra poteri e cittadini.

Siamo infatti in un’epoca in cui l’assenza di trasparenza, il sotterfugio ingannevole e il trucchetto nascosto non sono più tollerati. Non c’è niente da fare, è così. Siamo in un’epoca in cui i cittadini (anche nelle loro vesti di consumatori, sì, ma non solo) stanno uscendo e in parte sono già usciti dalla condizione infantile, quella nella quale prendono per buono tutto, passivamente.

E così, in termini di reputazione, Alitalia ha avuto più danni dai suoi fraudolenti e goffi espedienti – l’aereo col suo nome pietosamente ricoperto di una pellicola bianca una volta spiaggiato – che non dall’incidente in sé.

Leggevo questa mattina Alessandro e mi chiedevo se ancora siano in molti a non avere capito che grazie alla rete e alla fame di trasparenza i travestimenti imprenditoriali e politici sono un giochetto che non funziona più. Penso a quanto questo proliferare di prodotti diversamente marchiati (o liste “civicizzate” all’ultimo secondo) sia un insistere in una bugia che funziona sempre meno. Il problema quindi non sono più gli errori e gli incidente quanto piuttosto la “piccolezza” nel metterci una pezza. E l’atteggiamento difensivo svela il modo di essere, di agire e di considerare gli altri che si scioccano sempre molto meno ma si scocciano ormai da troppo. E per molto meno. Davvero.